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29/3/2021

Recensione della prima puntata della serie tv "Leonardo"

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di Vanessa Varini
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Titolo: "Leonardo"
Paese: Italia, Regno Unito, Francia, Spagna, Stati Uniti d'America
Anno: 2021
Genere: giallo, in costume
Stagioni: 1
Episodi: 8
Durata: 52 min (episodio)
Ideatore: Frank Spotnitz e Steve Thompson
Interpreti e personaggi: Aidan Turner (Leonardo da Vinci), Matilda De Angelis (Caterina da Cremona), James D'Arcy (Ludovico Sforza), Alessandro Sperduti (Tommaso Masini), Robin Renucci (Piero da Vinci), Giancarlo Giannini (Andrea del Verrocchio), Freddie Highmore (Stefano Giraldi)
Fotografia: Steve Lawes
Musiche: John Paesano
Scenografia: Domenico Sica
Costumi: Alessandro Lai

Martedì 23 marzo su Rai 1 sono andati in onda i primi due episodi dell’attesissima serie evento Rai "Leonardo", creata da Frank Spotnitz e Steve Thompson, già ideatori de "I Medici", prodotta da Lux Vide ed incentrata sulla vita e sulle opere del tormentato genio toscano Leonardo da Vinci.
A inizio del 1500 il già famoso Leonardo da Vinci (Aidan Turner, che è stato il protagonista di "Poldark") viene accusato dell’omicidio della sua amica Caterina da Cremona (Matilda De Angelis, star di "The Undoing") e in carcere viene interrogato da Stefano Giraldi (Freddie Highmore di "Good Doctor") investigatore del Podestà di Milano, a cui inizia a raccontare la sua vita attraverso dei flashback, partendo dal primo incontro con Caterina nella bottega del Maestro Andrea Verrocchio (Adriano Giannini).
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La storia è molto coinvolgente e trae ispirazione da fonti e fatti storici, ma in parte è anche romanzata, è appunto una fiction non un documentario e lo scopo è intrattenere lo spettatore, non impartire una lezione di storia.
Tra gli episodi inventati spicca soprattutto la storia "un po' esagerata" della maledizione di Leonardo.
Infatti l'uomo racconta a Caterina il suo primo ricordo di infanzia, cioè un rapace che si posa sulla sua culla facendolo piangere. Sua mamma allora lo porta dalla maga del villaggio che gli dice di abbandonarlo prima che tutto il villaggio sia dannato e la madre ovviamente lo abbandona! Da quel momento Leonardo è convinto di essere maledetto e di fare del male a chi lo circonda e l'attore Aidan Turner, che lo interpreta, riesce a trasmettere perfettamente la sua insicurezza e fragilità. Per quanto riguarda Caterina da Cremona, si tratta di un personaggio ispirato alla modella che ha posato per il quadro andato perduto "Leda col cigno". Anche il suo personaggio è ben interpretato e caratterizzato, però è un po' troppo emancipato per il 1400 (ad esempio Caterina invita con disinvoltura Leonardo a casa sua).
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Anche i dialoghi sono "moderni" e poco adatti all'epoca rinascimentale. Vera, invece, l'accusa di sodomia (Leonardo viene denunciato, arrestato e processato per aver passato la notte con Jacopo Saltarelli, orafo e modello diciassettenne) e veritiere, molto interessanti e ben descritte le analisi delle opere create da Leonardo da Vinci, artista sempre alla ricerca della perfezione (nei primi due episodi realizza il Ritratto di Ginevra de Benci e L’Adorazione dei Magi).
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Altri pregi della serie sono le scenografie, i costumi e la fotografia, le ambientazioni, invece, sono in parte realizzate con la computer grafica, dato che la serie è stata girata solo a Formello, vicino Roma, a causa della pandemia di Covid. 
Matilda De Angelis nell’intervista di Mara Venier a Domenica In del 21 marzo, ha detto che questa serie "strizza l’occhiolino alla televisione: non è che se pò fa’ una rottura de palle su Leonardo da Vinci" e l'intento di non annoiare lo spettatore è riuscito. La prossima puntata andrà in onda martedì 30 marzo, sempre su Rai 1 alle 21:25, non perdetela!
Immagini tratte da:
https://www.telefilm-central.org
https://www.mam-e.it/
https://www.tvserial.it/
https://www.artribune.com/

