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4/9/2016

IlTermopolio Speciale Biennale di Venezia 2016

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Anche se non siete al Lido IlTermopolio vi offre un ampio reportage sui primi quattro giorni della mostra, alla scoperta dei film presentati in concorso e non solo. 
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​di Salvatore Amoroso
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La Biennale di Venezia è partita e quest'anno si preannuncia carica di film d'autore, dall'alto tasso tecnico ma sopratutto di contenuti. Il direttore del festival Alberto Barbera descrive la 73' mostra internazionale d'arte cinematografica come la più matura e riflessiva, un'edizione che cerca di rispondere alle esigenze di un pubblico che si pone molte domande riguardo alla confusa e turbolenta realtà che lo circonda. Il cinema come sempre è alla continua ricerca di valori guida che possono aiutare le persone a destreggiarsi in questo violento presente, ed è per questo che quest'anno sono stati selezionati titoli politicamente forti, molto legati all'attualità che faranno sicuramente discutere. Le pellicole in concorso sono venti, tutte molto differenti fra loro e alcune portano la firma di registi di indubbia caratura internazionale, talmente belle e interessanti da attirare l'attenzione di diversi produttori e noti critici cinematografici che hanno disertato il Toronto Film Festival, che pare essere quest'anno a detta di molti pretestuoso e troppo carico di film. Inizieremo il nostro mini viaggio all'interno della Laguna raccontandovi il primo giorno, aperto dalla pellicola del talentuoso regista statunitense Damien Chazelle.
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Il film La La Land è un musical tra sogno e realtà ambientato nella città californiana L.A., i protagonisti di questa struggente favola sono la coppia formata da Emma Stone e Ryan Gosling, rispettivamente Mia, una dolce aspirante attrice e Sebastian, un musicista Jazz. Vivremo la loro storia d'amore accompagnati da una strepitosa colonna sonora, a detta del regista stesso la pellicola sembra un incontro tra Gene Kelly e Thelonious Monk. Chazelle riprova a riconquistare l'Oscar dopo il bellissimo Whiplash e stavolta pare non si accontenterà di tre statuette. A detta dei critici che l'hanno visto il film è uno spettacolo per gli occhi e per l'anima, una perfetta apertura per la mostra. Il secondo giorno si divide tra melodramma e creature fantascientifiche, arrivano in laguna Light Between Oceans di Derek Cianfrance e Arrival di Denis Villeneuve. Entrambe le pellicole sono in concorso. La prima ha portato sul red carpet di Venezia la coppia più attesa di quest'edizione ovvero Michael Fassbender e Alicia Vikander, fresca vincitrice d'Oscar. Il film è tratto dal romanzo di M.L.Stedman e racconta di un uomo che torna in Australia dopo la prima guerra mondiale e per superare il trauma accetta di svolgere l'incarico di guardiano del faro su un'isola, dove porterà con sè la donna di cui si è innamorato. Grovigli di sentimenti, conflitti interiori e misteri sono i cardini che contraddistinguono il cinema di Cianfrance, ottimo sia come regista che come sceneggiatore. Mentre riguardo alla seconda pellicola basta già il nome del regista a suscitare grande attesa e giubilo per gli amanti del cinema d'autore. Villeneuve ormai è una garanzia e ha dimostrato al mondo che è capace di fare un ottimo cinema di alta qualità, utilizzando pochissimi elementi.
