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31/5/2022

Top Gun: Maverick - La Recensione

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di Matelda Giachi
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Genere: Azione
Anno: 2022
Durata: 131 min
Regia: Joseph Kosinski
Cast: Tom Cruise, Miles Teller, Jennifer Connelly, Val Kilmer, Jon Hamm, Glen Powell, Lewis Pullman, Ed Harris, Manny Jacinto, Jean Louisa Kelly, Jay Ellis, Bashir Salahuddin, Monica Barbaro, Peter Mark Kendall
Sceneggiatura: Justin Marks, Eric Singer
Fotografia: Claudio Miranda
Montaggio: Eddie Hamilton
Musica: Hans Zimmer, Harold Faltermeyer
Produzione: Jerry Bruckheimer Films, Paramount Pictures, Skydance Media
Distribuzione: Eagle Pictures / Paramount Pictures Italia
Paese: USA

Era il 1986, al cinema si raccontava la storia di un pilota eccezionale e sconsiderato, Pete "Maverick" Mitchell, con il suo look iconico composto da giubbotto di pelle e occhiale da sole Ray-Ban e la passione per il volo e le moto. Lo ritroviamo 34 anni dopo, interpretato nuovamente da un Tom Cruise in splendida forma, ancora intento a sfidare ogni limite che gli venga posto, sfuggendo a tutte quelle promozioni che lo porterebbero a smettere di volare. Ordini dall'alto lo richiamano alla Top Gun, la scuola che addestra i migliori piloti al mondo, e lo costringono contemporaneamente ad una nuova avventura e ad un tuffo nel passato in cui lo spettatore lo accompagna.
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Imbastire un sequel è, da una parte, una grande operazione di marketing, in quanto quasi nessuno è immune all'effetto nostalgia. E' anche però un grande azzardo, soprattutto quando ci si aggancia ad un film cult come è stato Top Gun. Joseph Kosinski e Tom Cruise hanno dimostrato di saper giocare, perché hanno prodotto un secondo capitolo superiore a ogni ottimistica aspettiva. Top Gun: Maverick ha tutto quello che avremmo potuto richiedere a questo film, a partire da una storia in perfetto equilibrio tra passato e presente. E' puro cinema americano nella sua veste migliore. Si richiama e si cita continuamente, ma senza arenarsi. C'è un filo di tensione costante che tiene lo spettatore incollato allo schermo per tutte le due ore abbondanti di durata, smorzata al momento giusto e solo quanto basta. Tom Cruise è ancora padrone di un ruolo che è sempre stato il suo cavallo di battaglia, mentre Miles Teller, che interpreta Rooster, il figlio cresciuto del grande amico e compagno di volo di Maverick, Goose, si conferma uno dei giovani talenti della nuova Hollywood. Ogni più piccolo interprete lascia la propria impronta. C'è tanto spazio per l'azione ma ce n'è altrettanto per i rapporti umani: veri, concreti, bellissimi. Esplorati con semplicità ma nel profondo. Una combinazione che rende forte e inevitabile il coinvolgimento emotivo. La fotografia è spettacolare ed esaltante, la colonna sonora ha un forte effetto immersivo.
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L'ingrediente segreto di Top Gun: Maverick è infine un grandissimo amore per il cinema. Quell'amore che lo stesso Tom Cruise ha gridato a Cannes quando ha portato il suo film sulla Croisette, che lo ha guidato nelle scelte di sottoporre il cast a mesi di durissimi allenamenti e di non ricorrere all'aiuto della computer grafica per la realizzazione delle scene di volo ma sempre e solo alle riprese. Un amore senza compromessi anche per quanto riguarda la fase finale dell'opera cinematografica, la visione. Top Gun poteva uscire solo al cinema ed è lì che va assolutamente visto. Tom Cruise sarà stato giudicato da molti estremo nelle proprie scelte, ma la resa gli ha dato ragione. Questo film è pura esaltazione e godimento cinematografico.
Voto: 9
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Immagini:
www.news.cinecittà.com
www.orgoglionerd.it
www.military.com
www.ciakclub.it

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22/5/2022

Recensione di "Downton Abbey II: A New Era"

