Commuove e conquista l’ultima pellicola del regista ‘’operaio’’ Ken Loach che lo ha visto trionfatore della Palma D’oro al Festival di Cannes 2016 . Il film, nelle sale italiane dal 21 Ottobre è un tripudio di giudizi positivi da parte di critica e pubblico.
Reduce da un duro infarto e in via di riabilitazione, il quasi sessantenne vedovo e carpentiere Daniel Blake si trova impantanato nell'inferno della burocrazia. In attesa di inoltrare una complicata (non per colpa sua) richiesta d’ indennità di malattia, l'uomo conosce una madre single con due figli, appena trasferita a Newcastle e in grosse difficoltà economiche. I due si daranno aiuto reciprocamente, in attesa che il gelido sistema amministrativo britannico finalmente si attivi.
Concreto, diretto, veloce come un micidiale cazzotto di un esperto boxeur
Si potrebbe definire così questa pellicola, proprio come è il cinema di Ken Loach. Un autore che non ha mai fatto uno sconto sui contenuti ma li ha sempre accompagnati con l’elegante scioltezza dello stile e la compassione partecipata verso i personaggi/persone di cui racconta. Il film contiene tutto il dolore, la frustrazione e la fame delle innumerevoli persone che il regista e il suo fidato sceneggiatore Paul Laverty hanno potuto vedere coi loro occhi nelle zone industriali inglesi. «Hai fatto il soldato Dan?» «Ho fatto una cosa più pericolosa, il carpentiere!»: tutto il pensiero di Loach potrebbe sintetizzarsi in questa battuta, del resto una delle tante di un film che scorre agile tra le contraddizioni di una società capitalista contemporanea che non è evidentemente solo quella inglese. Difficile parlare di interpreti nel caso del suo cinema, tanto sembra immediato e autenticamente realista il suo filmare, eppure è così. Il protagonista, Dave Johns, è attivo sulle scene dal 1995, soprattutto in tv, ma questo è il suo primo lungometraggio e se la cava perfettamente; un pochino più scafata dei set cinematografici è invece Hayley Squires (Katie), già vista anche da noi lo scorso anno in Una notte con la regina
Un film che è stato già amato dalla giuria di Cannes che lo ha premiato con la prestigiosa Palma D’oro (per lui la seconda, dopo Il vento che accarezza l'erba nel 2006, senza contare quelli della Giuria per Hidden Agenda nel 1990, Piovono pietre nel 1993 e La parte degli angeli nel 2012) e dal pubblico di Locarno e San Sebastian (che lo hanno entrambi valutato il miglior film). I, Daniel Blake è un film crudo, elementare, pulito, potente. Che commuove e fa dannatamente arrabbiare, che riporta il regista operaio di Nuneaton ai temi a lui cari, con un stile asciutto ma sempre essenziale che non concede recriminazioni.
Sono sicuro che lo amerete anche voi, proprio come me, perché è di noi che Ken Loach sta parlando questa bellissima, ultima sua fatica. IlTermopolio vi agura come sempre buon cinema e vi dà appuntamento alla prossima settimana.
Immagini tratte da:
- Locandina: www.OdeonFirenze.it - Immagine1: www.FaCT.com - Immagine2: www.TheGuardian.com - Immagine3: www.stampacritica.org
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Marzo 2023
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