IL TERMOPOLIO
  • Home
  • Rubriche
  • Cookie
  • Chi siamo

19/9/2016

IlTermopolio incontra Ivan Cotroneo

0 Commenti

Read Now
 
IlTermopolio oggi è lieta di offrirvi l’interessante intervista con il regista, sceneggiatore e scrittore Ivan Cotroneo, certezza assoluta del panorama nazionale...
Foto
di Salvatore Amoroso
Foto
Quando parli con una persona di spessore e dotata di grande intelligenza te ne accorgi subito. Oggi il sottoscritto e tutta la redazione è felice di regalarvi l’interessante incontro con Ivan Cotroneo, regista di capolavori come La Kriptonite nella Borsa e sceneggiatore di film insieme a importanti registi italiani, giusto per citarne un paio: Paz, l’Ultimo giorno, l’Uomo che ama, La prima Linea, Io sono l’Amore e tanti altri ancora. Lo abbiamo intervistato grazie all’incontro che ha organizzato il Cinema Arsenale con un liceo di Pisa, nel quale Cotroneo ha presentato la sua ultima fatica da regista: Un bacio. Le pellicole di Ivan sono sempre molto attuali e affrontano problematiche che possiamo riscontrare nel quotidiano. Con un Bacio poi è riuscito a mettere d’accordo sia pubblico che critica, impresa non da poco direi. Nella sua opera parla di bullismo, omofobia, adolescenza e di come i ragazzi non debbano aver paura della vita. Vi consigliamo caldamente di guardarlo e di leggere il romanzo, perchè c’è molto da imparare osservando il mondo con gli occhi di Cotroneo. Non voglio trattenervi molto e vi lascio alla nostra intervista, ringraziando come sempre per la generosa collaborazione il Cinema Arsenale di Pisa, anche loro sempre attenti a selezionare importanti personaggi che ci fanno crescere dal punto di vista non solo culturale ma anche umano. Buona lettura e presto con il nostro consueto appuntamento domenicale.
Foto
Ivan inanzitutto grazie per averci concesso quest’incontro, parlaci di Un Bacio, tua ultima fatica letteraria e cinematografica...
Grazie a voi ragazzi. Un bacio nasce da un articolo di giornale che lessi durante il mio soggiorno negli Stati Uniti nel 2008, un tragico fatto di cronaca ovvero l’omicidio di Larry King, un ragazzino di quindici anni ucciso a scuola il 12 Febbraio del 2008. Larry era un ragazzo adottato che aveva cambiato scuola e si era traferito da poco in questo liceo californiano. Arrivò portando con sè un’anima piena di vita e con un’incredibile energia, non nascondendo le sue unghia smaltate e le camicie da donna, che generalmente indossava. Si venne a creare, com’era prevedibile, un contrasto con gli altri liceali e in particolar modo con un gruppo di bulli che lo prese subito di mira. Lui nel frattempo si era innamorato di un ragazzo di un anno più grande, tale Brandon Mclnerney. Il giorno di San Valentino Larry decise di dichiararsi portando come dono al ragazzo un cuore ritagliato su un cartoncino rosa, infischiandosene dei pregiudizi e delle malelingue. Ovviamente questa mossa puntò i riflettori del ‘’branco’’ di bulli su Brandon, che venne accusato di non emarginare abbastanza Larry. In seguito alle pressioni il ragazzo si presentò a scuola con un’arma e con due colpi alla tempia uccise il giovane e pieno di vita Larry. Di questo terribile fatto di cronaca io ne venni a conoscenza quando in Italia si discuteva per l’ennesima volta dell’introduzione dell’aggravante omofoba nel caso dei reati di violenza, che purtroppo noi ancora non possediamo a differenza della stessa America e di tutti gli altri stati europei. Decisi di scrivere questo libro trasportato da questo fatto di cronaca, che non mi lasciò affatto indifferente e smisi di fare ricerche sulla storia originale, inventandone una tutta mia. Nacque un Bacio con protagonisti due ragazzi, Lorenzo e Antonio, con elementi che ovviamente appartengono alla storia vera, come il delitto a scuola e la giovane età dei protagonisti. Con questo libro sono andato in giro per le scuole a parlare di bullismo e omofobia soprattutto con i ragazzi e non mi aspettavo di incrociare moltissime altre storie, rendendomi conto che il bullismo è una grandissima piaga, non soltanto nella sua forma omofoba ma anche nei confronti delle ragazze, additate con appellativi che circolano con scritte sui bagni e esternazioni molto pesanti sui Social. Spinto da tutti questi incontri e da tutte queste storie ho sentito l’urgenza di continuare questo percorso e decisi di realizzare un film. Con Monica Lametta scrissi la sceneggiatura, che è piuttosto differente dal libro. Ad esempio ho inserito il personaggio di Blu, una ragazzina di 16 anni che ha la nomea a scuola di essere una ‘’troia’’ e la sua storia si sviluppa in parallelo con quella di Lorenzo e Antonio, affiancandone il tema principale. Spesso i temi dei film si capiscono meglio proprio dai fatti, la mia pellicola racconta molto della fragilità dell’adolescenza e di quanto si è esposti alla violenza, in tutte le sue forme, in quel delicato periodo della nostra vita.
É stato difficile essere autore, sceneggiatore e poi regista della stessa opera? Come hai fatto a conciliare questi tre ruoli? Tra l’altro non è la prima volta che lo fai, già in precedenza avevi rivestito, ottimamente, questi tre ruoli con la Kriptonite nella Borsa...
Io sono molto curioso e quindi mi piace molto lavorare con gli altri. Ho lavorato con molti registi e l’ho fatto principalmente perchè ho molta stima e curiosità del lavoro altrui, mi piace conoscere nuovi autori e cimentarmi in nuove sfide, mi auguro di continuare a collaborare sempre con i registi eclettici con cui ho già realizzato diverse opere come Maria Sole Tognazzi, Ferzan Ozpetek, Renato de Maria e Riccardo Milani. Ogni volta, durante la mia carriera, ho capito che lavorare da sceneggiatore significa entrare in un mondo nuovo e cercare di fare il meglio che si può per realizzare l’opera che ha in mente il regista. É vero, mi sono ritrovato due volte a vestire i triplici panni dell’autore del romanzo, sceneggiatore e poi regista ma fuori da ogni retorica, credo fortemente che per quanto possa assommare questi ruoli il film è assolutamente un’opera collettiva. Ho lavorato tanto come sceneggiatore e anche come assistente alla regia e posso dirti che una buona pellicola nasce grazie all’apporto di tutti, dagli attori ai costumisti, passando dagli scenografi, la produzione e il direttore della fotografia, io ad esempio lavoro sempre con Luca Bigazzi, con il quale ho uno splendido rapporto. Il film è un’entità che viene prima di tutto, per realizzarlo mi son sempre detto che ha bisogno di un capitano, di una guida ma sono molto convinto che senza il prezioso aiuto e la meravigliosa creatività di tutti i collaboratori sul set, non si riuscirà mai ad ottenere un grande risultato. Questo è sempre quello che ho fatto con le mie pellicole, che hanno sempre preso vita grazie al contributo artistico di tutti i miei collaboratori.