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di Vanessa Varini
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Titolo: "Downton Abbey II: A New Era"
Paese di produzione: Regno Unito, Stati Uniti d'America
Anno: 2022
Durata: 125 minuti
Genere: drammatico, storico
Regia: Simon Curtis
Soggetto: serie televisiva creata da Julian Fellowes
Sceneggiatura: Julian Fellowes
Fotografia: Andrew Dunn
Costumi: Maja Meschede, Anna Robins
Interpreti e personaggi: Hugh Bonneville (Robert Crawley Conte di Grantham), Samantha Bond (Lady Rosamund Painswick), Laura Carmichael (Edith Pelham), Jim Carter (Charles Carson), Raquel Cassidy (Phyllis Baxter), Brendan Coyle (John Bates), Hugh Dancy (Jack Barber), Michelle Dockery (Lady Mary Talbot), Kevin Doyle (Joseph Molesley), Joanne Froggatt (Anna Bates), Laura Haddock (Myrna Dalgleish), Robert James-Collier (Thomas Barrow), Allen Leech (Tom Branson), Phyllis Logan (Elsie Hughes), Elizabeth McGovern (Cora Crawley, Contessa di Grantham), Sophie McShera (Daisy Mason), Lesley Nicol (Beryl Patmore), Maggie Smith (Violet Crawley), Dominic West (Guy Dexter)

È ancora nei cinema "Downton Abbey 2" diretto da Simon Curtis e sequel del film del 2019 "Downton Abbey", a sua volta seguito dell'omonima e celebre serie televisiva. In questa nuova avventura Lady Violet (interpretata dalla magistrale Maggie Smith) riceve a sorpresa in eredità una villa in Costa Azzurra da un suo amore di gioventù, che ha sempre tenuto segreto a tutti. La contessa decide di affidare la proprietà alla giovanissima nipote Sybil Branson. ​
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Così alcuni membri della famiglia Crawley lasciano Downton per recarsi in Francia insieme ad alcuni membri della servitù, tra cui il maggiordomo Carson. Lady Mary (Michelle Dockery), invece, accetta la proposta di un regista (Hugh Dancy) di girare un film dentro Downton scatenando la felicità, ma anche delle incomprensioni con i domestici.
Questo secondo capitolo da una parte approfondisce il passato di Lady Violet in Francia, tra segreti e malintesi, dall'altra omaggia la Hollywood dei tempi d’oro (fine anni '20) mostrando il passaggio dal cinema muto al sonoro. Questa novità manderà in crisi gli attori, tra cui la viziata diva del cinema Myrna Dalgleish (Laura Haddock), che ha una voce troppo acuta e sgradevole per doppiarsi.
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La star Guy Dexter (interpretato da un convincente Dominic West), invece, non ha problemi vocali e durante la permanenza a Downton diventa amico del maggiordomo Thomas Barrow. Ottimo come sempre il cast, superbe le scenografie, meravigliosi i costumi d'epoca. La sceneggiatura poi bilancia alla perfezione i momenti comici, come le battute dall'umorismo british di Lady Violet ("Ho l’aria di chi rifiuterebbe una villa nel sud della Francia?"), con quelli più commoventi (soprattutto il finale che non vi anticipo). Se siete fan della serie tv, vi farà molto piacere ritornare a Downton, rivedere i personaggi della serie e scoprire l'evolversi delle loro storie.
Nell'attesa di un terzo capitolo, su Amazon Prime potete recuperare tutte e cinque le stagioni della serie "Downton Abbey", ideata e scritta dall'attore e scrittore Julian Fellowes e ambientata fra il 1912 e il 1926. Il primo film del 2019, che racconta l'arrivo di re Giorgio V e della regina Mary a Downton durante un tour reale nello Yorkshire, si può guardare in streaming su Chili.
Immagini tratte da:
https://www.roadtvitalia.it/
https://www.20minutos.es/
https://www.mymovies.it/

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6/5/2022

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: la recensione

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​Il film più visionario e creepy della Marvel
, sorprendente, imprevedibile. Raimi torna a dirigere un cinecomic senza dimenticare il suo stile. 
​

di Salvatore Amoroso
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​Genere: Avventura, azione
Anno: 2022

Regia: Sam Raimi
Durata: 126 min.
Sceneggiatura: Michael Waldron
Fotografia: John Mathieson
Musica: Danny Elfman
Montaggio: Bob Murawski, Tia Nolan
Distribuzione: Walt Disney Studios
Paese: USA
Cast: Benedict Cumberbatch (Doctor Strange); Elizabeth Olsen (Wanda Maximoff); Benedict Wong (Wong); Xochitl Gomez (America Chavez); Rachel McAdams (Christine Palmer). 

