di Salvatore Amoroso
El Presidente è la prima serie tv cilena targata Amazon. La voce narrante di Julio Grondona ci accompagna in 8 episodi dentro la corruzione nel mondo del calcio. ![]()
Genere: drammatico
Soggetto: Pablo Larrain, FIFA Gate di Armando Bo Registi: Armando Bo, Natalia Beristain, Gabriel Díaz, Javier Juliá Anno: 2020 Produttori esecutivi: Pablo Larrain, Juan de Dios Larrain Lingua: Spagnolo Numero di stagioni: 1 Numero di episodi: 8 Distributore:Amazon Attori: Andrés Parra, Karla Souza, Paulina Gaitán, Alberto Ajaka, Luis Margani, Luis Gnecco.
“Nel calcio la vera partita è quella che si gioca fuori dal campo: questa è la storia di tutti coloro che se ne approfittano per fare in modo che il pallone non smetta mai di girare e fare soldi”. È questo il manifesto di El Presidente, la prima e ambiziosa serie tv cilena targata Amazon, disponibile dal 5 giugno in più di 200 paesi sulla piattaforma Prime Video. È scritta e diretta dal regista premio Oscar Armando Bo (Birdman), anche produttore esecutivo, e racconta con una continua alternanza tra presente e passato gli intrighi del Fifa Gate. Un groviglio di corruzioni milionarie nel sistema calcistico mondiale, culminato il 27 maggio del 2015 con sette arresti eccellenti tra cui quello dell’allora vicepresidente della Fifa Jeffrey Webb. Un complotto da 150 milioni di dollari per manipolare i diritti televisivi e l’assegnazione delle sedi di due Coppe del mondo. Corruzione, frode, riciclaggio e associazione a delinquere: reati che si sono protratti per un ventennio.
“In Sud America presiedere un’associazione calcistica è come essere il presidente della Repubblica. A volte un po’ meglio” afferma dopo pochi minuti Julio Grondona, 35 anni a capo della Federcalcio argentina e 26 come vicepresidente della Fifa. Uno che ha vissuto sia l’era di Maradona che quella di Leo Messi. È lui la voce narrante delle otto puntate da un’ora circa. Il filone narrativo inizia il giorno del suo funerale, nel 2014, e ha come protagonista Sergio Jadue (Andrés Parra), «allievo» di Grondona e figura chiave dello scandalo. La parabola di Jadue è la lente attraverso la quale Armando Bo ci invita a osservare il marcio del football. La trasformazione del personaggio da un umile club di La Calera a signore della Federcalcio cilena e numero due della confederazione sudamericana, “è una parodia di ciò che succede a chi entra a far parte di questo giro d’affari” ha spiegato il regista. L’ascesa di Jadue è rapida quanto la sua caduta. Sempre stretto tra due donne: la moglie (Paulina Gaitán) alimenta la sua sete di potere mentre un’agente sotto copertura (Karla Souza) lo compromette fino a implicarlo come testimone di una rete di corruzione che sappiamo inghiottirà anche il vertice della Fifa Sepp Blatter.
È vero che El Presidente ha tratti in comune con Narcos (il Sud America, i giochi di potere) ma in questo caso c’è un elemento tragicomico che è intrinseco ai fatti e prende il sopravvento. Del resto, uno scandalo di dimensioni mondiali inizia a La Calera, città cilena di 50mila abitanti dove l’Union, la squadra di calcio locale, è appena approdata in Prima Divisione. E il suo presidente, Sergio Jadue, è il più giovane nella storia del massimo campionato e proprio per questo viene nominato a capo della federazione del paese. Un prestanome, un presidente fantasma escluso dai circoli che contano. O almeno così dovrebbe essere nei piani iniziali dei "potenti". "È una di quelle storie in cui i fatti superano la fantasia" ha fatto notare Armando Bo, che per raccontarla ha puntato sull’ironia.
Immagini tratte da:
Locandina: MyMovies Immagine1: Metro Jornal.es Immagine2: Metro Jornal.es Immagine3: MeuGamer.com
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Marzo 2023
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