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23/12/2021

Hawkeye

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di Federica Gaspari
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Paese: Stati Uniti
Anno: 2021
Genere: commedia, drammatico, fantascienza, supereroi
Stagione: 1
Episodi: 6
Durata: 45 min
Regia: Rhys Thomas, Bert & Bertie
Cast: Jeremy Renner, Hailee Steinfeld, Florence Pugh, Linda Cardellini, Vincent D’Onofrio, Tony Dalton, Vera Farmiga, Alaqua Cox

Un’annata senza precedenti per il Marvel Cinematic Universe si avvia rapidamente verso la conclusione con l’ultimo grande titolo rilasciato su Disney + per il sempre più nutrito gruppo di appassionati: la serie Hawkeye. Negli ultimi dodici mesi, il multiverso multimediale guidato da Kevin Feige è entrato nel cuore della fase Quattro, un’epoca di rinascita per le sue storie e per il modo di intendere e reinventare l’intrattenimento stesso. Il gioiellino metanarrativo di WandaVision ha aperto le danze a gennaio, lasciando poi spazio alle altre serie The Falcon and the Winter Soldier e Loki che hanno preparato la scena, insieme a film come Shang-Chi, Black Widow e Eternals, per l’introduzione di nuovi personaggi e dinamiche. Il gran finale riservato al pubblico, però, ha incluso quelle che sono probabilmente le esperienze e le novità più interessanti dell’intera annata, anche – inaspettatamente – sul piccolo schermo. A pochi giorni dall’uscita di Spider-Man No Way Home, infatti, si conclude la corsa di Hawkeye, un titolo su cui pochi alla vigilia scommettevano ma che, nella sua semplicità, ha saputo lasciare il segno.
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Un anno dopo gli eventi di Avengers: Endgame, Clint Barton (Jeremy Renner) deve collaborare con Kate Bishop (Hailee Steinfeld) per affrontare i nemici del suo passato di Ronin per tornare dalla sua famiglia in tempo per Natale. Dopo alcune iniziali incomprensioni, i due formeranno un duo che si avventurerà per le strade di New York tra indizi e pericoli che affondano le radici nel passato di entrambi ma che tracciano i presupposti per nuove prospettive del MCU.
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Con le sue prime serie TV, il MCU ha mostrato tutta l’incertezza nell’avventurarsi tra stilemi e convenzioni narrative seriali in una dimensione inedita, pur trattandosi del più grande esperimento seriale della storia del cinema. Una cattiva gestione di ritmo e rivelazioni ha decretato le delusioni di Loki e The Falcon and the Winter Soldier mentre WandaVision, pur risultando un prodotto rivoluzionario per il suo contesto, non è stato risparmiato da un finale poco in linea con la qualità delle altre puntate. Non potendo contare sugli stessi livelli di hype dei film precedenti né su un cast di personaggi già nel cuore del pubblico, Hawkeye ha scelto una strada differente, privilegiando un intreccio più contenuto nelle sue dimensioni ed estremamente lineare ma scommettendo tutto proprio sui nuovi personaggi alle prese con il confronto con la vecchia guardia.
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Definire, tuttavia, questa serie come un “semplice” e pre-confezionato passaggio di testimone sarebbe troppo riduttivo: è fin troppo facile, infatti, lasciarsi ingannare da un’apparenza pulita e lineare resa possibile solamente da un oculato studio di ogni personaggio non solo attraverso traumi o umorismo sopra le righe ma soprattutto attraverso la bellezza del ritrovarsi insieme in un’avventura urbana e natalizia, lontana anni luce dagli apocalittici scenari galattici che perseguitano il pubblico Marvel da anni. Pur ammiccando insistentemente alla nuova generazione di appassionati con l’ottima intesa da buddy story tra Steinfeld e Renner, episodio dopo episodio lo show decide di illuminare con sfumature di led natalizi i suoi personaggi, animandoli attraverso le interazioni con amici, familiari e anche semplici sconosciuti incontrati in una New York mai così vivida e pulsante. Nell’ammirare la geografia di questi rapporti personali che si sviluppano tra le strade, gli appartamenti e i luoghi sociali della città, il pensiero corre (felicemente) verso il ricordo delle atmosfere urbane – certamente più cupe – del mondo Marvel iniziato anni fa sui lidi Netflix con le serie dei Defenders e, in particolare, di Daredevil, richiamo evidente e necessario per riuscire a posare anche le prime fondamenta di un complesso narrativo che ha forse finalmente compreso che, per trovare il giusto equilibrio, dovrà tornare a riscoprire le potenzialità passate che ha finora erroneamente ignorato.
  
Immagini tratte da:
www.comicbook.com
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