di Matelda Giachi
“La speranza è il vizio più bello che si possa avere, il seme di ogni rivoluzione. La speranza diventa fiducia, la fiducia diventa fede e con la fede, anche quella in se stessi, si può creare qualunque cosa e scrivere il proprio destino”.
Sono le parole della stessa Pina Turco in conferenza stampa a Roma, per la tredicesima edizione della festa del cinema, dove il film è stato anche premiato. Pina Turco, diretta dal marito Edoardo De Angelis (Indivisibili, presentato alla 71^ Mostra del Cinema di Venezia), è Maria, una donna che vive alla giornata, senza conoscere sogni né desideri. Difficile sentire questi primordiali moti dell’anima a Castel Volturno, rifugio di peccatori in terra campana. Case abbandonate, pochi controlli, l’orizzonte e il profumo del mare. È la terra degli ultimi, di chi vuole nascondersi o ricominciare.
Ma anche in questo contesto la vita fa il suo corso e Maria che, al servizio di una donna ingioiellata traghetta donne incinte, si trova lei stessa ad aspettare un bambino. È con la gravidanza, il rischio a essa correlata per via di traumi passati e la paura che il figlio le venga portato via appena nato, che la protagonista scopre la speranza; la speranza di una vita diversa.
È la forza che mette in moto il cambiamento e anche tutto il film, spingendo verso quel messaggio universale, mistico, spirituale che il regista voleva dare col suo lavoro. Talmente forte come intento da trasformare, involontariamente, la pellicola in una parabola in cui fioccano i riferimenti a una religiosità cristiana, a volte fin troppo diretti, a partire dai nomi degli stessi personaggi.
Pina Turco è bellissima, anche sotto i molteplici segni della sofferenza della sua Maria. Una recitazione più fisica che parlata, perché la volontà, le emozioni, si manifestano poi attraverso il corpo.
Un tipico film da festival ma estremamente calibrato: drammatico ma mai eccessivo. In una storia popolata principalmente da donne, cane compreso, la violenza di un contesto difficile non è tanto visiva quanto psicologica. “Tutto ciò che resta immobile muore. Ciò che si muove, vive. Per chi ha la forza di resistere, il premio è il miracolo del mondo che nasce.” (Edoardo De Angelis)
Immagini tratte da:
www.mymovies.it www.e-duesse.it www.cinema.icrewplay.com Foto dell’autore
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Giugno 2023
Categorie |