Di Matelda Giachi La settima stagione è stata la prima ad affrancarsi totalmente dagli scritti di Martin, in quanto la stesura e pubblicazione del nuovo capitolo hanno subito così tanti rimandi da costringere gli showrunners a ricorrere alla nobile arte dell’arrangiarsi, salvo qualche indicazione dell’autore. Una serie diversa dalle precedenti, a partire dalla durata, di soli sette episodi. Forse lievissimamente meno cattiva, anche se tanti sono caduti lungo il cammino e di certo non è adesso che si smette di accorciare la lista dei protagonisti ancora in gioco. Così come non vengono mai a mancare i colpi di scena e la suspense. Ice and Fire. Una serie dalla componente femminile molto importante. Daenerys Targaryen, Sansa e Arya Stark, Brienne di Tarth, Melisandre, Ellaria Sand e le tre figlie, lady Oleanna Tyrell, Cercei Lannister, Yara Greyjoy… Che cadano o affermino il proprio potere è la loro stagione: la stagione di donne che grazie al proprio istinto di sopravvivenza e alla propria intelligenza hanno superato innumerevoli avversità e adesso scendono in guerra in prima linea; che sono cariche di coraggio, determinazione e dignità tali da ispirare devozione e rispetto negli uomini che le circondano e scelgono di seguirle (o almeno, quasi tutte loro! Ogni riferimento a invasate di casa Lannister è puramente casuale). Sono due donne rimaste a contendersi il trono di spade e la guida dei Sette Regni. Ma è anche la serie di Jon Snow, il bastardo di casa Stark tanto amato dai fan, che fin da subito (e, va detto, in maggior modo nei libri) si intuiva essere destinato a qualcosa di molto più grande del ruolo di mero spettatore delle prese di potere altrui. Un destino che non cerca ma che lo insegue. Sempre avvolto da quell'alone di mistero riguardante la sua nascita, impenetrabile come la neve in Val Padana. Ma la nebbia, almeno per lo spettatore e Bran Stark, si è dissipata e Jon procede a grandi passi verso la piena coscienza di sé. Dopo sei stagioni di strade divise, di allontanamento e separazione, la settima è stata quella del ritorno a casa, delle riunioni, dei rincontri. Alcuni più duraturi, altri fugaci (“Zio ben!” “Tieni scappa!” Fine). Tutto ha cominciato a convergere verso un unico punto: la fine. Si definiscono gli schieramenti, le alleanze. L’imminenza di una conclusione costringe tutti a scelte difficili, uno su tutti, Jaimie Lannister, da sempre diviso tra la propria coscienza e un amore malato. Ma soprattutto si definiscono sempre di più i ruoli che ognuno riveste nella grande partita finale. O forse dovremmo dire due partite finali... L’ottava stagione: qual è il destino di Westeros? Di Federica Gaspari Il grande finale è davvero vicinissimo. Dopo anni di teorie, speculazioni e, qualche volta, passi falsi, la grande epopea di Game of Thrones il 15 aprile darà il via alla definitiva resa dei conti con la sua ottava stagione. Per lunghi e interminabili mesi, i fan di tutto il pianeta si sono interrogati sulle prossime mosse dell’armata degli Estranei, ora una vera e concreta minaccia per il regno di Westeros continuamente in guerra. Sicuramente il preparatissimo gruppo di autori della serie riserverà grandi sorprese e colpi di scena difficili da prevedere. Nel frattempo, però, è possibile consolarsi con i pochi dettagli certi su una stagione dalla trama blindatissima! Una stagione completamente diversa nei tempi e nella durata Il gran finale del fortunatissimo show HBO rappresenterà una rivoluzione anche nella struttura dei suoi episodi. La conclusione della saga immaginata di George R. Martin, infatti, si snoderà su 6 sole puntate invece che sui canonici 10 episodi delle prime sei stagioni. Il leggendario epilogo, tuttavia, sarà innovativo anche nella durata dei suoi singoli capitoli: si passerà dai 54 minuti della premiere per arrivare agli 80 minuti della conclusione. Non bisogna stupirsi, quindi, davanti alle parole dei produttori che hanno voluto definire questa stagione come un lungo ed avvincente film! Senza dimenticare le proprie origini Tra i numerosi protagonisti dello show, Ned Stark, scomparso drammaticamente già nella prima stagione, è sempre stato uno dei più amati dai fan. Questo dettaglio e la presenza dell’attore Sean Bean all’anteprima dell’ultima stagione suggeriscono quanto Game of Thrones, nonostante lo scorrere delle stagioni, sia legato alla sua tradizione. Per questo motivo il primo episodio dell’ottava stagione omaggerà gli avvenimenti dell’ormai storico pilot andato in onda nel 2011. Diversi personaggi e obiettivi ma stessi intrighi e ambientazioni. Un confronto senza precedenti Questo show è stato in grado di entrare nella storia dell’intrattenimento per la sua incredibile capacità di coniugare puro divertimento con un’estrema cura per gli aspetti più tecnici. Le lunghe ed epiche sequenze della “Battle of the Bastards” difficilmente potranno competere con le riprese della battaglia finale. Le dichiarazioni rilasciate da cast e produzione suggeriscono uno scontro rivoluzionario frutto di ben 55 giorni di riprese e di settimane di editing studio. Insomma, sembra che anche quest’anno lo show sarà caratterizzato da un altissimo livello tecnico! Non sarà (probabilmente) l’ultimo viaggio a Westeros. L’idea di una conclusione definitiva da sempre rende malinconici i fan. Ovviamente, dopo otto lunghe stagioni, anche i tormentati personaggi di Game of Thrones hanno bisogno di trovare finalmente la strada giusta vero il loro destino. Tuttavia, l’addio è reso più dolce dalla notizia che l’universo di Westeros si amplierà grazie alla produzione di 4 altri misteriosi spin-off. Le notizie sulla trama e i soggetti, purtroppo, scarseggiano. A Londra, però, sono già iniziati i casting con primi nomi di rilievo – da Georgie Henley de "Le Cronache di Narnia" a Ivanno Jeremiah di "Black Mirror". Immagini tratte da: https://www.in.com www.hbo.com www.geektyrant.com www.theverge.com
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Giugno 2023
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