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La rivoluzione narrativa e cinematografica della Marvel non accenna ad arrestarsi. Anzi, si eleva e sconfina verso territori inesplorati. Kevin Feige voleva Sam Raimi alla regia e il regista statunitense non vedeva l’ora di poter girare un film Marvel. Matrimonio che per molti sarebbe stato alquanto complicato e invece il connubio tra i due mondi è decisamente riuscito, evolvendosi in una nuova dimensione che, badate bene, non snatura minimamente le identità dei due freschi sposi. Che piaccia o meno, come dimostra Doctor Strange nel Multiverso della Follia, il viaggio è ancora lungo. Anzi, non si può nemmeno più parlare di viaggio, Feige e gli studios hanno dato vita a un’epopea mastodontica e ramificata che fa dei dettagli quell’arma vincente in grado, ancora una volta, di farci sobbalzare dalla poltrona del cinema. Perché sì, anche questo è cinema; cinema che si sofferma sull’impossibile, sull’estasi, sulla sorpresa.
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Film marvel numero ventotto, dove la follia regna sovrana e il tanto atteso Sam Raimi non delude le aspettative e addirittura sorprende tutti auto-citandosi e portando il suo mondo oscuro e comico all’interno dell’universo Marvel. Raimi cita La Casa, l’Armata delle tenebre, insomma tutto il franchise Horror che calza perfettamente con il personaggio del Dottor Strange, interpretato meravigliosamente da un Benedict Cumberbatch in stato di grazia e sempre più a suo agio nei panni dell’oscuro.
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Davanti alle prime scene del film la sensazione di avere totalmente a che fare con un opera di Raimi è molto chiara e Cumberbatch ci dimostra subito di aver fatto suo il ruolo e segue il flusso ‘’pazzerello’’ del regista, che è riuscito a far prevalere la propria impronta in un modo semplice e conciso, vincendo nettamente il confronto con i colleghi Taika Waititi e James Gunn. Le preziose trame tessute da Feige nei quasi quindici anni non vengono affatto stravolte, ma semmai rinvigorite e piegate alla visione di Raimi che adopera come perno la sceneggiatura composta da Michael Waldron per esprimere composizioni e atmosfere piene zeppe di fantasia. Sceneggiatura oltretutto parecchio solida (oro colato rispetto al debole Spider Man: No Way Home), qui il fan-service è dosato e le sorprese vengono svelate con i giusti toni. Forse un po’ caotico il collegamento con le serie Tv Marvel, frangente interessante che potrebbe causare un effetto boomerang: lo spettatore incauto potrebbe non capire determinati collegamenti ma soprattutto la caratterizzazione di Wanda Maximoff, (interpretata da Elizabeth Olsen) quindi non si può fare a meno di vedere la miniserie WandaVision. ​

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Il vero asso nella manica del film è l'uso "emotivo" del multiverso. Non solo un pretesto narrativo per allargare gli orizzonti e le possibilità del Marvel Cinematic Universe, ma un modo per mettere i due protagonisti Strange e Scarlet Witch (la vera e propria coprotagonista) davanti a uno specchio rotto. È solo grazie al riflesso distorto del multiverso che lo stregone e la strega vedono quello che sono attraverso, che sarebbero potuti essere o potrebbero diventare. Una consapevolezza dolorosa, che passa dal rimorso e da una serie di "se" e di "ma" che feriscono parecchio. I due eroi di Endgame cercano di trovarsi dentro le proprie varianti, è questa forse la vera grande missione: affrontare se stessi e le proprie debolezze. I portali che riesce ad aprire il nuovo volto del film ovvero America Chavez, non sono solo dei semplici passaggi ma il mezzo per poterci guardare dentro ed esplorare le proprie coscienze. La grande metafora che Raimi ci vuole donare è che la realtà è incontrollabile, siamo in balia del caos e dell’inaspettato. Sulla propria pelle, lo Stregone Strange comprende quanto sia dannoso voler controllare tutto, finendo per scendere in un incubo che farà a pezzi il suo Ego. Un ennesimo step per la Marvel, che riesce a parlare sia ai più piccoli che ai grandi, più che mai confusi in questi anni incerti e nebulosi. ​