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Questa volta in laguna sbarca con l'attesissimo film fantascientifico Arrival, che vede l'arrivo di una navicella spaziale con cui gli alieni hanno deciso di manifestarsi. Nel cast troviamo la brava Amy Adams che veste i panni della linguista mandata dal governo per stabilire un primo contatto, affiancata da Jeremy Renner e Forest Whitaker. Da segnalare anche il ritorno di Gabriele Muccino a Venezia con il suo l'Estate Addosso nella 21' edizione del Cinema In Giardino, film che racconta le vicende di due ragazzi nell'estate della maturità che decidono di fare un viaggio per San Francisco. Muccino sceglie di raccontarci uno spaccato di vita giovane, spensierato e sincero. Un viaggio tra le emozioni e le fragilità di due ragazzi che si sono appena affacciati alla vita. E non ci saremmo potuti dimenticare del nostro Wim Wenders, che torna in concorso con Les Beaux Jours d'Aranjuex e ritrova ventinove anni dopo Il cielo sopra Berlino il suo più fidato compagno di viaggio, lo sceneggiatore austriaco Peter Handke. La pellicola che presenta è un dramma scritto da Handke, che scava tra la natura maschile e quella femminile attraverso il dialogo, vero protagonista dell'opera, dei due attori. La terza giornata è ricca di titoli e colpi di scena. Mentre i giornalisti non fanno altro che parlare della nuova Sala Giardino ribattezzata la ''Sala Rossa'', sbarca in laguna a sette anni dal suo primo film Tom Ford con il suo Nocturnal Animals, altra pellicola in concorso tratta da un romanzo ovvero ''Tony & Susan'' dello scrittore americano Austin Wright.
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Il regista venuto dal mondo della moda punta di nuovo a sorprenderci dopo il meraviglioso A Single Man, che nel 2009 valse la Coppa Volpi allo straordinario interprete Colin Firth, con un thriller letterario ricco di colpi di scena e dalle sfumature molto oscure, allestendo un cast portentoso con interpreti del calibro di: Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Aaron Taylor Johnson, Armie Hammer, Isla Fisher e la nuova diva (da tenere d'occhio) Ellie Bamber. La trama ci narra le vicende di Susan Morrow interpretata dalla Adams, un'insegnante d'inglese di tutto rispetto che un giorno riceve un manoscritto dal suo ex marito Walker. Qui la vicenda s'infittisce perché tra le pagine del volume ''animali notturni'' Susan inizia a leggere e conoscere le vicende dell'apparentemente tranquilla famiglia Hastings, che si ritroverà coinvolta in una serie di violenti fatti. La lettura del manoscritto thriller porterà Susan a riflettere e a farsi delle domande sulla sua vita. All'inizio vi avevamo avvisato delle innumerevoli sorprese di questo terzo giorno, vi segnaliamo infatti caldamente due pellicole entrambe fuori concorso.
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La Prima è The Bleeder di Philippe Falardeau che racconta la storia del pugile che ispirò Rocky, con l'attore Liev Schreiber che indossa i guantoni del leggendario Chuck Wepner, il pugile venuto dal nulla che sfidò il 24 Marzo del '75 il campione dei pesi massimi Ali, resistendo per 15 riprese e mandandolo addirittura al tappeto alla nona, rendendolo famoso in tutto il globo.
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La seconda pellicola invece parla della storia vera del manuale di bombe fai-da-te più usato dai terroristi e dai sovversivi, stiamo parlando del romanzo di William Powell, ex giovane rivoluzionario che nel '70 scrisse uno dei libri più controversi mai pubblicati, ovvero The Anarchist CookBook. Il documentario American Anarchist è diretto da Charlie Siskel produttore da Oscar di Bowling for Columbine di Micheal Moore e racconta in maniera molto dettagliata il resoconto sentito del controverso autore, che passò dal predicare la violenza radicale nell'America di Nixon a una scelta di vita mistica. Ma non abbiamo ancora finito, perché il festival ha ancora tanto da offrirci durante questa giornata. Un pubblico veneziano molto fortunato allo scoccare della mezzanotte ha potuto assistere all'edizione rimasterizzata in 4K da Dario Argento (curatore per il mercato europeo) e Nicolas Winding Refn (supervisore del restauro in alta definizione)del Cult di George A. Romero, ovvero Zombie, capolavoro Horror mondiale.
