Stanchi della solita musica? Alla ricerca di una nuova scoppiettante playlist da gustare magari a bordo di una scintillante auto sportiva? Edgar Wright ha la soluzione a tutti questi problemi!
In un 2017 segnato da cine-comic, da blockbuster dalle atmosfere discutibili e di sequel di dubbio gusto (e originalità), l’effervescente e astuto regista e sceneggiatore britannico ha organizzato il colpo perfetto per le sale cinematografiche – e per il botteghino – senza tradire il suo iconico modus operandi. Wright, infatti, in passato ha saputo farsi notare, rivoluzionando il genere comedy con la Trilogia del Cornetto, grazie a uno stile fuori dal comune, distante da compromessi e rigide regole. Risale solo al 2014 la sorprendente rinuncia alla regia dell’attesissimo Ant-Man per le cosiddette “divergenze creative”. La creatività e la sana follia del regista non possono essere frenate: con Baby Driver – Il genio della fuga spinge il piede sull’acceleratore e lascia tutti a bocca aperta. Pronti, partenza, play! Baby (Ansel Elgort) è un giovane silenzioso che affronta la quotidianità con un paio di occhiali scuri sul naso, delle cuffiette nelle orecchie e un iPod (rigorosamente rubato) in tasca. Potrebbe essere un adolescente qualsiasi appassionato di musica ma in realtà il suo talento è al volante: il ragazzo è un asso delle quattro ruote e, per un lontano debito, si mette al servizio dell’ingegnoso Doc (Kevin Spacey), boss che organizza rocambolesche rapine con squadre dall’assortimento discutibile. Quando lo sguardo innamorato di Baby, però, incrocia quello di Debora (Lily Collins), cameriera in un colorato diner di Atlanta, la sua vita giunge a un bivio: continuare sulla strada della criminalità oppure tracciare nuovi percorsi? Dopo il grande successo di La La Land ai festival cinematografici e nelle sale, in molti si saranno chiesti quanto tempo sarebbe passato prima di ritrovare sul grande schermo un affascinante connubio tra suono e immagine. Anni, forse decenni nell’attesa di ritrovare un musical capace di mettere tutti d’accordo. Gli ultimi mesi, tuttavia, hanno smentito ogni tipo di previsione regalando non uno, bensì due titoli capaci di trovare questa armonia e nessuno dei due può essere considerato un musical. Il primo è un film di guerra atipico, Dunkirk. Il secondo, è un heist movie in grado di superare i limiti di velocità e di qualità del genere ed è questo ultimo spassosissimo lavoro di Edgar Wright. Divertente e divertita, questa pellicola mette in pista una scuderia di attori in ottima forma, capitanati da un Ansel Elgort mai così convincente, al punto da riuscire a oscurare, in alcuni passaggi, campioni di recitazione del calibro di Kevin Spacey. Il ragazzo è esplosivo nei panni di un giovane nostalgico alla ricerca della sua strada nel mondo. Il successo al traguardo, però, non sarebbe stato lo stesso senza un ottimo Jon Hamm che, smessi gli impomatati completi di Mad Men, si immerge completamente negli affari più sporchi in veste di un ex-broker votato alla criminalità, un moderno Clyde al confine di una pazzia che esplode in un finale con piccole sbavature d’incredulità. L’intero film è una fuoriserie scintillante, all’ultimo grido, dalle cui casse risuonano melodie travolgenti che, con un pilota avveduto nella sua spericolatezza, dettano il ritmo incalzante, mai fuori tempo, di un lavoro originale nel suo essere paradossale: seppur con uno sguardo ammirato verso il passato, la storia è estremamente moderna nella costruzione dei personaggi e nella dinamica messa in scena. Tra vinili, audiocassette e omaggi a Tarantino e Mann, i temi più nostalgici (da Barry White ai Queen) si intrecciano con le inquietudini dell’adolescenza, con montaggi degni di nota e sequenze adrenaliniche e coinvolgenti. E sì, è proprio il caso di dirlo: tutta un’altra musica! Immagini tratte da: Immagine 1: Locandina – www.slashfilm.com Immagine 2: Baby e Debora – www.cinemavine.com Immagine 3: La squadra – www.fashionindustrybroadcast.com Immagine 4: Ansel Elgort in una scena del film – www.cinemavine.com
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Giugno 2023
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