24/6/2018 Nasce a Lucca “Scrivere cinema” il corso di alta formazione cinematografica per tuttiRead NowTra i docenti del corso Massimo Gaudioso, sceneggiatore di Dogman, Gomorra, Reality e L’imbalsamatore di Matteo Garrone e gli autori cinematografici Cosimo Calamini, Andrea Jublin, Agostino Ferrente, Tommaso Arrighi e Gino Ventriglia e il professore Pietro Pietrini. Lucca, 22 giugno 2018 – Nasce il corso gratuito di alta formazione “Scrivere cinema” che si terrà a Lucca da ottobre a novembre 2018 organizzato dal Lucca Film Festival e Europa Cinema con il sostegno di MiBACT e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. Un progetto ideato dalla regista e attrice Cristina Puccinelli che porterà nella città di Lucca la formazione cinematografica grazie un laboratorio fatto di maestranze del cinema "Made in Italy" e internazionale. Tra i docenti del corso Massimo Gaudioso, sceneggiatore per Matteo Garrone di Dogman, Gomorra, Reality e L’imbalsamatore e i produttori, autori cinematografici come Cosimo Calamini, Andrea Jublin, Agostino Ferrente, Tommaso Arrighi e Gino Ventriglia. Non mancheranno eventi speciali. Un appuntamento molto importante sarà quello con il professor Pietro Pietrini,psichiatra e neuro-scienziato di fama mondiale e direttore dell’IMT Scuola Alti Studi, che terrà una masterclass dal titolo “Imaging, Imagination and the Brain”. Il bando per iscriversi al corso sarà online e attivo da oggi stesso sul sito www.luccafilmfestival.it fino al 30 luglio 2018. Si rivolge a giovani registi e sceneggiatori under 35 con al loro attivo almeno un’opera. Infatti, il corso vuole fornire (a coloro che saranno ammessi) un supporto e un aiuto nello sviluppare un progetto su cui i candidati stanno già lavorando o hanno intenzione di lavorare. In quest’ottica, alla fine del corso, ogni studente consegnerà alla commissione un soggetto – che potrà spaziare fra i vari generi cinematografici – che sarà la base di partenza su cui costruire un’opera: un cortometraggio, un lungometraggio, un documentario oppure una serie. A marzo 2019 una commissione composta da vari professionisti del mondo del cinema decreterà lo script più meritevole, e l’autore riceverà un riconoscimento in occasione del Lucca Film Festival e Europa Cinema 2019. Il corso Il corso di alta formazione “Scrivere cinema” si svolgerà da ottobre a novembre 2018, e si articolerà in 4 differenti moduli. Il primo, dedicato al cambiamento del racconto quando si passa dal corto al lungometraggio, sarà tenuto dallo sceneggiatore Andrea Jublin e prevedrà la masterclass con Massimo Gaudioso sceneggiatore di Dogman, Gomorra, Reality e L’imbalsamatore. Il documentario sarà al centro del secondo modulo tenuto da Cosimo Calamini, sceneggiatore de l’Universale e della serie televisiva I delitti del Barlume, e della masterclass con il documentarista Agostino Ferrente regista di L’orchestra di Piazza Vittorio, Le cose belle e Intervista a mia madre. Il terzo modulo, tenuto dallo story editor, sceneggiatore e produttore Gino Ventriglia, sarà sulla narrazione seriale e prevede la masterclass con il produttore Tommaso Arrighi. Il quarto e ultimo modulo analizzerà l’editing della storia, a tenerlo sarà lo sceneggiatore e produttore Leonardo Rizzi e si concluderà con la presentazione del proprio progetto da parte degli studenti. Oltre alle lezioni frontali e alle masterclass, aperte al pubblico e visibili in diretta streaming, il corso prevede che i partecipanti prendano parte a pitch pubblici e laboratori, coordinati da Cristina Puccinelli. Non mancheranno eventi speciali. Un appuntamento molto importante sarà quello con il professor Pietro Pietrini, psichiatra e neuro-scienziato di fama mondiale e direttore dell’IMT Scuola Alti Studi, che terrà una masterclass dal titolo “Imaging, Imagination and the Brain”. “Scrivere cinema” vede la partnership di numerose e diverse realtà come IMT Alti Studi Lucca, Master M.A.I., Centro Nazionale del Cortometraggio Torino Film Market, CNA Cinema e Audiovisivo Toscana, Festival