di Federica Gaspari
Giganteschi villain, mastodontiche sequenze d’azione e d’avventura, grandi poteri e responsabilità: il mondo Marvel al cinema da anni compie scelte colossali. La creazione del complesso e vastissimo Marvel Cinematic Universe è l’esempio più intuitivo di questo atteggiamento giunto al suo culmine con Avengers: Infinity War, evento cinematografico e non senza precedenti nella giovane storia dei cine-comic. Come continuare la più grande epopea di supereroi? La Casa delle Idee – con l’evidente zampino della Disney – riparte da atmosfere più ironiche e scanzonate, con sfumature vivaci e irresistibilmente pop: Ant-Man and the Wasp! A tre anni di distanza dallo scoppiettante esordio, il supereroe più piccolo e sregolato dell’universo Marvel torna sul grande schermo con una nuova avventura. Peyton Reed si conferma alla regia insieme alla maggior parte del cast del primo capitolo. La vera novità è la presenza di un’esplosiva supereroina in grado di cambiare le regole del gioco. Con il personaggio di Wasp questo film conquista un primato prima ancora di essere proiettato: è la prima pellicola del MCU a contenere nel titolo il nome di un personaggio femminile. Con tutti questi gustosi dettagli, alla vigilia l’attesa era senza dubbio molto alta, come si poteva reggere l’inarrivabile tensione dell’epico confronto di Infinity War? Dopo aver infranto diverse leggi internazionali con il suo intervento all’epoca di Civil War, Scott Lang (Paul Rudd) è stato costretto a lasciare nell’armadio il costume da Ant Man per affrontare con i domiciliari i suoi problemi con la giustizia. L’azione e l’avventura sembrano fare parte solo di ricordi lontani. Una strana premonizione, un enigmatico sogno ad occhi aperti, però, riavvicinerà Scott al suo ex-mentore Hank Pym (Michael Douglas) e a Hope Van Dyne (Evangeline Lilly), la figlia di quest’ultimo. Il trio finalmente riunito potrà fare luce sul mistero che avvolge Janet (Michelle Pfeiffer), madre di Hope, scomparsa decenni prima nel regno quantico subatomico. La già difficile operazione, tuttavia, si complicherà ulteriormente quando scenderanno in campo nuovi agguerriti nemici. Difficile riuscire a costruire un franchise di successo basandosi su un personaggio dei fumetti che, a partire dal suo esordio su carta stampata negli anni Sessanta, ha vissuto alterne fortune. Il primo film su Ant-Man ha spento molti dubbi ottenendo buoni risultati con piccoli trucchi. Questo sequel richiedeva comunque conferme per il destino di un personaggio che non può godere in partenza di un nutrito gruppo di appassionati. Agguerriti villain e loschi intrighi rimangono allora in secondo piano rispetto ai due protagonisti citati nel titolo, due interpreti che instaurano subito un solido legame svelando la vera anima di questo avvincente film, ricco di dinamici inseguimenti che possono sempre contare sulla giusta dose di ironia. Il pubblico vuole conoscere Ant-Man e Wasp. I due supereroi, allora, si mostrano con i loro timori e fragilità, sfaccettature fondamentali del loro lato umano. Questa pellicola trova quindi il giusto equilibrio tra messa in scena e sentimenti, raccontando a modo suo il rapporto tra genitori e figli. Il merito è senza dubbio di attori convincenti tra cui spicca Evangeline Lilly, in grado di dare il volto a una supereroina determinata come Wasp. Iconica, inoltre, la presenza nel cast di un’attrice del calibro di Michelle Pfeiffer, già pioniera tra le supereroine con la sua Catwoman del 1992. Tra ottimi effetti speciali e grafici e adrenaliniche sequenze action, l’ultimo piccolo tassello del grande puzzle Marvel sa stupire senza esagerazioni. Immagini tratte da: www.ign.com https://disneynerds.com https://www.hollywoodreporter.com https://www.movied.it Potrebbe interessarti anche:
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Marzo 2023
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