Immagini tratte da:
Immagine 1 - Wired Italia
Immagine 2 - Team World
Immagine 3 - Gazzetta dello Sport
Locandina - LegaNerd  

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1/5/2022

LE NOVITÀ HOME VIDEO DI MAGGIO 2022

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Tratto dal comunicato stampa di Milla & Macchiavelli 
Avventure mozzafiato, grandi emozioni e film degli Oscar tra le uscite Home Video targate Eagle Pictures di maggio 2022.
Si comincia il 5 maggio con il DVD e Blu-ray di "Il lupo e il leone" di Gilles de Maistre, il regista del film campione d’incassi "Mia e il leone bianco". 
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Protagonista Alma, giovane ventenne e talentuosa pianista originaria del Canada che torna a vivere tra i boschi dell’isola in cui ha trascorso l’infanzia. Sulla sua strada incontra casualmente un cucciolo di lupo e un cucciolo di leone, ribattezzati Mozart e Dreamer. Tra i tre nasce un legame indissolubile che neanche il destino riuscirà a separare. Infatti quando gli animali vengono scoperti e divisi, cercheranno in tutti i modi di unirsi alla loro amata sorellina.
De Maistre torna a dirigere una straordinaria avventura per tutta la famiglia: ancora una volta la produzione ha filmato la crescita dei cuccioli di lupo e di leone dai loro primi momenti fino alla giovinezza, per un arco di 15 mesi.
Nel cast anche il candidato Oscar Graham Greene, famoso per il suo ruolo in "Balla coi Lupi" e "I Segreti di Wind River".
Sempre dal 5 maggio in DVD, Blu-ray e 4K, esce "Come ti ammazzo il bodyguard 2 - La moglie del sicario" di Patrick Hughes, un nuovo ed esilarante capitolo sempre più ricco di azione. 
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La guardia del corpo Michael Bryce (Ryan Reynolds) si era ripromesso di non far più ricorso alla violenza, ma i suoi buoni propositi vanno letteralmente a rotoli quando l’ex killer Darius Kincaid (Samuel L. Jackson) e la sua bella moglie Sonia (Salma Hayek) lo coinvolgono in una missione di supporto ad un agente dell’FBI (Frank Grillo) intento a prevenire un cyber attacco organizzato da un vendicativo e potente criminale (Antonio Banderas).
Il 13 maggio in DVD e Blu-ray (in regalo un bloc-notes), Combo (con doppio disco DVD+Blu-ray + in regalo un portadocumenti e un segnalibro), 4K (contenente sia il formato Blu-ray che 4K) e una Steelbook da collezione sempre con all’interno il doppio disco Blu-ray + 4K + in regalo un bloc- notes e un segnalibro, esce "Uncharted" di Ruben Fleischer (regista di "Zombieland" e "Venom"), un avventuroso adattamento dell’omonima saga videoludica targata PlayStation Productions. 
Foto
Il ladro di strada Nathan Drake (Tom Holland) viene reclutato dall'esperto cacciatore di tesori Victor "Sully" Sullivan (Mark Wahlberg) per recuperare una fortuna persa da Ferdinando Magellano 500 anni fa. Quella che inizia come una rapina per il duo diventa una corsa all'impazzata per raggiungere la meta prima dello spietato Moncada (Antonio Banderas), che crede che lui e la sua famiglia ne siano gli eredi legittimi. Se Nate e Sully riusciranno a decifrare gli indizi e a risolvere uno dei misteri più antichi del mondo, potranno trovare un tesoro da 5 miliardi di dollari e forse anche il fratello di Nate, scomparso da tempo, ma solo se impareranno a lavorare insieme.
Dal 25 maggio in una nuovissima riedizione nei formati DVD, Blu-ray e 4K (con doppio disco 4K + Blu-ray) e con all'interno un esclusivo booklet (il manuale della lingua dei segni) da 36 pagine, esce "Coda - I segni del cuore", commovente e pluripremiata storia di formazione ispirata al successo francese "La famiglia Bélier". 
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Ruby Rossi (interpretata da Emilia Jones, star della serie Netflix "Lock & Key") non è una liceale qualunque: le sue giornate iniziano alle 3 del mattino, su una barca da pesca, a fianco di suo fratello maggiore Leo (Daniel Durant) che, come papà Frank (Troy Kotsur, che grazie a questo ruolo ha vinto il Premio Oscar 2022 come Miglior Attore non protagonista) e mamma Jackie (Marlee Matlin, Premio Oscar come miglior attrice protagonista nel film "Figli di un dio minore"), è sordo. Ogni giorno, prima di andare a scuola, Ruby viene sbeffeggiata dalle altre studentesse, ma a lei poco importa. La sua più grande passione è il canto e di talento ne ha da vendere, tanto da prepararsi per l’audizione in una prestigiosa scuola di musica. Presto si troverà di fronte a un’importante scelta: aiutare la sua famiglia oppure inseguire i propri sogni. Il film ha vinto tre Oscar (Miglior Film, Miglior Attore non protagonista e Miglior sceneggiatura non originale), ha ottenuto due nomination ai Golden Globes, quattro riconoscimenti al Sundance Film Festival 2021 e si è aggiudicato ben il 96% di recensioni positive della critica su Rotten Tomatoes
Infine ancora dal 25 maggio, edito nei formati DVD e Blu-ray, esce "Cyrano"  dell’acclamato regista Joe Wright (regista di "Orgoglio e pregiudizio", "Espiazione", “Anna Karenina" e "L’ora più buia"), un musical pieno di romanticismo a metà tra "Shakespeare in Love" e "Moulin Rouge", candidato al Premio Oscar per i Migliori Costumi.
Foto
Cyrano de Bergerac (Peter Dinklage) incanta il pubblico sia con brillanti giochi di parole nelle sfide verbali che con la sua abilità con la spada nei duelli. Cyrano non ha avuto il coraggio di dichiarare i suoi sentimenti alla splendida Roxanne (Haley Bennett), convinto che il suo aspetto fisico non lo renda degno dell’amore della sua più cara amica. Lei, però, si è innamorata a prima vista di Christian (Kelvin Harrison).
Le foto sono state offerte gentilmente dall'ufficio stampa Milla & Macchiavelli

