Dal 25 aprile approderà in sala il secondo e atteso capitolo della saga e noi del Termpolio rispolveriamo il primo e accattivante film firmato dall’eccentrico ma vincente regista James Gunn.
Rapito sulla Terra nel 1988 da pirati spaziali, Peter "Star Lord" Quill, ormai adulto, sopravvive nello spazio grazie a lavoretti poco puliti, finché le circostanze non lo mettono di fronte a una minaccia che rischia di compromettere le sorti della galassia intera. Eroe riluttante, incontrerà sulla sua strada complici ancora più riluttanti: l'aliena Gamora, il vendicativo Drax il Distruttore, il procione mutante Rocket e l'albero umanoide Groot.
Guardiani della Galassia è l'adattamento del fumetto omonimo Marvel, risalente al 2008, firmato da Dan Abnett e Andy Lannind, reboot di una serie nata nel 1969 sulle pagine della rivista Marvel Super Heroes. Grandissimo successo negli States e non solo: questo franchise ha conquistato tutto il globo. Piaciuto e acclamato perché irriverente, diverso, scanzonato.
Ma un approccio di questo tipo potrebbe portare lo spettatore a rimanere piuttosto deluso: Guardiani della galassia è certamente irriverente, diverso e scanzonato ma, in realtà, non lo è più delle altre pellicole prodotte dalla Marvel. Sotto questa veste innovativa si cela infatti il solito prodotto ben confezionato; tutti gli aspetti che hanno reso celebri i cinecomic vengono riproposti, come ad esempio il sarcasmo dei personaggi, che ricorda molto quello del filantropo Tony Stark, o le scene action stile cartoon, già viste nei precedenti film degli Avengers, o la melassa sprigionata dall’ormai celebre battuta: “Noi siamo Groot”, figlia della major “mamma” Disney. Certo, James Gunn si rivela all’altezza del compito, incassando cifre inaudite, ma non può essere considerato un grande innovatore.
Molto interessante è il modo in cui Guardiani della galassia concilia due target diversi: gli ultra-trentenni e gli adolescenti. I primi, non attirati da grandi franchise come Spider-Man, Hulk o Iron-Man, sono stati “catturati” con un ammiccamento ai magici anni Settanta e Ottanta che automaticamente trasforma figure stereotipate in tipi accattivanti. Peter (Chris Pratt), che ascolta nostalgiche musicassette, comincia omaggiando l'Indiana Jones nel prologo dei Predatori e prosegue guidando il suo simil-Millennium Falcon come un novello Ian Solo, con alle spalle un Groot (Vin Diesel), verbalmente poco comunicativo come un Chewbecca. Possiamo trovare moltissimo del primo Guerre Stellari in questa pellicola.
Catturata l'attenzione della vecchia generazione, la macchina del blockbuster si rivolge al gusto contemporaneo dei più giovani: gli effetti visivi enfatizzati, il procione Rocket (Bradley Cooper) in CGI, la regia barocca e ricca di raffinati effetti visivi, la sexy Gamora combattente ben interpretata dall’attrice Zoe Saldana (in quegli anni la più amata dagli americani), provvedono a coinvolgere chi gli omaggi al passato giustamente non li nota
Ci si diverte molto con Guardiani della Galassia ma, sia chiaro, non per i contenuti, spesso troppo sopravvalutati dalla critica odierna, piuttosto per il modo in cui l'intero film ufficializza, senza la scomoda interferenza di personaggi arcinoti o iconici, una realtà innegabile: il cinecomic, che piaccia o meno, è diventato a Hollywood la rilettura contemporanea delle saghe d'evasione. Quello che ieri Lucas o Spielberg hanno regalato a milioni di fan, oggi viene ripreso da registi come James Gunn o Joss Whedon. I nostalgici si approcciano a questo mondo con curiosità e scetticismo, i teenager si armano di gadget e inondano le sale e gli amanti del cinema sospirano silenziosamente, consci del fatto che dovranno sorbirsi l’ennesimo franchise diviso in saghe, crossover, reboot e spin-off.
Immagini tratte da:
Locandina: www.mymovies.com Immagine1: Wikipedia Immagine2: SkyCinema.it Immagine3: SuperEroiNews.com Immagine4: EveryEyeCinema.com
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Marzo 2023
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