Una serie di piani-sequenza seguono la danza dei protagonisti: c’è chi è indaffarato a comprare frutta ai banchi del mercato disposti sull’asfalto e chi è impegnato in una telefonata stando attento a schivare la traiettoria delle macchine che scorrazzano nelle strade del centro. Siamo a Madrid e, per pura casualità, una serie di personaggi si trova contemporaneamente nello stesso spazio, un anonimo bar, poco invitante a dire il vero.
I clienti abituali fanno colazione, gli avventori osservano incuriositi il locale, qualcuno inizia a gettare monete nel videopoker, alla ricerca di un colpo di fortuna, e un senzatetto conosciuto in tutto il quartiere cerca di scroccare un bicchierino e un churro: sembra una mattina come tutte le altre, ma a un certo punto succede qualcosa di strano. Un cliente lascia il locale e, appena fuori dalla porta, un colpo di arma da fuoco lo uccide all’istante. All’interno del bar si scatena il panico. Dopo aver cercato un riparo di fortuna sotto i tavolini o dietro il bancone, il gruppo di malcapitati si accorge di una cosa molto inquietante. Fuori, la strada è deserta e silenziosa, quasi che fosse stata ordinata un’evacuazione generalizzata. Da questo punto in avanti nessuno osa uscire e all’interno del bar si instaura un clima di tensione per cercare di capire che sta succedendo e per quale motivo l’interno del locale sembra isolato dal resto della città. El Bar di Alex de la Iglesia è un thriller con tocchi da commedia e una deriva pulp che, nella seconda parte, smorza un po’ la pungente ironia che caratterizza l’inizio del film. De la Iglesia calca la mano sul grottesco in questo film, che assomiglia per impianto a una pièce teatrale: pochi personaggi in un ambiente chiuso che interagiscono tra loro creando dramma e tensione. Ed è proprio questo l’intento del regista, cercare di indagare i meccanismi che trasformano un gruppo di cittadini qualunque in un branco di lupi, pronti a sbranarsi l’un l’altro per salvare la pelle. Il film è godibile nel complesso, per questo mix di tensione e comicità, e scorre bene soprattutto nella prima parte, ma da un certo punto in poi il ritmo sembra rallentare troppo senza trovare soluzioni stilistiche adeguate per tenere alta la soglia di attenzione dello spettatore.
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Marzo 2023
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