Dei Popoli, Ortigia Film Festival e Magna Grecia Film Festival. La commissione è composta da un rappresentante di ognuna di queste realtà, oltre che da personalità come la giornalista Silvia Bizio e il produttore italo canadese Andrea Iervolino. L’Ischia Film festival patrocina il progetto, mentre il Torino Film Market e il Lucca Film festival e Europa Cinema daranno agli studenti del corso la possibilità di partecipare gratuitamente ai due festival e a tutti gli eventi legati al mercato. Per partecipare al corso gratuito di alta formazione “Scrivere cinema” c’è tempo fino al 30 luglio. Per informazioni e iscrizioni andare sul sito www.luccafilmfestival.it(http://www.luccafilmfestival.it/nasce-scrivere-cinema-lalta-formazione-cinematografica-per-tutti/). Il Lucca Film Festival e Europa Cinema, presieduto da Nicola Borrelli, è tra gli eventi di punta delle manifestazioni organizzate e sostenute dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Banca Generali e Banca Pictet sono i Main Sponsor della manifestazione e le mostre sono prodotte con il sostegno di Societe Generale. Il festival è realizzato grazie anche al Bando Funder35 e si avvale inoltre del supporto di Gesam Gas & Luce S.p.A, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Lucar S.p.A, Alleanza Assicurazioni S.p.A, Luccaorganizza, Il Ciocco S.p.A, Istituto Luce Cinecittà S.r.l., Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana, Comune di Lucca, Comune di Viareggio, Provincia di Lucca e della collaborazione e co produzione di Martinelli Luce, Cantina Campo alle Comete, Teatro del Giglio di Lucca, Fondazione Giacomo Puccini e Puccini Museum - Casa Natale, Fondazione Carlo Ludovico Ragghianti, Fondazione UIBI, CNA Cinema e Audiovisivo Toscana, Università degli Studi di Firenze, Istiuto Luigi Boccherini e Liceo Artistico Musicale e Coreutico Augusto Passaglia. Si ringraziano anche Lucca Comics & Games, la Direzione Regionale di Trenitalia, Unicoop Firenze, Confcommercio delle Province di Lucca e Massa Carrara, il Corso di Laurea in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa e Photolux Festival per la collaborazione. Il Lucca Film Festival e Europa Cinema è un evento a cadenza annuale di celebrazione e diffusione della cultura cinematografica. Attraverso proiezioni, mostre, convegni e concerti – spaziando dal cinema sperimentale al mainstream – il festival riesce a coinvolgere ogni anno un pubblico sempre più ampio. Nel corso delle edizioni il Festival è riuscito a distinguersi tra i tanti mediante programmazioni audaci, ma al contempo attentamente studiate; è stato capace di omaggiare personalità affermate del mondo del cinema, di riscoprirne altre e “scommettere” su di nuove. A coronare il tutto contribuiscono le belle cornici di Lucca e Viareggio, città in cui il festival si è ormai imposto diventando un appuntamento atteso ed imperdibile in Italia e in Europa. Lucca Film Festival e Europa Cinema segreteria@luccafilmfestival.it; www.luccafilmfestival.it
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di Vanessa Varini Titolo: Edge Regia: Jean-Luc Servino Assistente di produzione: Maria Gaia Monsurrò, Fabrizio Troise Contributo creativo: Luigi Milosa, dei Coreografi: Enrico Fioretti, Thomas Monaco Colonna sonora: Peppe Troise Cast: Giovanni Caso, Rosa Acanfora, Michele Mennella, Rita Miranda, Nando Zanga, Rosa Saviano, Aurora Cozzolino, Marianna Cinoboli, Luigi Milosa, Giuseppe Girardi, Giuseppe Pesce, Tilde Girardi, Lilly Mandel, Giovanni Balzano, Tommaso Romitelli, Pasquale Casillo, Valentina Erman, Alfonso D'Aniello, Fortuna Miranda, Morena Rossi, Felice Moccia Cast del corpo di ballo: Enrico Fioretti, Agnese Brienza, Martina Mestizia, Alessia Camorino, Daniele Montella, Anna Nastro, Carlo Paduano, Asia Attianese, Aurora Lettieri, Giuseppe Castropignano, Chiara Aquino, Giorgia Costantino, Vincenzo Adinolfi, Luciana Fioretti e Martina Pedata. Dopo il successo delle serie Tv da guardare sui dispositivi mobili, si sta diffondendo la moda delle webseries, le