di Maria Luisa Terrizzi
A distanza di due anni dal road-movie L’estate addosso, Muccino torna al box-office con A casa tutti bene, film corale in cui indaga l’universo familiare. Alba (Stefania Sandrelli) e Pietro (Ivano Marescotti) festeggiano le nozze d’oro: è l’occasione propizia per riunire attorno la loro grande famiglia, a cominciare dai tre figli ( interpretati da S. Impacciatore, P. Favino, S. Accorsi), le nuore, i generi e i nipoti. Quello che sarebbe dovuto essere un soggiorno di qualche ora, sull’isoletta campana in cui i due coniugi si sono stabiliti, diventa invece un’occasione per ritrovarsi più a lungo: i traghetti che collegano l’isola alla costa vengono bloccati a causa del maltempo e gli ospiti sono costretti a intrattenersi per due giorni e due notti nella villa dei patriarchi. La famiglia, “il luogo in cui si cresce, da cui si parte e in cui si ritorna”, è la cornice in cui emergono inquietudini e contraddizioni attraverso l’universo duale delle coppie protagoniste della pellicola. Sì, perché è proprio il microcosmo della relazione a due, declinato nelle sue più diverse varianti, che si mostra quale orizzonte del non bastare a se stessi, come spazio di inevitabile saturazione del sentimento e di noia, come luogo artefatto, depositario di un’apparente quanto falsa felicità familiare, simulacro da ostentare socialmente. Il tutto nello stile che può dirsi propriamente alla Muccino: sulla scia del pluripremiato L’ultimo bacio e di Baciami ancora, momenti convulsi animano la scena dove la macchina da presa vortica violenta, in un alternarsi spasmodico di personaggi che urlano, si amano, si invidiano, si odiano, si perdono, come pure si ritrovano. Un film godibile, in cui il regista mostra l’estrema abilità di fare un quadro familiare generale pur muovendosi da una vicenda a un’altra, da un personaggio all’altro, senza blocchi o interruzioni, ma assecondando il naturale scorrere della trama animata dalla frenetica isteria di personaggi, per lo più quarantenni, non ancora maturi e irrisolti. Il rivelarsi senza sosta del realismo del cinema mucciniano, fatto di frasi brevi, linguaggio semplice ma potente, si mostra senza fronzoli, puntando lo sguardo alla rappresentazione di una famiglia come tante, in un momento di festa, come ce ne sono tanti, in cui la vita ricorda di poter essere drammatica e di poter rendere cinici, ma per converso ricorda pure di poter lasciare, ancora una volta, una nuova occasione, forse illusoria e temporanea, per essere felici. Immagini tratte da: https://www.comingsoon.it/film/a-casa-tutti-bene/54155/scheda/ https://www.cinematografo.it/recensioni/casa-tutti-bene/ https://www.cinematographe.it/rubriche-cinema/cinematografood/a-casa-tutti-bene-lisola-dischia-location-film/
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Marzo 2023
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