Volge al termine la maratona di Harry Potter proposta da Mediaset, con la prima parte de I Doni della Morte, che sarà trasmesso stasera.
di Salvatore Amoroso
Tra oggi e domani rivivremo i due capitoli conclusivi della saga del maghetto più amato di sempre. Recensire un fenomeno di costume che ha riscosso un enorme successo e varie opinioni contrastanti non è mai facile, specialmente quando i fan della saga restano puntualmente delusi da ciò che i registi trasportano sullo schermo e soprattutto dai tagli importanti che fanno alla trama (fatta eccezione per il terzo film, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” di Alfonso Cuarón, quello più apprezzato finora). Di certo per occuparsi di Harry Potter non basta solo una bacchetta magica, ma molto impegno e soprattutto un’enorme budget. Il settimo libro “Harry Potter e i doni della Morte” fa ancora oggi parlare di sé. Il fatto di essere stato diviso in due episodi per esigenze di trama (e di incassi) non è andato molto a genio agli ammiratori del maghetto, vedendosi allungare ulteriormente il brodo.
Uno dei grandi difetti di questo ‘’I Doni della Morte – parte I’’ fu la scelta di avvalersi del 3D, una di quelle cose che può segnare a vita lo spettatore, se il risultato è un buco nell’acqua. L’insuccesso dei cambiamenti apportati fu tale che nella seconda parte si decise di tornare alle origini, resettando gli effetti e cercando di dare più spazio agli Studios. Decisione assolutamente azzeccata, dal momento che tutti questi effetti speciali non fecero altro che distogliere l’attenzione dalla trama: qui di cose da dire ce ne sono parecchie, e non sempre sono cariche di action, come nei film degni degli occhialetti. Lo spettatore, per chi non avesse letto il libro, segue le vicende del magico trio in giro per l’Inghilterra, alla ricerca degli ultimi Horcrux da distruggere per sconfiggere il perfido Voldemort.
Per la prima volta in sette libri l’ambientazione non è quella familiare del castello Hogwarts; il regista David Yates ha avuto così modo di sbizzarrirsi e bisogna ammettere che non delude le aspettative: dagli interni del Ministero della Magia, tetri e soffocanti, fino ai boschi innevati e alle distese selvagge, ricrea scenari mozzafiato, che non ci fanno sentire la mancanza della Sala Grande e della aule polverose della scuola.
Gli attori come sempre sono convincenti: tre ragazzi che per la prima volta si trovano ad essere completamente soli in un mondo di adulti, smarriti e braccati dai Mangiamorte, si abbandonano al nervosismo e alla paura che dilaga in questo mondo perennemente in guerra. Le scene sono sempre più cupe, i colori freddi, e ci sono momenti di pura violenza in cui si ha voglia di distogliere lo sguardo dallo schermo, ma basta tirare fuori la Pozione Polisucco per far tornare la magia.
Il momento in assoluto migliore è il cortometraggio animato che racconta la storia dei “Doni della Morte”, ricreando quell’atmosfera degna dei vecchi cartoon d’autore, facendoci ricordare per un secondo che questa saga è in realtà rivolta ai bambini. Essendo un film di transizione, si può dire che l’unico vero difetto è l’eccessiva lentezza nella parte centrale, quando i protagonisti sono alla ricerca di indizi per gli Horcrux. L’inizio e la fine sono pieni di battaglie e inseguimenti, ma gli spostamenti e le discussioni nel mezzo non verranno digeriti facilmente da uno spettatore non preparato dai libri. Questo non dipende dal regista, ma dalla trama, che nel secondo episodio riprende ad essere piena d’azione e magia. Dunque non ci resta che aspettare domani e sperare fiduciosi di non sentire troppo presto quella vecchia fitta allo stomaco, dovuta non solo alla sensazione malinconica che accompagna sempre la fine di una saga tanto amata, ma anche alla maldestra scena finale passata alla storia per... sapete di cosa stiamo parlando.
Immagini tratte da: Locandina: Libri, sogni e realtà.it Immagine1: Wikipedia Immagine2: ScuolaZoo.com Immagine3: Quinlan.it Immagine4: Movieplayer.it
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Marzo 2023
Categorie |