Un film di Sharon Maguire. Con Renée Zellweger, Colin Firth, Patrick Dempsey, Jim Broadbent, Gemma Jones. Titolo originale Bridget Jones's Baby. Commedia, durata 125 min. – Gran Bretagna 2016. - Universal Pictures
Atteso, è uscito al box-office lo scorso 22 settembre Bridget Jones’s baby, terza pellicola che segue i fortunati Che pasticcio Bridget Jones (2004) e Il Diario di Bridget Jones (2001).
È il 9 maggio e Bridget si trova a spegnere le candeline nuovamente sola. La sua stessa voce narrante, tra un misto di ironia e malinconia, ci informa della svolta: dopo cinque anni di zitellaggio cronico ha messo da parte progetti a lungo termine con gli uomini e punta soltanto a godersi la vita, iniziando dal frequentare donne più giovani di lei, come l’esuberante collega trentenne Miranda. Qualcosa di buono c’è: ha raggiunto il peso forma e, nonostante i 43 anni appena compiuti, si sente ancora attraente e forse più sicura.
Bridget verrà affiancata, come la tradizione vuole, da due prestanti figure maschili: l’inossidabile Mark (Colin Firth), affascinante avvocato di successo e l’aitante Jack (Patrick Demsey, il dottor Derek di Grey’s Anatomy che sostituisce egregiamente il donnaiolo Daniel, interpretato da Hugh Grant nelle passate pellicole), conduttore di un programma su di un presunto algoritmo dell’amore. Circostanze fortuite la condurranno ad incontrare entrambi a distanza di breve tempo. Prima sarà la volta del bel Jack, al quale mostrerà l’ amabile lato di goffa pasticciona, poi del tenebroso Mark, forse mai veramente dimenticato. Per spiegare un incomprensibile aumento di peso, Bridget si sottopone al test di gravidanza e si scopre incinta. Di chi sarà il bimbo? Lo scopriremo soltanto a fine pellicola. Nel frattempo i due uomini- dopo un iniziale smarrimento circa l’impossibilità di accertarsi della paternità (Bridget è contraria infatti a sottoporsi all’ amniocentesi) - faranno a gara per darle attenzioni e seguirla durante la gestazione, in una agguerrita competizione. Equivoci e qualche bugia di troppo determineranno l’allontanamento di uno dei due aspiranti papà, ma le cose si aggiusteranno in breve tempo.
Divertenti ed entusiasmanti le atmosfere di inizio film, con una Bridget lanciatissima che balla divertita le canzoni di Ed Sheeran, da lei comicamente scambiato per il commesso del Mc Donald; per lasciare spazio, nella seconda parte, ad atmosfere più introspettive e legate alla gravidanza, come i deliziosi siparietti con la ginecologa Emma Thomson.
Il plot su cui la pellicola ruota, che probabilmente ne garantisce il successo, è la classica formula del triangolo amoroso, infarcito da divertenti equivoci e dall’ironia dolcemente malinconica della alquanto pasticciona protagonista. Viene anche sfiorato il tema sociale della gravidanza delle ragazze madri, viste con pregiudizio da certa parte della middle class inglese, di cui la famiglia della Jones fa parte. La comunità si aprirà alle diversità e la stessa madre di Bridget, candidata alle elezioni, vincerà con uno slogan che inneggia all’integrazione nei confronti di immigrati, omosessuali e ragazze madri. Commedia romantica che regala risate ed emozioni. Bridget uscirà trionfante dallo zitellaggio cronico delle non rosee premesse di inizio film. Esilarante, comica, goffa e sicuramente più attempata, ma sempre incantevole. Film godibile e che non annoia, consigliato!
Immagini tratte da:
mamme.it bridgetjonesmovie.com eonline.com
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Giugno 2023
Categorie |