mini fiction televisive realizzate per il web. Una webserie made in Italy da seguire è "Edge", composta da cinque puntate e da oltre 50 protagonisti tra attori, ballerini e cantanti provenienti dalla provincia di Napoli e dall'hinterland napoletano, alle prese con la realizzazione dei propri sogni artistici e con le difficoltà che questi comportano. Il cast è diretto dal regista Jean-Luc Servino, vincitore di riconoscimenti nazionali e internazionali. Quando è stata trasmessa la prima puntata, visibile sulla pagina facebook JLS Films e su Vimeo, ha subito riscosso un grande successo, con 20mila visualizzazioni. Si intitola Lottare per un sogno e le protagoniste sono due ragazze di vent’anni che vogliono sfondare nel mondo del balo. Il 4 Giugno è uscita la seconda puntata, scritta dal giornalista e sceneggiatore Francesco Servino, autore anche delle canzoni inedite. Brivido caldo racconta la storia di un cantautore che continua a inseguire il suo sogno musicale nonostante le difficoltà affrontate per sfondare in questo ambiente. Finché si ritroverà a un bivio: cedere ai compromessi del luccicante mondo dello spettacolo o farcela con le proprie forze? La terza puntata, Contro il cinema, esplora il mondo della recitazione e del teatro mentre la quarta, Vivere o morire, racconta la storia di un uomo di mezz’età che vuole rimettersi in gioco. Edge é una produzione indipendente a costo zero (è stata raccolta solo una cifra destinata unicamente alla sponsorizzazione su facebook), a metà tra il talent show e la fiction. Nel cast risalta la presenza di Giovanni Caso, attore della soap Rai Un Posto al Sole e di veri aspiranti attori, cantanti, ballerini: alcuni sono affermati, altri invece hanno tenuto dei corsi di recitazione cinematografica per avere un ruolo nella webserie. Edge è una serie molto attuale perchè racconta i sogni e le passioni di giovani che con tenacia e sacrificio vogliono realizzarsi in campo artistico, superando un percorso fatto di mille ostacoli. Un fenomeno che ha già ispirato numerosi film, da Saranno Famosi alla fiction italiana Mai smettere di sognare, oltre ai tanti talent show tra cui Amici dove aspiranti ballerini, cantanti e attori cercano di dimostrare le loro potenzialità per emergere. L'idea di una webserie, sviluppando una storia in pochissimo tempo, è innovativa e se credete nei sogni non potete perdervi Edge. Ecco i link per vedere gli episodi: Lottare per un sogno Brivido Caldo Contro il cinema Immagini tratte da: https://www.ildenaro.it/ https://i1.wp.com/sinapsinews.info/ Potrebbe interessarti anche: di Federica Gaspari
Milioni di spettatori si sono indignati davanti alla sfrontatezza della messa in scena di uno dei finali di stagione più controversi di sempre. Studenti e giovani di tutte le nazionalità hanno trovato non poco materiale su cui riflettere in 13 puntate che hanno messo in luce, pezzo dopo pezzo, tutti gli ingranaggi che regolano le dinamiche dell’ecosistema più pericoloso e angosciante degli ultimi anni, quello della scuola superiore. La prima stagione di Tredici, distribuita in tutti gli angoli del globo raggiungibili dal colosso Netflix, ha saputo accendere inarrestabili discussioni su urgenti problematiche come il bullismo, i problemi mentali e il suicidio. Gli episodi d’esordio della creatura televisiva di Brian Yorkey hanno spaccato in due pubblico e critica con i loro pregi e le loro astuzie. L’annuncio di una seconda stagione ha fatto storcere il naso a molti: cosa avrebbero potuto aggiungere alla storia ulteriori episodi? Le nuove puntate dello show più discusso degli ultimi tempi hanno riportato il pubblico del piccolo schermo tra le aule scolastiche e le camere dei ragazzi della Liberty High School, sempre più inquieti a causa del difficile processo avviato dalla famiglia di Hannah Baker (Katherine Langford) contro la scuola. Secondo la madre della ragazza morta suicida, infatti, nessun professore e nessuna figura di riferimento dell’istituto ha saputo comprendere il dolore vissuto della ragazza