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21/3/2021

Sei film candidati agli Oscar da guardare in streaming

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di Vanessa Varini
In attesa della 93ª edizione dei premi Oscar che si terrà al Dolby Theatre di Los Angeles il 25 aprile, volete guardare i film candidati agli Oscar 2021, ma non sapete dove vederli? Ecco le principali piattaforme streaming dove potete recuperare i film!
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SU NETFLIX
Da ottobre 2020 è online "Il processo ai Chicago 7", candidato a sei premi Oscar, che narra del processo ai Chicago Seven, un gruppo di attivisti contro la guerra del Vietnam accusati di aver cospirato per causare lo scontro tra manifestanti e Guardia Nazionale il 28 agosto 1968 a Chicago in occasione delle proteste alla convention del Partito Democratico.

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Da novembre 2020 si può guardare "La vita davanti a sè" diretto da Edoardo Ponti e candidato per la migliore canzone Io sì (Seen) cantata da Laura Pausini, che ha vinto il Golden Globe. Madame Rosa (Sophia Loren), ex prostituta, è un'anziana donna ebrea sopravvissuta all'Olocausto che ospita bambini figli di prostitute nella propria casa. Su insistente richiesta del suo medico, Rosa ospita Momò, un vivace bambino orfano di origine senegalese.

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Da dicembre 2020 si può vedere "Ma Rainey’s Black Bottom", candidato a 5 Oscar (tra cui quello per il Miglior attore protagonista al compianto Chadwick Boseman, protagonista di "Black Panther") e adattamento cinematografico dell'omonima opera teatrale del 1984 di August Wilson.
In uno studio musicale della Chicago degli anni 20, la band di Ma Rainey aspetta l'arrivo della diva (Viola Davis) per incidere un nuovo album. I quattro musicisti sono il trombonista Cutler, il trombettista Levee (interpretato da Boseman), il bassista Slow Drag ed il pianista Toledo.

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Da dicembre 2020 si può guardare su Netflix anche "Mank", film in bianco e nero diretto da David Fincher e candidato a dieci premi Oscar, che segue la vita dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz (interpretato da Gary Oldman) durante gli anni trenta e durante la stesura della sceneggiatura di "Quarto potere" (1941).

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SU DISNEY +
Dal 30 aprile si potrà vedere "Nomadland" scritto, diretto, co-prodotto, montato da Chloé Zhao, vincitrice del Golden Globe come Miglior regista, candidato a sei Oscar e tratto dal libro Nomadland - Un racconto d'inchiesta scritto da Jessica Bruder. Protagonista la sessantenne Fren (Frances McDormand, vincitrice del Leone d'Oro a Venezia per questo ruolo), che dopo aver perso il marito e il lavoro durante la Grande recessione, lascia la città di Empire, nel Nevada, per attraversare gli Stati Uniti occidentali sul suo furgone.

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SU PRIME VIDEO
Da dicembre 2020 si può vedere su Prime Video "Sound of Metal", candidato a sei premi Oscar e concepito da Derek Cianfrance, basandosi sulle proprie esperienze da batterista affetto da acufene. Infatti il film racconta la storia di Ruben Stone (Riz Ahmed), un batterista metal che poche ore prima di un concerto inizia a perdere improvvisamente l'udito.

