di Matelda Giachi ![]()
Data di uscita: 14 marzo 2018
Genere: Drammatico, Biografico Anno: 2018 Durata: 114 min. Regia: Joel Edgerton Cast: Nicole Kidman, Lucas Hedges, Russell Crowe, Joel Edgerton, Xavier Dolan, Cherry Jones, Flea, Troye Sivan Sceneggiatura: Joel Edgerton Fotografia: Eduar Grau Colonna sonora: Danny Bensi, Saunder Jurriaans Produzione: Anonymous Content, Blue-Tongue Films, Focus Features, Perfect World Pictures Distribuzione: Universal Pictures Paese: USA
Seconda volta alla regia di un lungometraggio per Joel Edgerton, che di questo film è anche sceneggiatore. Seconda volta in pochi mesi che il cinema ci porta dentro la realtà dei campi di conversione per ragazzi omosessuali. La prima volta lo aveva fatto con La diseducazione di Cameron Post, per la regia di Desiree Akhavan, premiato al Sundance e poi presentato all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma. Film, quest’ultimo, che in pochi ricorderanno, in quanto nelle sale non è durato una settimana.
Una storia vera quella di Jared Eamons, che confessa ai genitori di essere attratto dagli uomini e questi, traumatizzati, lo mandano in cura speranzosi di poterlo “correggere”.
Jared ha il volto di Lucas Hedges. Negli ultimissimi anni lo abbiamo visto in Manchester by the Sea, Lady Bird, Tre Manifesti a Ebbing Missouri e pochi mesi fa a fianco di Julia Roberts in Ben is Back. 22 anni, giovanissimo, ma con le idee molto chiare sul tipo di cinema che vuole affrontare, in barba a chi dice che i giovani non sono impegnati e partecipi. La scena si apre già nel mezzo del dramma, alla firma dei documenti di ingresso nel centro di recupero, e procede con un’alternanza di piani temporali tra ciò che anticipa e ciò che segue questo momento. Un metodo narrativo che ultimamente piace molto ai registi e si vede usare spesso.
La storia di Jared è la storia di migliaia di ragazzi in America. Va collocata indietro nel tempo di una trentina di anni ma ancora non smette di essere attuale. In tempi in cui si teme di andare indietro invece che in avanti, il cinema sente la necessità e il dovere di aprire le menti.
Il film di Joel Edgerton lo fa in maniera didascalica, seguendo il protagonista nel suo percorso e, sullo sfondo, anche i genitori. Genitori che sono poi quelli che vivono il vero dramma. Mentre Jared scopre e afferma la sua omosessualità, passando da uno stato di confusione a uno di forza e consapevolezza, il padre, pastore di una cittadina di provincia e interpretato da Russel Crowe, non può accettare che suo figlio sia gay. La madre, che ha il volto di Nicole Kidman, subisce passivamente le decisioni del marito, finché non sarà l’istinto materno ad avere la meglio. Edgerton dice tutto ma non va in profondità. Fa vedere quanto basta a colpire l’intelligenza ma sfiora soltanto le corde dei sentimenti e delle emozioni. Le percepisci ma non ti trasportano. Con una terna di attori simili, si poteva dare tanto. Guardatelo e poi recuperate La Diseducazione di Cameron Post che, con un’apparente nota di leggerezza in più, arriva esattamente dove deve arrivare. Voto 6
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Marzo 2023
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