Foto
Che differenze hai colto lavorando come sceneggiatore sia nel mondo televisivo che in quello cinematografico? In cosa si differenziano secondo la tua esperienza?
Io ho cominciato a lavorare come sceneggiatore in televisione quando nessuno voleva lavorarci. Venivi considerato in quegli anni di serie B se decidevi d’intraprendere la strada dello sceneggiatore televisivo rispetto a quella del cinema. Adesso non è più così, non solo in Italia ma nel mondo, visto che abbiamo potuto ammirare alcune serie televisive capaci di raccontare periodi storici o del nostro contemporaneo con una forza e una ricchezza che alcuni film non hanno. Credo che ci sia uno specifico televisivo che ha a che fare tanto con l’idea della serialità, io associo la televisione alla serialità, cioè all’idea di poter costruire qualcosa con delle lunghe narrazioni e con personaggi che vanno avanti per intere stagioni. Ad esempio ho ideato Tutti Pazzi per Amore, che è andato avanti per 78 puntate di circa 50 minuti. Questa è una possibilità diversa da quella del cinema, perchè ti permette di dare voce a un racconto completo, che possiede uno sviluppo ben dettagliato dei personaggi che racconti, con un’articolazione chiara e degna, diversa dal tipo di racconto cinematografico. Ci sono semplicemente delle differenze e fortunatamente si è capito che non esiste una serie A e una serie B per gli sceneggiatori, cosa che ho sempre sostenuto, sono solo due modi diversi e attraverso le due modalità cerco di raccontare personalmente cosa vedo nel presente.
A proposito di Tutti Pazzi per Amore, non è stato solo un grande successo di pubblico ma una vera è propria serie di rottura, è stato difficile idearla?
Intanto devo dire che è vero, Tutti Pazzi per Amore è stata una serie di rottura, capisco lo stupore delle persone, anche perchè andava in onda su Rai1, la rete generalista per eccellenza, ma devo essere sincero, noi non abbiamo assolutamente dovuto lottare per portare avanti degli elementi di novità nè dal punto narrativo nè stilistico. Nel family di Rai1, la domenica sera, una serie televisiva come questa mancava e ripeto per portare avanti questo progetto non abbiamo riscontrato difficoltà, anche perchè la nostra idea era condivisa e in qualche maniera spronata sia dai broadcaster sia dal produttore. L’idea consisteva nel cercare di fare qualcosa che stilisticamente fosse nuovo, cosa che stiamo cercando di fare anche con é Arrivata la Felicità, altro serial in onda con Claudio Santamaria, Claudia Pandolfi e un’altra serie di attori. Poi è chiaro che una volta che ti viene data questa libertà cerchi di realizzare il progetto nel migliore dei modi, scoprendo insieme ai miei colleghi sceneggiatori Monica Rametta e Stefano Bises che il vero pericolo da cui bisogna guardarsi non è tanto la censura esterna, ma piuttosto l’auto censura. Ovvero l’idea che solo per il semplice fatto c he hai sempre visto fare le cose in un certo modo, provi quasi pudore nel proporle, come per Tutti Pazzi per Amore appunto. In realtà guardandomi attorno vedo che c’è molta voglia di novità. Ho tenuto un laboratorio di sceneggiatura per 10 anni al dams e molto spesso mi è capitato di discutere con diversi giovani che vogliono intraprendere il mio stesso mestiere, quello che cerco sempre di ricordargli è di non aver assolutamente paura del rifiuto. Molto spesso i broadcaster o i produttori non sanno di volere una cosa prima di leggerla ed è proprio per questo che invito i ragazzi a conservare la propria originalità, a spingerla a non porsi freni, perchè molto spesso la vera richiesta è quella di essere sorpresi. I produttori vogliono essere stupiti e nonostante si pensi che ci sia una continua ricerca della ‘’minestra riscaldata’’, il produttore va alla ricerca di quell’idea innovativa che gli faccia esclamare, concedimi il simpatico aggettivo: ‘’E’ bono!”. E quando capiscono di volervo, quando hai catturato la loro attenzione allora seguiranno il progetto dell’autore.