Immagini tratte da:
1, 4 e 6 https://movieplayer.it
https://www.cinematografo.it
https://www.locchiodelcineasta.com/
https://www.cinema.everyeye.it

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21/3/2021

L’AMICO DEL CUORE - La recensione

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di Matelda Giachi
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Genere: Drammatico                 
Anno: 2019
Durata: 124 min
Regia: Gabriela Cowperthwaite
Sceneggiatura: Brad Ingelsby
Cast: Casey Affleck, Dakota Johnson, Jason Segel, Gwendoline Christie, Cherry Jones, Ahna O'Reilly, Violet McGraw, Reed Diamond, Azita Ghanizada, Michael Papajohn, Ritchie Montgomery
Fotografia: Joe Anderson
Montaggio: Colin Patton
Musiche: Rob Simonsen
Produzione: Black Bear Pictures, STX International, Scott Free Productions
Distribuzione: Prime Video
Paese: USA

 “Credevo stessi scrivendo di Nicole”
“Anche io”.
Tratto dal pluripremiato saggio autobiografico di Matthew Teague, pubblicato su Esquire Magazine, L’Amico del Cuore racconta la storia di Dane (Jason Segel) e dell’amicizia che lo lega alla coppia formata da Matt (Casey Affleck) e Nicole (Dakota Johnson) tanto che, quando a lei viene diagnosticato un cancro allo stadio terminale, mette in pausa tutta la sua vita per essere di sostegno agli amici.
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 Il tema della malattia oncologica come soggetto per il cinema è ormai talmente frequente che, sempre più spesso, si parla di cancer movie, un genere che, a differenza di quelli canonici, come commedia, thriller, dramma, non si distingue per linguaggio o atmosfere ma per il tema trattato. Gabriela Cowperthwaite opta per un ritratto del dolore meno crudo e straziante a favore di uno sguardo delicato che porta a focalizzarsi sul vero fulcro della narrazione: L’amico del Cuore non è una storia di cancro, è una storia di amicizia. Il film si compone come un insieme disordinato di tasselli di puzzle, di salti avanti e indietro nel tempo, tanti momenti di vita apparentemente sconnessi dalla scena di apertura, una mamma e un babbo che rivelano alle figlie che presto lei li lascerà per sempre, mentre sul portico un uomo, che ancora non sappiamo chi sia, si ripiega su se stesso mentre ascolta l’eco dei pianti che arriva da dentro la casa. Ma la mancanza di connessione è solo apparente; tutti quei frammenti sono i momenti salienti, divisi temporalmente da un terribile spartiacque in “prima della diagnosi” e “dopo la diagnosi”, di un legame profondo. Quello che si compone alla fine è il ritratto perfettamente organico di un’amicizia che travalica i confini della più agrodolce relazione familiare. Un’amicizia salvifica sia per i coniugi Teague, che grazie al gesto di Dane riescono a non essere travolti dalla tragedia che stanno vivendo, che per Dane stesso che, nel trovare la forza di supportare gli amici, trova finalmente anche quella per prendere in mano la propria vita.
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Delicata come la regia è anche l’interpretazione di Dakota Johnson e lo stesso si può dire di Casey Affleck, che affronta il ruolo come già aveva fatto in Manchester by The Sea, con una recitazione introspettiva, sommessa, fatta di silenzi e sguardi più che di parole. Solo Jason Segel ha qualche momento fuori binario rispetto all’atmosfera generale, ma i personaggi caratterizzati da una certa goffaggine sono sempre quelli più nelle sue corde ed è il portatore sullo schermo una infinita dolcezza. Certamente non un film indimenticabile; la fotografia è statica e a tratti monotona e la durata un po’ eccessiva ma, scavallati i primi minuti di totale distacco emotivo, la storia ti porta in fondo con sé e ti lascia andare con la voglia di abbracciare forte tutti gli amici più cari e un sorriso malinconico che è amore per la vita anche nei suoi momenti di buio.
Voto: 7
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Immagini tratte da:
www.youtube.com
www.twooshsix.com
www.comingsoon.net
www.theguardian.com

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14/3/2021

Raya e l’ultimo drago

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di Federica Gaspari
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Genere: animazione, azione, avventura, fantastico
Anno: 2021
Regia: Don Hall, Carlos Lopez Estrada
Doppiatori originali: Kelly Marie Tran, Awkwafina, Gemma Chan, Izaac Wang, Daniel Dae Kim, Sandra Oh, Benedict Wong
Sceneggiatura: Qui Nguyen, Adele Lim
Produzione: Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Pictures
Paese: Stati Uniti
Durata: 107 min

