Di Federica Gaspari
L’universo di personaggi creato da Jane Austen è da sempre un’inesauribile fonte d’ispirazione per il piccolo e il grande schermo. La BBC, con i suoi elegantissimi adattamenti delle opere dell’autrice britannica, ha costruito una vera fortuna, lanciando anche le carriere di alcuni tra i più promettenti interpreti dell’ultimo periodo. Negli anni Novanta un classico in particolare ha avuto grande successo in ambito cinematografico e televisivo. Risale, infatti, al 1995 Ragazze a Beverly Hills, irresistibile trasposizione in chiave moderna che ha anticipato l’adattamento con Gwyneth Paltrow del 1996 ma anche quello televisivo con Kate Beckinsale dello stesso anno. Due decenni dopo l’ondata di interesse per il classico della Austen, una nuova frizzante versione viene distribuito in esclusiva in formato digitale. Emma. è l’istrionico debutto alla regia sul grande schermo per Autumn de Wilde, già nota per il suo apprezzato lavoro di fotografa negli Stati Uniti. Con questo film, la regista esordiente trova una chiave di lettura originale in grado di interpretare con fedeltà ma anche autenticità una storia senza tempo. All’inizio dell’Ottocento, Emma (Anya Taylor Joy), con la sua vita di agi, è alla ricerca di nuovi divertissement per scuotere la monotonia della sua routine quotidiana. La grande occasione per dare una scossa alla sua giornata è rappresentata dalla possibilità di organizzare il fidanzamento di Harriet Smith (Mia Goth) con un giovane gentiluomo. Ignorando i sentimenti e i pensieri della ragazza, Emma metterà in atto il suo piano per manipolare le vite di chi la circonda, trascurando anche le sue emozioni. Adattare un grande classico della letteratura non è mai un’impresa semplice. L’indecisione tra una trasposizione fedelissima e una versione fuori dalle righe alternativa potrebbe essere letale per qualsiasi progetto di questo tipo. L’opera prima di de Wilde si posiziona esattamente a metà tra i due estremi, trovando un soddisfacente compromesso in grado di mettere d’accordo appassionati del romanzo e semplici curiosi. Con ammirevole lucidità, il film interpreta brillantemente la tagliente ironia del racconto di partenza, giocando astutamente proprio con il potenziale delle dinamiche che legano tutti gli attori in scena. La strepitosa protagonista – Anya Taylor Joy, un’attrice che si sta ritagliando un ruolo di prestigio nell’attuale panorama – catalizza l’attenzione senza però soffocare le interpretazioni degli interpreti secondari, tra cui spicca un sempre ottimo Bill Nighy. La sceneggiatura di Eleanor Catton, pur rischiando di arenarsi in alcune occasioni nella prima parte del film, valorizza ogni personaggio, sottolineando in modo convincente anche la critica alle ipocrisie delle varie classi sociali ma anche al ruolo della donna nella società. Pur non riuscendo a rendere totalmente incisive queste riflessioni, la pellicola di de Wilde riesce comunque a dare nuovo fascino a un classico senza tempo affidandosi anche a scenografie e costumi estremamente curati che colorano l’intera narrazione con magnetiche tonalità pastello. Con leggerezza e alcune punte di satira, Emma. si dimostra un interessante rilettura fedele ma irriverente nei suoi toni moderni in grado di incuriosire anche gli spettatori meno avvezzi a questo tipo di racconti sul grande schermo. Immagini tratte da: www.architecturaldigest.com www.vox.com
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Giugno 2023
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