e fermare l’ondata di violenze di diversa natura ad opera di bulli come Bryce Walker (Justin Prentice), uno tra i principali accusati. Puntata dopo puntata, ogni ragazzo che ha potuto conoscere la giovane sarà chiamato a testimoniare e a rivivere ricordi, rancori e rimorsi. La sfida affrontata da questa seconda stagione è tra le più ardue e incoscienti della storia recente della televisione. La storia narrata nei primi tredici episodi basati sull’omonimo romanzo di Jay Asher giungeva a un epilogo spiazzante ma ben definito che non sembrava lasciare spazio ad ulteriori sviluppi degni di attenzione. I produttori, tuttavia, hanno tradotto l’entusiasmo e la calda accoglienza del pubblico in una continuazione che non ha saputo replicare con uguale efficacia il successo e la discreta qualità del predecessore. Il meccanismo narrativo imperniato sulle diverse sedute del processo non ha la stessa originalità delle audiocassette di Hannah Baker, diventate quasi il simbolo della forza di una testimonianza di grande impatto. Se l’esordio aveva saputo colpire dritto al cuore dello spettatore senza lasciare scampo, la seconda stagione, priva di qualsiasi ritmo teso e incalzante, non riesce a decollare per buona parte della sua durata lasciando spazio solo a una nebulosa noia imperante che non si dirada nemmeno con le più forzate interpretazioni del cast sovraffollato. Il vero problema di questa nuova pseudo-indagine televisiva nel mondo dei teenagers è la sua assurda e nociva volontà di tratteggiare un immaginario adolescenziale governato dall’esagerazione, dall’assoluta mancanza di sfumature e di vie di mezzo. L’obiettivo, nemmeno troppo velato, di porre le basi per situazioni che si alimentano di un sinistro fascino per la morbosità mostrano tutti i limiti di una serie che, privata del suo velo di novità, mostra tutti i suoi limiti tecnici e non. Bullismo, violenze in ogni forma, dipendenza, controllo sulle armi: non bastano importanti tematiche per creare un prodotto valido bensì servono solidi intrecci e approfondimenti narrativi in grado di trovare i giusti equilibri. Immagini tratte da: www.seat42f.com www.cosmopolitan.com www.mobiviki.com www.vulture.com
Un eccentrico e commovente film italiano, una fiaba lunare, una storia malinconica dove la risposta è nelle stelle. Presentato durante l’ultima edizione del Tff, lo trovate in sala dal 7 giugno.
di Salvatore Amoroso
Con la scusa di un progetto segreto finanziato dagli Usa, un professore italiano si isola dal mondo per vivere in un camper in una zona del Nevada, accanto alla misteriosa Area 51. Dovrebbe captare eventuali messaggi dallo spazio, in realtà sta ancora elaborando il lutto della scomparsa della moglie, anzi, addirittura pensa di poterla in qualche modo ritrovare con l’aiuto delle sue stravaganti apparecchiature (“cerca la voce della moglie tra i suoni dell’universo”). L’unico legame con “gli altri umani” è Stella (Clémence Poésy), pimpante organizzatrice di matrimoni per turisti e ufologi vari. Unico? Almeno fino a quando non arrivano direttamente da Napoli i figli del fratello Fidel, ora morto, che li ha affidati proprio a lui. Il problema è che i vispi nipotini Anita e Tito pensano di arrivare nella scintillante Las Vegas, non in quella sorta di baraccopoli per naufraghi dell’esistenza.
Pur attingendo a temi fantascientifico-filosofici, Paola Randi (che crimine averci fatto aspettare ben sette anni dal suo film d’esordio Into Paradiso (2010)!) usa questa dimensione come sfondo per innestarvi una commedia vivace e arguta, ricca di battute irresistibili che strappano risate a più riprese. Più passano gli anni e più Valerio Mastandrea si rivela l'interprete perfetto, dotato di invidiabili tempi comici, ma anche capace di una miriade di sfumature con una semplice espressione del volto. “Dov’ è Lady Gaga?” chiede Anita mentre l’impacciato, malinconico e trasandato scienziato si arrabatta per inserire senza traumi nel suo tran tran quotidiano due caldissimi ragazzini che più napoletani non si può.