A distanza di un anno dalla prima chiusura dei cinema a causa della pandemia coronavirus, il debutto di un film direttamente sui cataloghi delle piattaforme digitali non è più un’opzione o una strategia, bensì una – rassegnata – realtà per il panorama dell’intrattenimento. L’agguerrita scuderia Disney, a differenza di molte altre case di produzione, ha ormai abbracciato questa scelta, rafforzata dalla decisione di rilasciare anche il nuovissimo Raya e l’ultimo drago nel catalogo di Disney+, proprio come quanto accaduto in occasione dell’uscita di Mulan lo scorso agosto e Soul della Pixar lo scorso dicembre. Nel caso più recente, la casa di Topolino ha testato nuovamente la modalità di rilascio esclusiva, con un accesso VIP a partire dal 5 marzo che non è stato immune a critiche. Il polverone alzato dalle polemiche sembra aver in parte oscurato una necessaria genuina riflessione sul film che, almeno sulla carta, aveva senza dubbio molto da raccontare.
 
Dopo due fortunate tappe in Messico con Coco e in Polinesia con Oceania, l’animazione firmata Disney si avventura con curiosità e fascino tra le grandi leggende e tradizioni del sud-est asiatico, raccontando la storia della giovane Raya (Kelly Marie Tran). La ragazza, determinata e combattiva, ha una missione: ritrovare tutte le gemme sacre che racchiudono tutto il potere e l’energia di Sisu, drago che per tradizione si è sacrificato come ultimo della sua specie per salvare l’umanità minacciata da invincibili spiriti malvagi. A cinque secoli da quel sacrificio, però, la minaccia torna a incombere e Raya ha il compito di riportare la pace nel regno di Kumandra, mettendo in gioco la sua vita e il suo destino.
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Disney continua ad allargare i suoi orizzonti cercando di rielaborare tradizioni e folklore, cercando di rivolgersi a un pubblico sempre più ampio e variegato. Sin dalle prime sequenze e dall’articolato prologo del film traspare la grande cura e attenzione rivolta dal team creativo alla delineazione di un immaginario ricco di storie, voci e frutto di un rispettoso intreccio di culture e leggende. L’animazione sofisticata e affascinante delle ambientazioni e la scelta di una gamma di colori evocativa sottolinea e sostiene proprio la ricerca di un’atmosfera elegante e allo stesso tempo sospesa nel tempo grazie a una perfetta combinazione di piccoli dettagli. Questa confezione estremamente studiata, tuttavia, nasconde solo in parte gli aspetti più deboli di questa produzione che, purtroppo, a visione conclusa non aggiunge nulla alla lunga storia dei classici Disney. Il character design di alcuni personaggi, infatti, non sempre si può dire perfettamente riuscito e, alcuni di essi, con i loro singoli archi narrativi non spiccano mai il volo divenendo dimenticabili macchiette costantemente in secondo piano. 
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E la storia? In un film così accurato nella scelta delle ambientazioni e delle rievocazioni il peggior punto debole risulta proprio lo storytelling incapace di sorreggere il viaggio di una protagonista alla scoperta del significato di unione, coraggio e pace. Nessun passaggio della storia riesce davvero ad andare in profondità, a dare il giusto rilievo alle proprie intenzioni. L’irrefrenabile macchina creativa Disney regala così un altro titolo perfetto per le famiglie, godibile ma perfettamente dimenticabile proprio a causa di una meticolosissima ma asettica composizione di ingranaggi ipoteticamente perfetti.
 
