La Recensione
di Matelda Giachi
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Genere: Miniserie Tv drammatica
Anno: 2020 Episodi: 7 Durata: 45 min circa Cast: Darren Criss, David Corenswet, Jeremy Pope, Laura Harrier, Samara Weaving, Dylan McDermott, Holland Taylor, Patti LuPone, Jim Parsons Sceneggiatura: Ryan Murphy, Ian Brennan Produzione: Ryan Murphy Productions Distribuzione: Netflix Paese: USA Ideatore: Ryan Murphy, Ian Brennan
Hollywood è l’ultima serie tv prodotta dal duo Ryan Murphy – Ian Brennan, la seconda collaborazione con Netflix dopo The Politician. Protagonista un gruppo di giovani con un sogno: lavorare a Hollywood, quel posto magico che, verso la fine degli anni ’40, i così detti anni d’oro, durante i quali è ambientata la serie, appariva come un El Dorado pieno di promesse di gloria.
Sette episodi di circa 45 minuti ciascuno, che contengono tutto il Ryan Murphy migliore. Sfrontatezza, una narrazione esplicita e sopra le righe, una realtà portata all’eccesso sono i suoi tratti distintivi. Hollywood ha, nel suo episodio pilota, una leggerezza insolente, facilmente male interpretabile come superficialità. Ma chi conosce già la mente dietro Nip & Tuc, Glee, American Horror Story e innumerevoli altre serie, sa già non essere altro che un veicolo di drammi umani profondi. Ed è così che episodio dopo episodio, i protagonisti si svelano in tutta la loro complessità e nel loro ruolo di latori di messaggi importanti. Come ogni artista, Murphy mette qualcosa di sé in ogni suo lavoro. Nel condurre i casting, attinge sempre alla propria scuderia di attori, divenuta una sorta di famiglia, a cui, di volta in volta, aggiunge qualche volto nuovo. Quest’ambiente familiare fatto non di legami di sangue ma di emozioni condivise, tende a ripresentarsi nelle serie che produce. E questo vale anche per Hollywood.
A tutto questo si aggiungono un’intro che è già un capolavoro, dialoghi brillanti e un cast che va oltre l’eccezionale.
Hollywood è una serie destinata a scatenare le critiche dei puristi della realtà e ad appassionare i sognatori. Torna indietro nel tempo e ci racconta non come è stato ma come avrebbe potuto essere. E’ carica di una positività ai limiti del buonismo e di un’umanità dimenticata ma in cui Ryan Murphy sembra continuare a credere e a voler instillare nelle persone attraverso le sue opere.
I suoi protagonisti sono, ancora una volta, un gruppo di emarginati: omosessuali, donne, persone di colore, artisti e sognatori. Sono derisi, bistrattati ma pieni di talento e ambizione. Ancora una volta al centro non vi è l’uguaglianza ma la parità di opportunità e diritti, mentre la diversità viene incoraggiata e celebrata come un valore. E la somma di questi multisfaccettati valori può portare a grandi cose. Una realtà non come è ma come potrebbe essere; come dovrebbe essere. Perché in fondo la vita è fatta di scelte. E, anche davanti a questa serie, si può scegliere se storcere il naso di fronte al suo essere totalmente inverosimile, oppure farsi conquistare (ma anche contagiare) dal lato più bello dell’essere umano, che nessuno sa raccontare bene quanto Ryan Murphy.
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Marzo 2023
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