Foto
Altro tuo capolavoro, un esordio alla regia che si è rivelato un successo di pubblico e critica clamoroso è la Kriptonite nella Borsa, te lo aspettavi? Hai sorpreso tutti...
(ride)Sono molto contento. É succeso anche con altri film, come Paz, diretto da Renato de Maria. Al di là dei risultati del botteghino, buoni ma senza essere eccezionali, sono quei film di cui poi ci ritroviamo molto spesso a parlare con i ragazzi. No, credimi non me l’aspettavo per niente tutto questo successo e sono molto fiero della Kriptonite nella Borsa. Ovviamente ho cercato di curare tutto nel migliore dei modi, secondo il mio modo di vedere, dalla regia alla messa in scena sino ad arrivare alla recitazione, aspetto a cui tengo molto nei miei film. É molto salvifico il fatto di non poter prevedere prima le cose come andranno, io trovo molto dannoso cercare di studiare i film a tavolino, ognuno di noi deve fare ciò che si sente, mosso sempre da un’urgenza e sperare che incontri il pubblico. Questo non lo dico da un punto di vista commerciale, io scrivo storie e le metto in scena, faccio il regista per poter parlare con gli altri e la soddisfazione più grande è quella di poter raggiungere le persone, anche poche, ma sapere di avergli trasmesso qualcosa è davvero bello.
Ci tengo a dirtelo personalmente: Paz è un vero cult! (ridiamo) Ti faccio i miei complimenti, è un film che ha toccato diverse generazioni e la genialità per me sta nell’aver portato sul grande schermo le opere di Pazienza...
Sì hai ragione ma è stata un’idea di Renato de Maria, un vero appassionato dei fumetti di Pazienza che tra l’altro mi ha fatto scoprire lui. Devo dire che gli sono molto grato a Renato e a Francesco Piccolo per il lavoro svolto, è stato molto ma molto interessante. Io considero Pazienza un vero romanziere di quegli anni, è riuscito a fare col fumetto, troppo sottovalutato in Italia, quello che molti scrittori non sono riusciti mai a fare, ovvero raccontare un’epoca e anche un veloce e violento cambiamento. Porterò sempre nel cuore l’esperienza di Paz.