Immagini tratte da:
www.disneyplus.com

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7/3/2021

Le uscite in Home Video Eagle Pictures di marzo

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di Vanessa Varini
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Tanti film d'azione e uno di genere romantico per le uscite di marzo dei DVD firmati Eagle Pictures. Il 3 marzo è uscito in formato DVD e Blu-ray "Anna", l’ultimo film del regista cult Luc Besson.
Qui il regista francese di "Nikita", "Léon" e "Il quinto elemento" è alle prese con un film d’azione dal ritmo serrato e con un cast stellare (Sasha Luss, Cillian Murphy e il premio Oscar Helen Mirren). Mosca, 1985. Anna (Sasha Luss) è una donna di straordinaria bellezza, dietro la quale si cela l’identità di uno dei più temuti assassini del governo russo. Infatti è stata abilmente istruita al combattimento e, sotto la richiesta dell’intelligence russa e la guida di Olga (Helen Mirren) e Alex (Luke Evans), è pronta per una nuova missione a Parigi. Dopo decine di incarichi e missioni omicide, però, Anna sogna la libertà e una vita tranquilla. La sua unica via di fuga per una nuova identità è un programma di protezione alle Hawaii che porta il nome di Leonard (Cillian Murphy), un agente della CIA che le propone un patto rischioso e risolutivo. La giovane russa sarà pronta a tradire il suo paese in cambio della libertà?

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Il 10 marzo uscirà in formato DVD, Blu-ray e 4K la sfrenata action comedy "The Gentlemen" diretta da Guy Ritchie.
L’americano Mickey Pearson (Matthew McConaughey) ha costruito un impero altamente redditizio: spaccio di marijuana a Londra. Dopo anni di attività decide di lasciare gli affari e di incassare la sua parte, notizia che fa gola a tanti nel giro della malavita. Si scatena così una serie di intrighi, corruzioni e ricatti nel tentativo di prendere il suo posto e soffiargli il bottino. Ma lui non è disposto a lasciar correre.

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Dal 18 marzo sarà disponibile in formato DVD e Blu-ray l'irresistibile commedia "Un amore a seconda vista" diretta da Hugo Gélin. Dopo il successo di "Famiglia all’improvviso – Istruzioni per l’uso" il regista Hugo Gélin realizza un film degno di cult come "50 volte il primo bacio" e "Se mi lasci ti cancello". Raphael è convinto di avere tutto nella vita: una bella casa, un buon lavoro come scrittore di best seller, un amico fidato con cui giocare a ping pong e Olivia, sua moglie da 10 anni, con la quale è stato amore a prima vista. Una mattina, però, Raphael si risveglia improvvisamente in un mondo parallelo in cui lavora come insegnante di scuola media, non sa più giocare a ping pong e Olivia è sposata con un altro uomo. In questa strana e bizzarra realtà, Raphael realizza quanto lei sia importante ed è pronto a tutto pur di farla innamorare di nuovo "per la prima volta".

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Dal 24 marzo arriva in un’imperdibile edizione COMBO, contenente il doppio formato Blu-ray e 4K e una card da collezione numerata, l’edizione speciale a tiratura limitata del grande cult "Sorvegliato Speciale". Diretto da John Flynn, il film racconta una storia di carcere violento. Frank Leone (Sylvester Stallone), detenuto modello prossimo alla scarcerazione, viene improvvisamente portato nel penitenziario gestito dal cinico direttore Warden Drumgoole (Donald Sutherland) che gli ha, oltretutto, giurato vendetta per un’evasione del passato. Frank subisce ogni sorta di sopruso fisico e psicologico ma solo col buon senso riuscirà a sconfiggere lo spietato avversario.

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Nel mese di marzo Eagle Pictures inaugura inoltre la nuova collana Video Oscar Cult, dedicata ai film più emozionanti di sempre protagonisti della notte degli Oscar, con un'edizione COMBO (contenente il doppio formato DVD + Blu-ray) arricchita da una card illustrata esclusiva, realizzata in collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics. Tra i primi titoli della collana troviamo "Green Book", indimenticabile storia vera con Viggo Mortensen e Mahershala Ali premiata con 3 Oscar, l’emozionante "Il discorso del re", vincitore di 4 Premi Oscar e con un eccezionale Colin Firth nei panni di Re Giorgio VI, "Balla coi lupi" diretto ed interpretato da Kevin Costner e insignito di 7 Premi Oscar, "Il Cacciatore", cult di Michael Cimino vincitore di 5 Premi Oscar con protagonista Robert De Niro e il film "La battaglia di Hacksaw Ridge" di Mel Gibson, vincitore di 2 Premi Oscar.


Le foto sono state gentilmente inviate dall'ufficio stampa di Milla Macchiavelli.

