Di Federica Gaspari ![]() Genere: drammatico Anno: 2021 Regia: Yukiko Sode Attori: Mugi Kadowaki, Kiko Mizuhara, Kengo Kora, Shizuka Ishibashi Sceneggiatura: Yukiko Sode, Mariko Yamauchi Fotografia: Yasuyuki Sasaki Montaggio: Zensuke Hori Paese: Giappone Durata: 124 min Ormai è appurato che esistono dinamiche impossibili da scardinare anche nelle società più moderne e progressiste. La selezione di titoli cinematografici della cinquantesima edizione dell’International Film Festival di Rotterdam in un’annata ricca di temi e attenzioni alle repentine trasformazioni e travolgenti sensazioni di un’attualità in costante cambiamento riflette anche su come queste dinamiche vengono vissute in prima persona da più punti di vista differenti. Ispirandosi a un romanzo di Mariko Yamauchi – vero successo in patria – Aristocrats si avventura tra le pieghe delle consolidate (e granitiche) strutture sociali giapponesi attraverso lo sguardo di due protagoniste molto diverse tra loro ma con un destino comune in balia di regole sociali non scritte. A ventisette anni, Hanako (Mugi Kadowaki) è considerata una delusione. La sua relazione con il fidanzato è finita e la sua famiglia teme che non si sposerà mai e non avrà mai figli. Dopo un momento di totale disorientamento, Hanako asseconda timidamente i suggerimenti della sua famiglia. Va agli appuntamenti organizzati dalle sue sorelle, ed è così ossessionato dall’idea di trovare ad ogni costo un marito che non le importa di doversi accontentare di un matrimonio combinato. Eppure, sotto la sua educazione, la sua moderazione e, per certi versi, passività, c'è qualcuno, una personalità alla ricerca di un posto nel mondo. Miki (Kiko Mizuhara), una giovane donna con un’estrazione sociale totalmente diversa sta vivendo un percorso simile che la porterà a incontrare Hanako quando scoprirà di avere una relazione con il suo promesso sposo. Una contemporaneità sospesa nel tempo, dominata da architetture e geometrie moderne ma allo stesso tempo legata a tradizioni antiche: Yukiko Sode allestisce con maestria e precisione maniacale – a tratti forse asettica – un palcoscenico di contrasti su cui raccontare le vite di due donne a un punto di svolta, a un bivio che trova concretezza proprio con i loro confronti a distanza. Inquadrature eleganti e interpretazioni misurate ma efficaci aggiungono dettagli e significati a un ritratto eccezionale e acuto della società giapponese fondata sui valori di classe, età e tradizione. Le pressioni della famiglia su Hanako – interpretata splendidamente – si scontrano con la genuina ma malinconica vivacità di Miki e, con semplici e brillanti dialoghi, l’obiettivo della narrazione è raggiunto. Il più grande difetto di un film così curato dal punto di vista visivo e così radicato nella tradizione cinematografica orientale che riflette sui ruoli e le classi sociali è la mancanza di una vera scena emblematica in grado di racchiudere in sé tutto il messaggio del film. Fortunatamente, tuttavia, le due protagoniste riescono a far perdonare questo difetto con un’intesa splendida in scena, la raffigurazione di un’amicizia improbabile per estrazione, carattere e storia ma che lascia il segno e scalfisce in modo chiaro una società rigida che vorrebbe un destino uguale e inesorabile per entrambe. Questa storia al femminile si arricchisce così soprattutto grazie a due grandi protagoniste che sin dalla prima comparsa in scena sanno catturare l’attenzione con semplici sguardi e gesti.
Immagini tratte da: https://press.iffr.com/
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Marzo 2023
Categorie |