Questa settimana il sottoscritto e la redazione intera vuole celebrare uno dei registi che ha cambiato senza alcun dubbio il nostro cinema contemporaneo. Troppo criticato per la sua visione del cinema, definita più volte ‘’stravagante’’. In realtà negli anni a seguire molti si son accorti che ci aveva visto più lontano degli altri. Le sue inquadrature e i movimenti della cinepresa hanno creato un forte impatto visivo, le sue idee nelle varie sceneggiature hanno sicuramente rivoluzionato il modo di scrivere di quegli anni, il suo occhio per gli attori gli ha permesso di ‘’scovare’’ talenti di inestimabile valore, con grande orgoglio vogliamo celebrare Michael Cimino e il suo cinema, scomparso proprio il 2 Luglio nella sua casa a Beverly Hills.
Tra le sue opere più importanti vogliamo citare la sceneggiatura scritta in coppia per: ‘’Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan’’, film che ebbe un enorme successo e perchè non citarvi anche il suo:’’i Cancelli del cielo’’, il lavoro che lo bocciò definitivamente mandandolo in bancarotta, ma che forse oggi andrebbe rivisto sotto una differente chiave di lettura. Il film fu un fiasco al botteghino ma se non l’avete visto, recuperatelo assolutamente. Oggi però ci concentreremo sulla sua opera più imponente, quella che molti nelle scuole cinematografiche studiano come ‘’l’ave Maria’’, quella che l’ha consacrato come cineasta mondiale, uscita nel’78, stiamo parlando del profondissimo ‘’Il Cacciatore’’. La pellicola valse al regista statunitense ben 9 nomination agli Oscar e riuscì a vincere 5 statuette, tra cui quella del ‘’Miglior film’’. Spesso molti lo hanno etichettato come il ‘’miglior film di guerra di sempre’’, sebbene poi del genere non abbia tantissimo. L’occhio del regista appunto si sposta proprio nel dopoguerra. Vuole raccontare con piglio crudo e cinico la vita di quelle persone che hanno combattuto contro altri esseri umani, vuole far vedere allo spettatore come ci si sente a tornare da un paese straniero con le mani sporche di sangue, spesso e purtroppo sangue innocente. La trama del film è semplice e lineare all’apparenza: cinue amici appartenenti a una comunità russa sono chiamati a imbracciare le armi e a partire per il buio Vietnam. Tre di questi durante un’operazione militare vengono imprigionati dai vietcong, sono perfettamente consapevoli che le loro anime verranno distrutte dopo le tante torture fisiche e psicologiche. A sorpresa riescono a salvarsi ma qui entriamo nel vivo della pellicola. Mike interpretato da Robert De Niro torna a casa da pluridecorato ma non riuscirà più a vivere normalmente, famosa la scena della caccia al cervo, che mostra l’incapacità del personaggio nell’uccidere qualsiasi essere vivente. John Savage interpreta Steven, che perde entrambe le gambe e che forse avrebbe preferito morire in quella terra, il terzo è il cupo e inquietante Nick, l’unico dei tre che preferirà restare a Saigon anche dopo la fine dei combattimenti. Personaggio cult e amatissimo da tutti i cinemaniaci, interpretato magistralmente da un magnifico Christopher Walken.
L’unico che accetterà la propria inadeguatezza nel mondo, l’unico che rimarrà per provare quotidianamente quel brivido della morte, perchè la guerra, la stramaledetta guerra gli ha fatto perdere qualsiasi speranza che la sua vita possa tornare ad avere un senso. La sofferenza psicologica e fisica di questi tre giovani ci porta a vivere con loro l’incredibile mostruosità dell’uomo. Ognuno di loro perde qualcosa in quell’inferno, tutti e tre perdono il senso della voglia di vivere. Cimino vuole farci vedere come la guerra ha portato via tutto a quest’uomini. Vuole farci notare che non era necessario sacrificare così tanti giovani americani. Lo spettatore si trova ad essere trasportato inizialmente nella prima parte della pellicola, dove si celebra un matrimonio e la speranza per un futuro migliore ben si percepisce negli occhi dei protagonisti. Più avanti Cimino ci prende per mano e vuole che lo spettatore possa provare le stesse sensazioni d’instabilità e sofferenza dei tre prigionieri, ci conduce nella seconda parte della pellicola, dove ogni cosa sembra aver perso di significato.
Una sola domanda riecheggia assordante nelle nostre teste:’’é possibile che per servire il proprio paese si debba pagare un prezzo così alto?’’. Un anno prima di ‘’Apocalypse Now’’, Cimino colpisce al cuore del problema vietnamita, con uno dei più grandi cast della storia del cinema, con una sceneggiatura incredibile e curatissima, con un montaggio strepitoso. Tre ore di puro godimento, semplicemente un inno ai grandi sentimenti: eroismo, amicizia e violenza. Il film è da considerare come uno tra i più belli mai realizzati nella storia del nostro cinema tanto che nel’96 fu scelto per la conservazione della pellicola originale nel National Film Registry della biblioteca del congresso degli Stati Uniti. Nel’98 l’American Film Institute lo inserisce al settantanovesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, da precisare che dieci anni dopo sale al cinquantatreesimo posto.
Michael ci ha lasciati ma ci ha donato una dell’eredità più belle. Ci ha lasciato una grande pellicola che merita di essere vista e rivista, una pellicola che scava nella brutalità della guerra e fa tanto riflettere sulla sua assurdità. IlTermopolio vi saluta, vi dà appuntamento alla prossima settimana e come sempre vi invita a riempire numerosi le sale dei vostri cinema, a presto e un buon proseguimento da tutta la redazione.
Clicca per impostare il codice HTML personalizzato
Immagini tratte da:
- Immagine Locandina: www.ivid.it - Immagine 1, www.dvdclassik.com - Immagine 2, www.cinematographe.it - Immagine 3, www.ilsignorinobuonasera.it - Immagine 4, www.ilprimatonazionale.it
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Giugno 2023
Categorie |