di Matelda Giachi
Era solo questione di tempo. Il successo di Frozen è stato troppo importante perché la Disney non decidesse di dargli un seguito. Seguito che da mercoledì 27 novembre è nelle nostre sale. A dispetto di un passato non proprio glorioso in fatto di secondi capitoli (fatta eccezione per il recente Gli Incredibili 2) Il Segreto di Arendelle, seppur non all’altezza del precedente, è un film riuscito e molto carino. Nel ritorno al regno di Arendelle ritroviamo Elsa più sicura della sua magia, ma ancora confusa per quanto riguarda il proprio posto nel mondo. Insomma, una di noi. Accanto a lei la sorella Anna che, priva invece di qualsiasi potere, sente però sempre di dover proteggere la maggiore, anche con un certo eccesso di zelo. E di ansia. Mamma quanta ansia… Ci sono poi Kristoff, buono e paziente, con la renna Sven, e l’immancabile pupazzo di neve Olaf, vero mattatore della situazione e pilastro del lungometraggio animato. Tutto comincia con un re e una regina che raccontano alle proprie figlie piccole di un bosco incantato. Molti anni dopo, una forza misteriosa perturba l’equilibrio nella vita del piccolo regno, mentre Elsa sente il richiamo di una voce che canta e la invita a raggiungerla. Così le due sorelle, per cercare risposte, si trovano a dover affrontare un viaggio nel passato della propria famiglia, scoprendone luci ed ombre. Lungo il percorso, impareranno molte cose su se stesse e soprattutto a contare l’una sull’altra. Trama semplice, efficace, anche se, a tratti, portata avanti in maniera non del tutto lineare; una bellissima storia di sorellanza è il punto forte di Frozen 2, insieme anche alla positività e simpatia di Olaf e ad effetti visivi assolutamente magnifici. Per chi ancora stesse smaltendo i postumi del black Friday, segnaliamo la pericolosità dei continui cambi d’abito delle due principesse, tutti talmente belli da istigare allo shopping compulsivo. Vorremmo fosse questo l’unico problema da evidenziare, ma la vera pecca di questo film d’animzione sono le canzoni. Tante, troppe. E tutte anonime. Tranne una, una specie di As long as you love me versione Disney, che vede protagonista Kristoff in versione Nick Carter con il resto della band sostituita da un esercito di renne. Lo stacco pubblicitario che ha seguito è arrivato decisamente troppo tardi. Velo peloso (almeno è più spesso), sulla canzone originale dei Negramaro. Un assoluto peccato perché Serena Autieri e Serena Rossi, oltre ad avere una gran voce, hanno fatto con Elsa e Anna un ottimo lavoro. Comunque le renne sono bellissime. Voto: 7
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Maggio 2023
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