di Federica Gaspari
Un viaggio tra luoghi iconici della Grande Mela si trasforma in una strampalata caccia a spiriti e fantasmi al fianco dei mitici Ghostbusters divenuti leggende sul grande schermo.
Dopo il tour danzante di Los Angeles sulle note del successo di critica e pubblico La La Land è il momento di trasferirsi sull’altra costa degli Stati Uniti con un film estremamente radicato nell’immaginario pop. Si vola quindi con destinazione New York City sulla East Coast per avventurarsi, armati di zaino protonico, tra le strade metropolitane a caccia di fantasmi. Dopotutto, la mitologia di Ghostbusters è intrinsecamente legata a quella della metropoli. Il caos di mezzi a ogni incrocio, il contrasto tra grattacieli ultramoderni e i pochi esempi di architettura neorinascimentale, la melodia assordante di sogni senza confini che si infrangono contro la rigidità di sistemi poco aperti nei confronti delle novità: insomma, le strade di Manhattan e gli scorci di Central Park rappresentano l’ecosistema ideale per l’affermazione di una squadra strampalata come quella degli acchiappa-fantasmi. Perché non provare a vivere le stesse avventure ripercorrendo, anche solo con la fantasia, i loro palcoscenici cittadini?
Pronti a viaggiare per le strade di New York a bordo della Ecto-1?
La bellezza di una città pulsante di personalità come New York è la sua capacità di reinventarsi costantemente, riappropriandosi di antiche sfumature e leggende urbane che potrebbero veder coinvolti anche insospettabili fantasmi. La leggenda della pre-produzione del film di Ivan Reitman narra effettivamente che le prime stesure della sceneggiatura presero forma soprattutto grazie alle idee assurde di Dan Aykroyd, istrionico attore che agli albori degli anni Ottanta aveva già saputo ritagliarsi un angolo di tutto rispetto con il Saturday Night Live e il film dei Blues Brothers. Le cronache dei tempi, tramandate scrupolosamente da fan del franchise, raccontano che l’interprete del Dottor Stantz sia davvero un grande appassionato di fenomeni paranormali, al punto da aver coltivato sin dall’infanzia un grande interesse per fisica quantistica e parapsicologia. Una così estrema convinzione si è quindi naturalmente trasformata in un soggetto memorabile che introduce un nuovo punto di vista sui nerd, figura che tradizionalmente veniva giocosamente ritratta al cinema. Un gruppo di ricerca universitario composto da personaggi senza dubbio brillanti ma anche generalmente additati come eccentrici inconcludenti diventa allora la perfetta squadra di protagonisti che muove i suoi primi passi nella prestigiosa Columbia University a nord di Central Park. In realtà, la scalinata della Low Memorial Library e la Statua di Daniel Chester French per buona parte della pre-produzione vennero considerate solamente come seconde scelte, visto che i produttori sembravano preferire la New York University come palcoscenico d’apertura del film.
La prima vera apparizione di un fantasma, tuttavia, viene registrata in un altro luogo ricco di storia newyorkese: la New York Public Library. Dopo aver varcato la soglia della biblioteca sorvegliata dalle statue dei leoni sonnecchianti ai lati della gradinata, i Ghostbusters compiono la loro prima missione sul campo, cercando di catturare il fantasma della bibliotecaria Eleonor Twitty. Poco dopo questa prima operazione spingerà i protagonisti ad avviare una loro “start up” che richiederà anche qualche sacrificio economico da definire negli uffici della Manhattan City Bank, proprio di fronte alla biblioteca lungo la Quinta Strada. L’attenzione del film inizia davvero a concentrarsi sui peculiari grattacieli di Manhattan solamente con l’introduzione in scena della strepitosa Sigourney Weaver nei panni di Dana Barrett. È lei, infatti, la prima vera cliente di Venkman e compagni che verranno contattati dopo che la donna verrà terrorizzata da alcune presenze inquietanti nel frigorifero del suo appartamento in Central Park West nell’edificio che dopo l’uscita del film ha preso il nome di Shandor Building.
Ma come si organizza un intervento di soccorso per le vittime di uno scherzo di fantasmi? Tutto parte dal quartier generale dei Ghostbusters sito tra Varick e 14th North Moore Street, incrocio che nella realtà – siamo sicuri sia davvero realtà? – ospita una caserma dei vigili del fuoco della Hook & Ladder. Nonostante le scene degli interni siano state girate in un’altra caserma di Los Angeles, questa location è divenuta di culto non solo per i fan ma anche per tutti gli americani segnati da quanto accaduto l’11 settembre 2001, poiché i primi soccorsi ai feriti dell’attentato delle Torri Gemelle partirono proprio da questa piccola caserma. Sempre da qui si diramano tutti gli interventi dei Ghostbusters che, nel corso della gloriosa crescita della loro attività, verranno avvistati a Little Italy all’incrocio tra 122 Mulberry Street e Hester Street, al 16 di East 63rd Street ma anche all’ombra dell’imponente grattacielo del Rockefeller Center.
Mentre gli interi Stati Uniti sembrano impazzire per il successo dei Ghostbusters, il film inizia a porre le basi per il gran villain che aprirà le danze per il gran finale per le strade di Manhattan. Le ricerche del Dottor Venkman su quanto accaduto a casa di Dana Barrett sembrano indicare che il responsabile dell’invasione di fantasmi è la temibile divinità sumera di Gozer. Il ricercatore aggiornerà la cliente – per cui inizia a provare anche un certo interesse – a pochi passi dal Lincoln Center in una sequenza che, secondo voci mai davvero confermate dal set, attirò l’attenzione anche di Dustin Hoffman che stava lavorando a un altro film in zona. Gli eventi, però, peggioreranno drasticamente e il terrore vissuto inizialmente solo da Dana inizierà a spargersi per le strade di Manhattan, seminando inquietudine tra gli avventori del Tavern on the Green, elegante ristorante di Central Park West, come tra i taxi in coda a Columbus Circle, uno degli svincoli più trafficati di New York.
Il gran finale si avvicina e, mentre lo Shandor Building si trasforma nella dimora malefica di Gozer, i Ghostbusters vengono convocati d’urgenza dai più altri rappresentanti della città presso il New York City Hall a Lower Manhattan: sarà loro compito riportare l’ordine nella Grande Mela. Nel frattempo, tuttavia, l’Omino della pubblicità dei marshmellow inizierà la sua “allegra” camminata tra i grattacieli, estendendo la sua ombra tra i cartelloni luminosi di Times Square. Il lieto fine è dietro l’angolo come in ogni buon prodotto pop degli anni Ottanta. La minaccia, forse, tornerà in scena anche sul grande schermo ma, nel dubbio, anche nella realtà a New York ogni tanto provate a volgere lo sguardo verso il Manhattan Bridge: potreste scorgere all’orizzonte la sagome dell’inconfondibile Ecto-1 che, a sirene accese, si dirige verso la prossima avventura!
A questo link è possibile visualizzare e scaricare una versione stampabile del poster-mappa del film.
Risorse: onthesetofnewyork.com scoutingny.com www.imdb.com Dati mappa: Utenti di www.openstreetmap.com
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Giugno 2023
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