Il nuovo film di Paolo Virzì, in concorso a Venezia, è un commovente viaggio on the road che esplora un amore anziano ma per niente stanco, una storia struggente con due grandi interpreti: Helen Mirren e Donald Sutherland.
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Titolo originale: The Leisure Seeker
Paese di produzione: Italia, Francia Anno: 2017 Durata: 112’ Genere: drammatico, commedia Regia: Paolo Virzì Sceneggiatura: Stephen Amidon, Francesca Archibugi, Paolo Virzì, Francesco Piccolo Distribuzione: 01 Distribution Fotografia: Luca Bigazzi Montaggio: Jacopo Quadri Colonna sonora: Carlo Virzì Cast: Helen Mirren (Ella Spencer); Donald Sutherland (John Spencer); Christian McKay (Will Spencer); Janel Moloney (Jane Spencer); Kirsty Mitchell (Jennifer Ward); Dick Gregory (Dan Coleman).
Una coppia di ottantenni, John (Donald Sutherland) ed Ella (Helen Mirren), per sfuggire alle cure mediche che li separerebbero per sempre, decidono di prendere un loro vecchio camper, soprannominato ‘The Leisure Seeker’ con cui andavano in vacanza negli anni ’70, e si mettono in viaggio dal Massachusetts verso Key West. I figli si mettono in allarme e cercano di farli tornare, ma senza successo. Lui soffre di vuoti di memoria. Lei è acciaccata fisicamente ma ancora lucidissima. Per loro è un’occasione quasi unica per poter stare insieme come per l’ultima volta. Quindici anni dopo My Name Is Tanino, nel 2002 presentato fuori Concorso al Lido, Paolo Virzì è tornato in America per girare la sua prima produzione in lingua inglese, Ella & John - The Leisure Seeker, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo scritto da Michael Zadoorian ed edito in Italia da Marcos y Marcos. Esattamente 20 anni dopo il Leone d'argento - Gran premio della giuria per Ovosodo, il regista toscano è tornato in competizione alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia a bordo di uno scalcinato camper guidato da due giganti del cinema mondiale, l'82enne Donald Sutherland e la 72enne Helen Mirren, anziani innamorati e malati in viaggio per le trumpiane strade d'America.
La formula del road-movie, sempre cara al regista italiano, non smette di funzionare e regala allo spettatore un film intimo e sincero. Il mix di commedia e dramma sempre dosato con attenzione non deluderà di certo i fan più affezionati del suo cinema. Bisongna sottolineare però, che questa volta non ci troviamo al cospetto della sua opera più riuscita. Sarà stata colpa dell’aria americana ma stavolta il viaggio di Virzì è meno vibrante ed emozionante di quello di Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti raccontato nella Pazza gioia. Certamente la storia è diversa, perché lì c'era il tumulto di una vita ancora tutta da vivere e qui la dolce malinconia di un’esistenza arrivata al termine, con tutto quello che ciò comporta in termini di bilanci, paure, interrogativi. Sembra quasi che il livornese si sia fatto inibire dagli States. Il suo sguardo intimo e delicato non riesce a vedere lontano da tavole calde e autostrade USA e purtroppo in alcuni punti della pellicola lo spettatore può cogliere una forte retorica dei temi trattati.
Forse per umiltà o forse perché voleva “viaggiare sicuro” questo Virzì non appaga la sete di sentimenti del pubblico. In un’epoca arida e priva di valori, opere come questa sono sempre un colpo al cuore. Una grande storia di dignità umana, il non volersi arrendere di fronte a niente, nemmeno di fronte alla caducità della vita. Forti insegnamenti che potevano essere raccontati in maniera più approfondita. Il duo straordinario di attori è una delle liete note del film in assoluto. Il talento e la professionalità del duo Sutherland-Mirren sono una per gli occhi di tutti i cinefili e appassionati della settima arte ma potrebbe non bastare a questo giro. Purtroppo.
Foto tratte da: Locandina: MyMovies Immagine1: LongTake.it Immagine2: Variety.com Immagine3: Linkiesta
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Marzo 2023
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