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E non possiamo esimerci dal parlarvi del gioiello del regista Christopher Murray che si presenta alla laguna con il suo El Cristo Ciego(Il Cristo Cieco), pellicola in concorso di straordinario impatto visivo stando a quello che dicono i critici, che non fa altro che confermare la forza del cinema cileno. Il regista sud americano è al suo primo lungometraggio diretto e scritto e ci racconta un film mistico, capace addirittura a detta di molti di far ricredere diversi laici. Opera ben girata e solida che ci racconta una sorta di parabola cristologica sui temi della sofferenza, della fede e della ricerca di un contatto con il  trascendente. Siamo giunti alla conclusione di quest'ampia analisi dei primi quattro ma intensi giorni di festival. Oggi(Sabato) è stata la giornata delle serie Tv con il nostro Paolo Sorrentino che torna a dirigere a Roma, la città che lo ha reso vincitore di un Oscar con La grande Bellezza, l'ambiziosa serie targata HBO The Young Pope.
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A quindici anni di distanza dall'Uomo in Più Sorrentino ritorna a Venezia e presenta i primi due episodi della serie in 10 puntate che vedremo su Sky dal 21 Ottobre. La serie racconta le vicende del fantomatico papa Lenny Belardo interpretato dall'attore Jude Law, ovvero Pio XIII, primo pontefice americano della storia tormentato e contraddittorio. Oggi è stato diffuso pure il primo trailer esteso della serie e la critica ci racconta di un Sorrentino ambizioso e ormai ''navigato'', capace di regalare al pubblico un pontefice estremamente terreno, avvelenato dal potere e corrotto dalle paure dell'uomo. Oltre alla contaminazione col mondo dei serial in concorso nella giornata di oggi sono stati presentati il western Brimstone di Martin Koolhoven. La pellicola girata tra Paesi Bassi, Belgio e Francia vanta nel suo cast due talentuose interpreti come Dakota Fanning e Emily Jones, capaci a quanto pare di innalzare notevolmente il film che le vede scontrasi con il fanatico religioso interpretato dal volto rude e scavato di Guy Pearce. Attenzione perché questo non è che il primo di una serie di titoli che omaggiano il più classico dei generi. Tra pochi giorni sarà il turno appunto di The Bad Batch di Ana Lily Amirpour, horror feroce e cannibale ambientato in Texas con un cast decisamente ricco e dell'atteso remake/omaggio dei Magnifici Sette orchestrato dall'esperto dell'action-metropolitano Antoine Fuqua. Per finire vi segnaliamo in concorso la scommessa del regista francese Francois Ozon che si presenta alla sua terza volta al festival con Frantz, opera tratta da uno spettacolo teatrale di Maurice Rostand che rinuncia ai colori, si presenta in bianco e nero e gira in tedesco.
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Il film è ambientato nella Germania del'18 e vede una giovane donna in lutto che incrocia la propria esistenza con quella dell'amico del suo fidanzato deceduto che appare dal nulla. La pellicola cattura lo spettatore in una vortice di segreti che emergono e sentimenti che confondono. Da tenere d'occhio i due protagonisti, di cui la critica parla benissimo, i giovani e pronti ad esplodere Pierre Niney e la rivelazione del cinema tedesco Paula Beer.
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Per oggi il viaggio del IlTermopolio all'interno della 73' edizione del festival di Venezia finisce qui ma torneremo la prossima settimana ricordandovi che la Biennale durerà fino al 10 Settembre, pronta a stupirci e a regalarci quel fascino che solo Venezia sa offrire agli appassionati di tutto il mondo. A presto e buona lettura. 
Immagini tratte da:
-Immagine Copertina www.urbanpost.it
-Immagine 1 www.Indiewire.com
-Immagine 2 www-NotoriusMartaGabrieli.blogspot.com
-Immagine 3 www.suz.De
-Immagine 4 www.Ilposticipo.it
-Immagine 5 www.I-filmsonline.com
-Immagine 6 www.LashorasPerdidas.com
-Immagine 7 www.Repubblica.it
-Immagine 8 www.Panorama.It
-Immagine 9 www.VeneziaRadioTv.it

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