Foto
Hai qualche sceneggiatura cinematografica a cui sei particolarmente legato? Qualche aneddoto legato ai tuoi lavori?
Spero sia degli altri, non mia(ride), perchè per me è molto difficile dirlo. Ogni sceneggiatura è legata alla storia di quel film, quindi al rapporto che ho avuto col regista, alla presenza sul set. Ci sono davvero troppi film a cui sono affezionato, per quello che hanno significato nella mia vita. Paz, Mine Vaganti, Viaggio Sola, Io sono l’Amore e adesso Io e Lei, ciascuna di queste pellicole per me è stata un viaggio e un incontro col regista. Posso dirti che Mine Vaganti è stato un film molto importante per la mia carriera di regista, l’ultimo film da sceneggiatore poco prima di esordire alla regia con la Kriptonite nella Borsa, un lavoro bello, faticoso ma molto importante per me condotto sul set insieme all’amico Ferzan, che subito aveva intuito che presto avrei debuttato alla regia, se lo aspettava e mi ripeteva in continuazione di stare affianco a lui sul set, mi diceva che mi sarebbe servito molto e aveva assolutamente ragione. Un altro viaggio stupendo l’ho vissuto con Maria Sole Tognazzi. Il mio rapporto con lei si è articolato in tre film, un rapporto di fratellanza o ‘’sorellanza’’ ed è per questo che sono molto legato a tutti i lavori che ho svolto con lei, in particolare con Viaggio Sola, un film difficile da montare che è diventato contro le aspettative di tutti un vero caso. Sono legato anche a Io Sono l’Amore perchè per me ha significato il mio personale ed eccezionale  contributo visivo da sceneggiatore alla pellicola. Potrei citarne diversi credimi e me ne vengono in mente tantissimi, quello che ho fatto con Luca Guadagnino, Piano Solo girato con Riccardo Milani e come dimenticare il faticoso lavoro condotto con Renato de Maria per La Prima Linea. Ecco quest’ultimo è stato un film molto difficile da girare ed è complicato descrivere tutte le sensazioni contrastanti che ho provato, ciascuna delle due pellicole ha significato molto per me, raccontare la storia della Prima Linea è stata molto pesante emotivamente. Non dimenticherò mai l’incontro con la famiglia di Luca Flores, ha cambiato moltissimo le mie idee sulla vita. Insomma come avrai capito è davvero molto dura per me trovare una sceneggiatura in particolare, sono tutte importanti e devo molto a tutti i registi con cui ho lavorato.

