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Paese di produzione: USA
Anno: 2016 Durata: 96 min Genere: drammatico Regia: David Frankel Sceneggiatura: Allan Loeb Distribuzione (Italia): Warner Bros. Fotografia: Maryse Alberti Musiche: Mycheal Danna, Theodore Shapiro Scenografia: Beth Mickle Interpreti e personaggi: Will Smith: Howard Inlet Edward Norton: Whit Yardshaw Kate Winslet: Claire Wilson Michael Peña: Simon Scott Keira Knightley: Aimee Moore / "Amore" Helen Mirren: Brigitte / "Morte" Jacob Latimore: Raffi / "Tempo" Naomie Harris: Madeleine Ann Dowd: Sally Price Kylie Rogers: Allison Yardshaw Mary Beth Peil: Madre di Whit Liza Colón-Zayas: Madre di Trevor Michael Cumpsty: Amministratore Delegato
Il dirigente pubblicitario Howard Inlet (Will Smith), dopo la tragica morte della figlia, è depresso e medita il suicidio. I suoi amici e partner commerciali Whit Yardshaw (Edward Norton), Claire Wilson (Kate Winslet) e Simon Scott (Michael Peña), che lui ha allontanato, temono per la sua salute mentale così come per il futuro dell’azienda: il comportamento di Howard li ha lasciati sull'orlo del fallimento e sono costretti a vendere l'azienda. A questo scopo i tre amici assumono un investigatore privato, Sally Price, per acquisire la prova che Howard è inadatto a gestire la società, l'unico modo per poter vendere, essendo lui socio di maggioranza.
I tre vengono a sapere che Howard ha scritto tre lettere al Tempo, all'Amore e alla Morte e decidono di assumere tre attori teatrali, Aimee (Keira Knightley), Raffi (Jacob Latimore) e Brigitte (Helen Mirren), perché impersonino queste entità astratte. Gli attori dialogheranno con Howard, spronandolo a ritornare a vivere, malgrado il lutto che lo ha colpito.
Collateral Beauty è un film con un grande cast hollywoodiano ma mette troppa carne sul fuoco: oltre alla tragica perdita di una figlia di 6 anni, affronta tanti temi drammatici (tra cui la disoccupazione, genitori afflitti da Alzheimer, divorzio e rapporto difficile con i figli, malattie terminali, impossibilità di avere figli) senza un tocco di leggerezza e spensieratezza, commuovendo lo spettatore per un'ora e mezza fino a raggiungere le lacrime. Oltre al dolore mostrato in modo marcato, il film lascia in sospeso molti concetti fondamentali, su tutti la Collateral Beauty da cui è tratto il titolo: vuole mostrare come una perdita dolorosa possa rivelare momenti di bellezza ma non viene specificato il concetto, tutto è narrato in modo vago. Inoltre la trama è troppo prevedibile (è la versione moderna di "A Christmas Carol" Il canto di Natale di Charles Dickens, con la stessa ambientazione natalizia e il passato, il presente e il futuro sostituiti da amore, tempo e morte) e solo il colpo di scena finale legato a Howard (Will Smith) e Madeleine (Naomie Harris) scuote lo spettatore. Anche gli attori sono prevedibili e non molto convincenti. Su tutti Will Smith, attore celebre per i suoi film scanzonati e allegri, che sfodera la faccia drammatica del film "Alla ricerca della felicità" di Gabriele Muccino e poche altre espressioni.
Gli unici degni di nota sono Helen Mirren, Edward Norton e Naomie Harris, forse l'attrice meno conosciuta ma apprezzata per la sua notevole performance nel film premio Oscar Moonlight. Con varie nomination ai Razzie Awards, il film vuole insegnare che si può tornare a vivere dopo aver percorso con passi faticosi i sentieri dell'esistenza, ma un po' di gioia di vivere presente negli altri protagonisti e meno dolore non avrebbe guastato il film.
Immagini tratte da: https://mr.comingsoon.it/ http://diariodipensieripersi.it/ http://quinlan.it/ https://ewedit.files.wordpress.com/
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Dicembre 2022
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