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1/5/2022

Severance

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Di Federica Gaspari
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Paese: Stati Uniti d’America
Anno: 2022
Genere: thriller, fantascienza
Episodi: 9
Durata: 40-57 min
Ideatore: Dan Erickson
Regia: Ben Stiller, Aoife McArdle
Sceneggiatura: Dan Erickson, Andrew Colville, Kari Drake, Anna Ouyang Moench, Amanda Overton, Helen Leigh, Chris Black
Cast: Adam Scott, Zach Cherry, Britt Lower, Tramell Tillman, Jen Tullock, Dichen Lachman, Michael Chernus, John Turturro, Christopher Walken, Patricia Arquette, Yul Vazquez, Michael Cumpsty, Nikki M. James, Sydney Cole, Marc Geller, Michael Siberry, Joanna Kelly, Cassidy Layton, Nora Dale, Ethan Flower, Karen Aldridge

In una stagione televisiva in cui molte serie TV di ritorno lasciano egualmente delusi fan e critici, Apple TV+ trova l’habitat ideale per continuare con la sua stravagante strategia per affermarsi come piattaforma in grado di fornire prodotti di intrattenimento di qualità quanto, molto spesso, di nicchia. Si è parlato a lungo nei mesi passati di quanto il colosso tech di Cupertino sia stato spesso in balia della concorrenza nella guerra allo streaming: campagne promozionali inesistenti e modalità di abbonamento poco competitive e inclusive hanno fatto in modo che buona parte dei contenuti distribuiti, seppur di qualità, rimanesse in ombra. Solo il vecchio ma infallibile metodo del passaparola, infatti, è riuscito a portare alla luce veri e propri fenomeni mediatici come The Morning Show e, più recentemente, il travolgente Ted Lasso.
 