Foto
Sappiamo anche che hai fondato una casa di produzione, la 21, che tipo di pellicole avete prodotto? Verso cosa si orienta?
La 21 è una casa di produzione soprattutto di ricerca. Il primo progetto che abbiamo prodotto è stato un bellissimo documentario, esordio alla regia di Abele Tulli che si chiama: 365 Without 377 e racconta il primo anno di vita a Bombay della comunità Gay-Lesbica senza la 377, la legge coloniale che mandava in carcere gli omosessuali. A mio parere un bellissimo documentario distribuito in tutto il mondo. Poi acquistammo i diritti del Romanzo Rosa, scritto da Stefania Bertola e un blog che spero diventi una serie Tv, scritto in maniera brillante da Giulia Gianni che s’intitola: Stiamo Tutti Bene. Parla di queste due ragazze che a bordo di una fiesta girano i paesi in Europa alla ricerca di un figlio da adottare, vivendo delle tragicomiche avventure.


Foto
Quest’anno per il cinema italiano è stato un anno molto florido, quasi una anno di svolta, hai visto alcune delle pellicole premiate al David di Donatello? E cosa ne pensi delle sorprese come quella di Lo chiamavano Jeeg Robot di Mainetti?
Per quanto riguarda quello che ho visto sono molto soddisfatto e piacevolmente contento per il nostro cinema. Devo recuperare Veloce Come il Vento e sono rimasto molto colpito da Perfetti Sconosciuti, del quale soprattutto ho apprezzato molto la sceneggiatura, scritta bene e a mio parere molto innovativa. Ho amato molto Lo chiamavano Jeeg Robot e sono contento dell’esistenza di pellicole come Non Essere Cattivo di Caligari, un film che ho visto e che mi ha davvero emozionato. Per il nostro cinema è sicuramente una svolta positiva, nonostante alcune delle pellicole citate non abbiano raggiunto cifre eccelse al botteghino, questo è un segnale che deve far riflettere. Purtroppo il nostro cinema o meglio la nostra distribuzione commerciale è schiacciata da un’invasione aggressiva da parte delle pellicole americane e questo non fa che danneggiare i piccoli film del nostro paese. I nostri film non vengono tutelati abbastanza come invece accade in Francia, dovremmo prendere esempio da loro. La storia tormentata, anche a detta del regista, di Jeeg Robot, che non ha subito trovato un produttore deve esserci d’esempio. Torniamo al discorso che ho fatto all’inizio, la sperimentazione, il cercare strade nuove è molto importante. Queste pellicole come Un Bacio d’altronde sono tutte dei prototipi, che cercano di battere sentieri diversi e avviciniare il pubblico giovane al cinema italiano, che normalmente va al cinema per seguire solo i blockbuster americani.

Foto
Prima di lasciarti ci tengo a dirti che raramente mi è capitato di vedere un film come Un Bacio che metta d’accordo pubblico e critica, significa che hai fatto un ottimo lavoro e ci tengo a farti i miei complimenti...
Ti ringrazio e sono molto contento del lavoro svolto con Un bacio. Contento soprattutto che la mia pellicola sia riuscita a tirarsi fuori dalle maglie della distribuzione veloce e raffazzona. Sto vedendo una seconda vita della mia opera, al di là delle prime due settimane al botteghino e questo è molto importante. Ripaga il duro lavoro che c’è dietro vedere anche i numerosi Licei italiani che chiedono a gran voce di poterlo guardare durante le loro assemblee d’istituto, o i genitori che chiedono di vedere il film con i loro figli, dopo aver letto il romanzo. Per molte pellicole italiane dovrebbe essere sempre così, il cinema dovrebbe sempre coinvolgere dal basso gli spettatori ma soprattutto deve far riflettere le nuove generazioni.

Link Immagini utilizzate:
-Un Bacio 1 www.tablettv.it
-Cotroneo 3 www.archivio.panorama.it
-La Krip nella Borsa1 www.mymovies.it
-Un Bacio 5 www.Repubblica.it
-Cotroneo all’opera www.Mtv.it
-Immagine 365 www.haivistomai.it
Altre due immagini diritti riservati al Termopolio

 

Share

0 Commenti



Lascia una Risposta.

Details

    Archivi

    Marzo 2023
    Febbraio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Agosto 2022
    Luglio 2022
    Giugno 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016

    Categorie

    Tutti

    Feed RSS

Contatti:
  • Home
  • Rubriche
  • Cookie
  • Chi siamo