di Federica Gaspari Il 2019 verrà probabilmente ricordato come l’annata cinematografica segnata dal maggior numero di serie TV concluse. L’addio più iconico e doloroso di quest’anno è senza dubbio quello di "Game of Thrones", cult del piccolo schermo e titolo che ha garantito le fortune del network HBO. L’emittente statunitense rimane quindi priva del suo prodotto più amato. Quale sarà lo show che raccoglierà questa eredità in casa HBO? La sfida è apertissima non solo a serie originali alla terza stagione come Westworld. Le produzioni più interessate a questo ambito titolo, infatti, sembrano essere le assolute novità della stagione televisiva. Largo quindi alla reinterpretazione Watchmen ma, soprattutto, a "Euphoria". Proprio quest’ultimo è la grande sorpresa della programmazione televisiva del 2019 statunitense e non solo. Dopo il debutto in seconda serata subito dopo la deludentissima seconda stagione di "Big Little Lies", Euphoria, settimana dopo settimana, ha conquistato, grazie soprattutto al passaparola sul web un ruolo di prestigio nel panorama internazionale. In pochi sanno, tuttavia, che lo show si ispira all’omonima mini-serie israeliana. Con l’ulteriore ma ingannevole aria da show originale, Euphoria dopo aver conquistato gli Stati Uniti si prepara ad appassionare il pubblico di italiano nel prossimo autunno su Sky. Perché, tuttavia, questa serie ha fatto parlare così tanto di sé? Il nuovo gioiellino HBO, che vanta la produzione tra gli altri di Sam Levinson e Drake, riesce a lasciare il segno negli occhi e nella mente del pubblico perché propone un ritratto crudo e provocatorio degli adolescenti di oggi. Cosa distingue però Euphoria dagli altri mille teen drama che negli ultimi mesi hanno spopolato tra gli appassionati? La differenza deve essere ricercata nei toni e nei colori con cui il team degli autori ha scelto di raffigurare errori e difficoltà, mostrandone spietatamente la radice. Non sarà, quindi, così difficile trovare una messa in scena senza filtri e spesso violenta che ha posto la serie al centro di accese discussioni. Gli otto episodi della serie con questo obiettivo seguiranno quindi le vicende che vedono protagonista la diciassettenne Rue (la promettente Zendaya). La sua storia, già segnata da dipendenza da sostanze stupefacenti e complesse relazioni interpersonali, sarà il filo conduttore di un viaggio attraverso rapporti che già possono essere considerati malati, primi timidi amori, discutibili e scioccanti esperienze. Euphoria promette, quindi, di osare dove molti altri predecessori non hanno avuto di colpire duramente. Per scoprirlo, però, bisognerà aspettare ufficialmente la distribuzione italiana. Immagini tratte da: www.newsbusters.org www.hbo.com
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Marzo 2023
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