Alla sua seconda regia Paola Randi compie una piccola magia, usa la fantascienza per addentrarsi in un’intima storia di elaborazione del lutto e usa la commedia per infilarsi a suo modo progressivamente in una sorta di fantafavola, gentile e umanista, che ricorda vagamente un certo cinema americano degli anni ’80 (Incontri ravvicinati del terzo tipo), con effetti “a vista” e molto humour. Certo, la manforte è data dalla felice alchimia che nasce tra Mastandrea e i due ragazzini, Chiara Stella Riccio e Luca Esposito, vivaci e spontanei senza strafare. “Il cinema è intrinsecamente nostalgico, indissolubilmente legato alla memoria” riflette Paola Randi e non si può che darle ragione, godendo questo piccolo e delicato gioiellino girato tra il Nevada, Las Vegas e l’iberica Almeria, che ha ricevuto applausi al festival di Torino e premi al Bari International Film Festival (per la regia e l’interpretazione di Mastandrea). Film eccezionale, un cinema italiano tutto nuovo che sa incantare. Da tenere d’occhio, oltre al notevole talento della regista milanese, è senza dubbio Linda, ovvero la versione dolce e femminile di HAL 9000 di 2001.
Immagini tratte da: Coming Soon.it quinlan.it cinemaTographe.com Mymovies.it
di Fabrizio Matarese
Durante un blitz delle forze speciali viene ritrovata in un covo di un boss della 'ndrangheta una statuetta della Madonna che piange sangue. Lacrime rossastre, senza posa, scorrono dagli occhi della vergine. Il generale incaricato di svolgere le indagini convoca d’urgenza il primo ministro per capire come affrontare questo miracolo. Un'equipe di militari e scienziati gestisce la cosa in segretezza, cercando di svelare il mistero: come è possibile che una statuetta sgorghi continuamente sangue? Da dove proviene il liquido vermiglio? E a chi appartiene questo sangue pianto dalla Madonna?
Davanti a un fenomeno straordinario che vìola apertamente le leggi della fisica, anche il composto e giovane premier, Fabrizio Pietromarchi, rimane esterrefatto come ogni altro personaggio che si imbatte in questo prodigio. Deve capire come gestire la situazione, tanto più che la nazione si trova a un punto di svolta con un referendum che riguarda la permanenza dell’Italia in Europa. A complicare ulteriormente la situazione c’è il rapporto contrastante e burrascoso con la moglie, Sole, indipendente e sensuale, costretta nel ruolo di first lady e in continua ricerca di distrazioni. Così, i due bambini della coppia sono affidati a una educatrice polacca, Olga, con una singolare visione della fede e della vita.
L’ambiguità e i pericoli della religione sono rappresentati profondamente da Padre Marcello, prete in grave crisi di fede, dedito al gioco d’azzardo, frequentatore di prostitute e truffatore provetto. Il sacerdote peccatore è uno dei personaggi più intensi della serie, accecato dalla colpa e poi illuminato dalla luce divina una volta che assiste al miracolo della madonna. Da lì in poi combatterà coi sui demoni per cercare di redimersi e riportare la fede a chi l’ha perduta
L’altro personaggio principale è il generale dei carabinieri, Votta. Uomo inflessibile e volitivo rimane colpito anche lui dall’inspiegabilità della situazione. Lavora a stretto contatto con gli scienziati in laboratorio ma non esita a sporcarsi le mani e a condurre le indagini sul campo.
Molte sono le domande che assillano il premier, il generale e gli scienziati che entrano a contatto con la Madonna: divulgare la notizia o continuare le operazioni in segretezza? Quali potrebbero essere le conseguenze sull’opinione pubblica? Si tratta veramente di un miracolo destinato a cambiare le coscienze del mondo? Il racconto mescola elementi di dramma, noir e poliziesco, il tutto intermezzato da segmenti visionari e surreali. Sono molti gli elementi e i temi trattati in questo racconto: dalla politica e la sua continua ricerca di consenso, al potere dei media, dalla criminalità e alla corruzione alla redenzione, la separazione fra interiorità e vita sociale, fra dovere e piacere. La fede, o meglio, lo scontro tra ragione e fede, scienza e religione è il tema che emerge con più evidenza nelle otto puntate de Il miracolo. Questo conflitto è esplorato a partire da simboli e icone universali: la statua della Madonna e il rosso del sangue. Un’icona emblema della cristianità e un colore che può esprimere pericolo, passione, morte e vita. La sovrapposizione di questi due elementi provoca una sintesi inedita e straniante che inquieta e incuriosisce lo spettatore.
Il miracolo è prodotto da Sky Italia e Wildside ed è ideato da Niccolò Ammaniti. Le riprese hanno avuto luogo, oltre che a Roma, anche in Calabria, in Umbria, Emilia Romagna, Belgio e Spagna.
