Che ne è stato di una giovane moglie frigida col marito che, a sua insaputa, si prostituiva in una casa di appuntamenti nella Parigi degli anni Sessanta?
Se lo è chiesto l’allora novantasettenne Manoel de Oliveira che nel 2006, a distanza di ben 39 anni dall’uscita del cultmovie Belle de jour di L. Buñuel, ne ha realizzato il sequel Belle toujours. Questa volta nei panni della protagonista, Bulle Ogier (Catherine Denevue rifiutò la parte), affiancata da Michel Piccoli, presente anche nella pellicola del ’67. Un incontro fortuito durante un concerto tra un uomo e una donna. Lui è Henri Husson; lei, Severine Serizy. Dopo la recherche senza tregua da parte di Husson che cerca di strappare un appuntamento all’affascinante signora, il rendez-vous avviene all’interno di una camera d’albergo dove, silenziosamente, i due commensali consumano un’elegante cena. Legati da un passato oscuro e consumati da una vita di perversioni ed eccessi, entrambi sono avvolti dal grigiore cupo della senilità e dalla luce fioca di alcune candele.
Se dell’avvenenza di Belle de jour è rimasto ormai uno sbiadito ricordo e delle ossessioni sado-masochiste una traccia indelebile nell’animo dolente di una donna da tempo vedova, chi sembra aver conservato il gusto per il sadico è proprio Husson.
La camera da presa indugia spesso su singoli elementi: una vetrina, una statua, un quadro, contribuendo a mettere in moto meccanismi attentivi e riflessivi nello spettatore. Un film lento e meditabondo in cui le macrosequenze narrative sono separate da scorci languidi di una Parigi notturna su cui risuonano le note di musiche classiche. Molto misurato l’uso delle parole. Poche le battute, intrise dal sapore amaro del rimpianto e della disillusione. E la speranza disattesa di Severine di poter placare i sensi di colpa verso il marito attraverso le rivelazioni di Husson. Che però non avverranno mai. Motivi psicologici appaiono nelle confessioni che Husson fa a un barman, occasione per scandire le dinamiche del pericoloso e ambiguo gioco che lo legava alla donna (il contenuto del racconto costituisce un riassunto del film Belle de jour). Segreti, trasgressioni, fantasie scabrose e ossessioni sessuali rievocati e riletti in una chiave, quella moralistica, ormai lontana dagli eccessi delle rappresentazioni sfrontate dell’inconscio del surrealismo di Buñuel. Due personaggi inquieti, così vicini eppure così lontani. E lo sfondo asettico e impersonale di una camera d’albergo in cui, sul finire, una gallina, spaesata, fa capolino. Ultimo omaggio di Oliveira al surrealismo buñuelliano.
Immagini tratte da:
http://www.filmtv.it/film/34847/belle-toujours-bella-sempre/ locandina http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/speciale-amarcord/catherine-deneuve-stella-senza-eta_2092535-201502a.shtml http://deeperintomovies.net/journal/archives/595 https://mubi.com/films/belle-toujours http://deeperintomovies.net/journal/archives/595 http://deeperintomovies.net/journal/archives/595
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Giugno 2023
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