A mesi dal lancio, tuttavia, Apple TV+ non ha intenzione di tornare sui suoi passi ma, per una congiunzione astrale che sembra mettere in difficoltà i suoi principali competitors nel target di riferimento (HBO e Hulu), potrebbe aver trovato il suo momento d’oro con la produzione di show originali dalle premesse avvincenti. L’insolito Severance, in italiano distribuito anche come Scissione, è il must del momento del catalogo con le sue 9 puntate in grado di destreggiarsi splendidamente tra satira, thriller e horror psicologico. Il miglior modo per goderselo? Forse non sapere assolutamente nulla e tuffarsi nell’ignoto. I nomi coinvolti alla regia e sceneggiatura, Dan Erickson e Ben Stiller, dopotutto dovrebbero già incuriosire e fare da garanzia. Se però ancora resta qualche dubbio, si consiglia di continuare nella lettura di queste righe: questa breve recensione entusiasta riuscirà a convincervi?
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Una giovane donna senza nome (Britt Lower) si risveglia in una misteriosa stanza dominata da un enorme tavolo da riunione. È da sola e intorno a lei non trova nulla in grado di suggerire il perché della sua presenza. Il suo risveglio disorientato e traumatico viene bruscamente interrotto da una voce proveniente da un altoparlante che le indirizza una serie di domande, apparentemente banali. Inizia così il racconto televisivo alla scoperta della scissione – severance -, una controversa procedura neurochirurgica a cui alcune persone si sottopongono per dividere i loro ricordi di vita personale da quelli del mondo del lavoro presso l’enigmatica Lumon Industries. Cosa potrebbe accadere, tuttavia, se gli “io” lavorativi della Lumon iniziassero a ribellarsi e a provare sempre più curiosità nei confronti della vita dei loro “io” fuori dalle porte dell’azienda?
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Chi non ha mai immaginato di separare nettamente la propria vita sul lavoro da quella personale? Soprattutto negli ultimi anni in cui, complice anche la diffusione dello smartworking, il confine tra orario d’ufficio e tempo libero è sempre più sfumato e labile, il tema dell’equilibrio tra vita privata e lavoro emerge nettamente nelle conversazioni, introducendosi con originalità tra le tematiche della serialità del piccolo schermo. La creatura ideata da Erickson nasce quindi da questo spunto che, rielaborato, si trasforma in una riflessione decisamente autentica e ampia sull’individuo, sul suo senso di appartenenza a una comunità e l’influenza di quest’ultima nello sviluppo di idee, convinzioni e sogni. È interessante osservare, infatti, come, sviluppando una spessa coltre di angoscia e paranoia che richiama il cinema degli anni Settanta, la serie riesca a sfruttare al meglio piccoli dettagli all’apparenza insignificanti per riflettere su come lo sdoppiamento della persona provochi reazioni diametralmente opposte: è il caso di un libro che, nel mondo “fuori” è semplicemente l’ennesima pretenziosa pubblicazione motivazionale, mentre nel microsistema dell’ufficio diventa il manifesto di una ribellione contro un sistema dominato da voci e sguardi nascosti, entità sinistre quasi innaturali.
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Nei primi episodi, Severance fa brillantemente coincidere il punto di vista di una misteriosa donna con quello del disorientato spettatore che, in una sorta di graduale percorso di scoperta dell’architettura narrativa, viene trascinato irruentemente tra i lunghi e asettici corridoi della sede della Lumon al fianco di Mark, interpretato da un eccezionale Adam Scott che veste i panni di un inconsapevole Virgilio perfettamente a suo agio tra quegli ambienti così claustrofobici. Le surreali conversazioni tra colleghi – tra cui figurano anche i sempre ottimi Turturro e Walken – si alternano agli incontri-scontri di Mark con la responsabile Harmony, una gelida Patricia Arquette che non si è sottoposta alla scissione e si muove con abilità tra il mondo reale e l’ecosistema della Lumon, anche con intrusioni nella vita personale degli ignari impiegati.
 
Probabilmente in poche è impossibile riuscire a fare giustizia a una trama complessa e su più livelli come quella di Severance, forse proprio perché il suo perfetto meccanismo - poco oliato solo nella parte centrale che risulta a tratti ripetitiva – funziona anche grazie alla continua sorpresa… e un finale scoppiettante anticipa già una seconda stagione in cui la posta in gioco si alzerà ulteriormente!
 
Immagini tratte da:
www.movieplayer.it
www.screenrant.com
www.rollingstones.com
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