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7/3/2021

WandaVision -  Disney Plus’s original serie

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La recensione
di Matelda Giachi
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Genere: Fantascienza   
Anno: 2021
Episodi: 9 
Durata: 30 min circa     
Cast: Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Teyonah Parris, Kathryn Hahn, Randall Park, Kat Dennings
Produzione: Marvel Studios
Distribuzione: Disney Plus
Paese: USA
Ideatore: Jac Schaeffer

Con il nono episodio giunge al suo epilogo l’ultima serie tv di punta della piattaforma streaming della Disney. Incentrata sui personaggi di Wanda Maximoff e di Visione, la serie si struttura, soprattutto nella sua parte iniziale, in maniera totalmente diversa dallo svolgimento solito dei film Marvel. Uno stacco che si è rivelato essere il suo punto di forza. Dal 2008, anno di rilascio del primo Iron Man, si può dire ci sia stata una vera e propria invasione di cinecomic nelle sale fino ad arrivare, in alcuni casi, ad una certa ripetitività. Con quest’uscita dagli schemi l’universo Marvel prende nuova aria e si avvia verso la sua quarta fase, a cui WandaVision fa temporalmente da ponte. I primi episodi ci portano negli anni ’50, in New Jersey. Wanda e Visione, neosposi, conducono un’esistenza idilliaca nella cittadina di Westview e l’unica preoccupazione è quella di tenere nascosti i loro poteri. Il format è quello di una sit com dell’epoca, chiaramente ispirata a Vita da Strega. Con ogni episodio si avanza televisivamente di un decennio, cambiano i look, fa la sua comparsa il colore e piano piano, sia i protagonisti che lo spettatore cominciano a sospettare che ci sia qualcosa che non va, che non tutto sia più come sembra. 
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Più le anomalie emergono e più la serie si riaggancia al suo universo di origine, in cui si reimmerge totalmente con il nono episodio, quello in cui Wanda si scontra con il villain della situazione ormai rivelato, ma soprattutto con se stessa. WandaVision infatti non è semplicemente un focus su due personaggi che avevano sempre rivestito un ruolo un po’ secondario; è soprattutto un percorso di elaborazione del lutto da parte di un carattere già profondamente segnato. La sofferenza di Wanda per la perdita di Visione ad opera di Thanos è tale che rifiuta la realtà e se ne crea una alternativa, in cui invece va tutto bene, e vi si rifugia. Trattandosi di un mondo fantascientifico, quello che di solito accade solo nella testa di una persona, diventa invece tangibile, materiale.
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L’epilogo è di nuovo Marvel a tutto tondo; è l’episodio dello scontro finale in cui tornano i combattimenti, gli effetti speciali. E’ l’episodio delle risposte, per certi versi frettolose, ma anche delle nuove tante (troppe?) porte aperte, perché, si sa, in quest’universo il finale non è mai un finale nel suo senso più definitivo, ma sempre una rampa di lancio per altri inizi. E’ il momento della resa dei conti, non solo in termini di lotta al cattivo, che in questo caso è il famoso male che non viene tutto per nuocere, perché apre gli occhi alla protagonista sugli effetti collaterali dell’illusione che ha creato. Wanda sceglie di andare avanti, pagando un prezzo altissimo ma anche riappropriandosi, nel bene e nel male, di se stessa, di Scarlet Witch. Un finale che recupera spettacolarità ma rimane comunque fedele a se stesso e a quel filo conduttore di natura sentimentale che era stato prima altrettanto forte forse solo in quel famoso “Ti amo 3000”. 
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Una serie decisamente ben riuscita, non scontata, d’intrattenimento ma tutt’altro che superficiale. Con una Elisabeth Olsen e un Paul Bettany straordinari, che non si sa come abbiano potuto rimanere ai margini fino ad ora. Ammirare con quali capacità e bravura la loro recitazione si adatti ad ogni epoca della televisione è forse la cosa più bella di tutta la serie

Voto: 8

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Immagini:
www.collider.com
www.corriere.it
www.twitter.com
www.indianexpress.com
www.badtaste .it

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