Il nostro ultimo recap del Festival più cinefilo d’Italia. Vi racconteremo gli ultimi due giorni trascorsi dove abbiamo ammirato due opere fantastiche in concorso: il francese Nos Batailles e il danese Den skyldige (The Guilty). di Salvatore Amoroso ![]() É sempre doloroso doversi separare dal festival di Torino. Ogni anno ci ripromettiamo che passeremo due o tre giorni in più ma alla fine la vita chiama e siamo costretti a lasciare questa bellissima oasi per appassionati e non. Vi parleremo della giornata di domenica e lunedì trascorse tra la sezione After Hour, sala stampa e il sempre caro Reposi. Domenica la nostra giornata è iniziata più tardi del solito, (dovevamo smaltire la Notte Horror) per la categoria After Hour abbiamo visto L’ultima notte di Francesco Barozzi. Un noir tratto da un fatto di cronaca relativamente recente (si parla del 2012), ambientato nelle campagne modenesi. Bea, in crisi esistenziale e amorosa per i rapporti difficili con la sua compagna, torna nella casa di famiglia dove vivono il fratello e la sorella per risolvere un trauma vissuto nel passato. Fin dall’inizio l’atmosfera è lugubre e decadente e Bea può constatare da subito l’ostilità dei suoi consanguinei, in particolare del fratello che l’accusa di averlo tradito e abbandonato a un padre violento che abusava di lui. Purtroppo l’opera di Barozzi, al suo terzo lungometraggio, non convince soprattutto per mancaza di coraggio, un vero peccato perchè il soggetto non era niente male. Subito dopo, sempre al Reposi, abbiamo visto Relaxer, il lato oscuro di Ready Player One. Mentre fuori incombe l'Apocalisse del Millennium Bug, un ragazzo (Joshua Burge, un viso a metà tra Buster Keaton e Marty Feldman) è inchiodato sul divano a giocare a Pac Man per via di una scommessa fatta col fratello sadico. Il nuovo film del Joel Potrykus (Buzzard e The Alchemist Cookbook) è strambo, psicotico, demenziale, spaventoso e anti-sistema di sempre. Ci ha sconvolti, fatto ridere e indignato ma una cosa è certa: Relaxer non è un film banale. La serata domenicale si è conclusa con il film più atteso della regista Claire Denis, il chiaccherato High Life. Spazio profondo. Oltre il nostro sistema solare. Monte e sua figlia Willow vivono insieme a bordo di un veicolo spaziale, in completo isolamento. Nel corso degli anni Monte, attraverso la figlia, sperimenta la nascita di un amore onnipotente. Willow cresce diventando una ragazza, poi una giovane donna. Insieme, soli, padre e figlia si avvicinano alla loro destinazione: il buco nero in cui tutto il tempo e lo spazio cessano di esistere. Un carcere nello spazio, un prigioniero votato alla castità, una dottoressa che insegue segnali di vita: il primo film di fantascienza e in inglese di Claire Denis (L’amore secondo Isabelle, TFF35) è un inno all’amore in una realtà che dell’amore non ha più neppure il ricordo. Inclassificabile e coraggioso, e visivamente folgorante. Con Robert Pattinson e una magistrale Juliette Binoche. Musica del sodale Stuart A. Staples, vocalist dei Tindersticks. Nella mattinata di lunedì invece siamo riusciti a vedere due delle pellicole più belle ed eleganti in concorso, parliamo di Nos Batailles e Den skyldige (The Guilty). Nel primo il celebre attore Romain Duris è Olivier, padre, marito, sindacalista. Quando un mattino la moglie Laura abbandona la famiglia senza lasciare alcuna traccia di sé, Olivier si vede costretto dall’oggi al domani a ripensare la quotidianità cercando di non venir meno al suo dovere lavorativo, al suo impegno politico ma anche, e soprattutto, al suo ruolo di padre. Un dramma intenso, sincero e profondamente umano che segna il ritorno in concorso del regista Guillaume Senez vincitore del TFF33 con Keeper. L’opera di Senez è elegante, delicata, commovente, uno di quei film che fa bene al cuore e all’anima. Noi de IlTermopolio abbiamo votato per lui. Gustav Möller con il suo Den Skyldige (The Guilty) confeziona un’opera elegante che affascina e conquista: confinato al pronto intervento telefonico per un’indagine interna, un poliziotto di Copenhagen riceve una chiamata da una donna che sostiene di essere stata rapita: dovrà gestire la situazione rimanendo sempre vicino al telefono. Un thriller tesissimo, in tempo reale, capace di avvincere e di ragionare su realtà e apparenza mettendo in scena un personaggio e un unico ambiente dal primo all'ultimo minuto. Grande prova d'attore del protagonista Jakob Cedergren. Immagini tratte da:
Immagini gentilmente fornite dall’ufficio stampa del TFF Potrebbe interessarti anche:
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Maggio 2023
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