Le otto puntate della serie si confermano di ottimo livello per realizzazione tecnica, performance del cast e idee visive e di sceneggiatura. Il miracolo ha tutte le carte in regola per dire la sua anche su un terreno internazionale, e al pari di altri prodotti della serialità italiana recente, riscuotere un buon successo anche fuori dal paese. La fiaba della regista Alice Rohrwacher, che ha letteralmente stregato Cannes. In sala dal 31 maggio. di Salvatore Amoroso ![]() Titolo originale: Lazzaro Felice Paese di produzione: Italia, Svizzera, Francia, Germania Anno: 2018 Durata: 130’ Genere: drammatico Regia: Alice Rohrwacher Sceneggiatura: Alice Rohrwacher Distribuzione: 01 Distribution Fotografia: Hélène Louvart Cast: Adriano Tardiolo (Lazzaro); Alba Rohrwacher (Antonia adulta); Nicoletta Braschi (marchesa Alfonsina De Luna); Luca Chikovani (Tancredi ragazzo); Sergi Lopez (Ultimo); Natalino Balasso (Nicola); Tommaso Ragno (Tancredi adulto). Lazzaro è l’ultimo degli ultimi, considerato il più sciocco e sognatore di una comunità chiusa e semi-autosufficiente che vive in una località appartata da tutto e tutti, l’Inviolata, tenuta dalla marchesa De Luna in un sistema di mezzadria che assomiglia al servaggio totale, a coltivare tabacco. Un giorno Tancredi, il figlio adolescente della nobildonna, simula un auto-rapimento e così facendo involontariamente fa scoprire ai carabinieri l’esistenza di questa gente così priva di diritti e lontana dalla “civiltà”. Intanto Lazzaro, che di Tancredi si crede amico e fratellastro, precipita rovinosamente in una scarpata. È morto? Incredibilmente no, ma ancor più incredibilmente quando si risveglia si ritrova in un futuro decine di anni più avanti, con gli amici, quelli rimasti, invecchiati in una enorme metropoli a vivere di espedienti. Ma il ragazzo, nella sua candida sprovvedutezza, ha qualcosa di fatato che lo protegge e riesce a ricongiungersi con la sua amica Antonia che ora convive con Ultimo, ladro-rigattiere. Inoltre, ritroverà anche Tancredi, invecchiato ma ancora capace di provocare stupidamente guai con la sua condotta sconsiderata. Una favola divisa praticamente in due parti. Nella prima siamo immersi in una civiltà contadina, in uno spazio tempo quasi separato dal resto dell’Italia, con i suoi riti antichi, le serenate d’amore, le bevute (“chi beve solo se strozza!”), il rancore sociale che si sfoga in piccoli gesti (“Voi siete il vero vino, il vero pane!” “È per questo che ci togliete il pane dalla bocca!”); un’ignoranza del mondo mescolata a una saggezza ruspante che poi ci farà quasi pensare, una volta che verranno affrancati dalla forza pubblica e sbattuti nel mondo contemporaneo, “ma ne valeva la pena di rinunciare a quella schiavitù per esseri liberi in questo modo?”, cioè come dice la meschina marchesa Nicoletta Braschi: “Gli esseri umani sono come bestie, animali. Liberarli vuol dire renderli consci della propria condizione di schiavitù”. La seconda parte invece è cittadina, decisamente da favola (e altrettanto decisamente più debole) con Lazzaro (Adriano Tardiolo), sorta di anima candida protetta dalla “divinità della natura” (sintetizzata nella figura di un lupo), che con la sua incosciente disponibilità attraversa la miseria e la meschinità, possedendo virtù quasi magiche, “santo folle” destinato a stupire e a essere incompreso. La dote migliore della regista Alice Rohrwacher, cineasta con predisposizione alle storie mistiche (il sorprendente Corpo Celeste, il bizzarro Le Meraviglie) è la mano delicata che si fa particolarmente felice nell’osservazione e nel singolo episodio, il difetto è che sembra non essere completamente sicura delle doti di comprensione del pubblico e quindi tende a sottolineare eccessivamente (di significati, di accenti e di simboli) quello che sta raccontando. Accuratissimo il mix del cast degli interpreti con professionisti, deliziosa questa volta la sorella Alba e volti inediti e forti per lo schermo. Il premio a Cannes per la sceneggiatura, sia pure ex aequo con il sommo Jafar Panahi (3 Faces) è meritato e lascia presagire ottime sensazioni per un ritorno del cinema indipendente italiano. Immagini tratte da: Locandina: Coming Soon Immagine1: IlFattoQuotidiano.it Immagine2: Moviestruckers.com Immagine3: Repubblica.it di Vanessa Varini ![]() Titolo originale: Blood Father Paese di produzione: Francia Anno: 2016 Durata: 88’ Genere: azione, thriller Regia: Jean-François Richet Soggetto: Peter Craig (romanzo) Sceneggiatura: Peter Craig, Andrea Berloff Produttore: Peter Craig, Chris Briggs, Pascal Caucheteux, Sébastien K. Lemercier Fotografia: Robert Gantz Montaggio: Steven Rosenblum Musiche: Sven Faulconer Scenografia: Robb Wilson King Costumi: Terry Anderson Trucco: Sara Roybal Cast: Mel Gibson (John Link); Erin Moriarty (Lydia); Diego Luna (Jonah); Michael Parks (il predicatore); Dale Dickey (Cherise); Thomas Mann (Jayson); Miguel Sandoval (Arturo Rios); Ryan Dorsey (Shamrock); Richard Cabral (Joker); Daniel Moncada (Choop); Raoul Trujillo (The Cleaner); William H. Macy (Kirby Curtis); Elisabeth Röhm (Ursula). L'ex biker John Link è un ex detenuto che adesso riga dritto per non violare la libertà vigilata; è inserito in un programma di riabilitazione per tossicodipendenti e alcolizzati, frequenta le riunioni degli alcolisti anonimi. Vive nel deserto dell'Arizona, in una vecchia roulotte dove fa il tatuatore e ha un amico che gli fa da sponsor per superare la sua dipendenza, Kirby. Un giorno, con sua grande sorpresa, John riceve una chiamata da sua figlia Lydia, oggi diciassettenne, scapata di casa tanti anni fa, che gli chiede aiuto: infatti, ella si trova in grossi guai con il cartello della droga messicano che vuole recuperare un mucchio di soldi spariti misteriosamente. Così, John dovrà riprendere le vecchie abitudini criminali per salvare la figlia scapestrata. Blood Father è un film del 2016 diretto da Jean-François Richet, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo scritto da Peter Craig, qui anche co-sceneggiatore e produttore. Dopo aver interpretato il cattivo di turno nel film I Mercenari 3 e dopo aver rifiutato il coinvolgimento nel nuovo Mad Max, Mel Gibson ritorna in una storia d'azione e a tratti violenta che ricorda il thriller carcerario Viaggio in paradiso, interpretando un personaggio muscoloso, tormentato e pieno di ombre, pericoloso che non esita a sfoderare coltelli, pistole, bombe, ma che ha anche un senso paterno e ironico. Un personaggio che gli calza a pennello, infatti Gibson anni fa é salito alla ribalta della cronaca per problemi giudiziari e personali, ora risolti. Blood Father corre spedito per un'ora e mezza come la vecchia moto che guida Mel Gibson nel film in un'ambientazione desertica tipica dei Road Movie, luogo di pace e di morte, tra momenti di alta tensione, dialoghi tra padre e figlia che cercano di conoscersi nuovamente, fino alla scatenata resa dei conti finale. Punto centrale del film il rapporto padre-figlia, con John che teme di perdere nuovamente Lydia (interpretata da Erin Moriarty già vista nella serie Tv Jessica Jones) stavolta per sempre e fa di tutto per salvarla rischiando anche la vita. Questo film, che è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes 2016 nella sezione Proiezioni di mezzanotte, annovera nel cast anche il simpatico Kirby (William H. Macy della serie Shameless), il Predicatore (Michael Parks, interprete di Kill Bill), la banda di narcotrafficanti sudamericani cattivissimi e tatuati che sembra uscita da un film di Quentin Tarantino, capeggiati da Diego Luna che sarà protagonista di una grande sorpresa nel finale. Blood Father non è un film indimenticabile ma tra inseguimenti, azione e suspense non vi annoierete di certo, soprattutto se amate i B-movie. Immagini tratte da: https://pad.mymovies.it/ https://www.termometropolitico.it/ http://cdn.gelestatic.it/ https://pmcvariety.files.wordpress.com/ |
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Maggio 2023
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