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15/4/2018

La casa di carta

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di Federica Gaspari
Foto
​Paese: Spagna
Anno: 2017
Genere: drammatico, thriller
Stagione: 1
Episodi: 15
Durata: 70-75 min (originale), 40-60 (Netflix)
Ideatore: Alex Pina
Regia: Jesus Colmenar, Miguel Angel Vivas, Francisco Fernandes, Alejandro Bazzano, Alex Rodrigo
Cast: Ursula Corbero, Itziar Ituno, Alvaro Morte, Paco Tous, Pedro Alonso, Alba Flores, Miguel Herran, Jaime Lorrente
Produzione: Vancouver Media, Atresmedia

​C’era una volta un’insolita serie tv ideata, prodotta e distribuita per il solo pubblico spagnolo. Se il colosso di Netflix non si fosse accorto di questa creatura televisiva, probabilmente l’intera comunità di appassionati di serie tv sarebbe stata privata di uno dei titoli più accattivanti e coinvolgenti delle ultime stagioni televisive. La fortunata storia de La casa di carta inizia nella soleggiata penisola iberica, all’ombra di un’industria cinematografica e televisiva che negli ultimi anni ha vissuto vertiginosi alti e bassi faticando a trovare una costanza nell’individuare la vera qualità narrativa. Una semplice idea nata dalla mente di Alex Pina, tuttavia, ha saputo fare la differenza, portando alle luci della ribalta europea e internazionale un gioiellino di scrittura e avventura.
 La serie di Atres Media e Vancouver Media approda sulla versione italiana della più celebre piattaforma di streaming il 20 dicembre 2017 con i suoi primi 13 episodi con una suddivisione differente da quella della messa in onda in patria. Il 6 aprile scorso altre 9 puntate hanno completato l’arco narrativo di questa mini-serie capace di divenire in breve tempo, grazie al passaparola di entusiasti fan e alle reazioni sui social, un vero e proprio fenomeno di dimensioni globali, un successo che mette d’accordo pubblico e critica.
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​Tokyo, Rio, Berlino, Nairobi… il riecheggiare di questi nomi fa pensare a un tabellone dei voli in partenza oppure a un atlante geografico! Dopo questa visione, tuttavia, queste città entrano senza troppe difficoltà nell’immaginario comune legandosi indissolubilmente a una serie tv i cui protagonisti, alle prese con la pianificazione di una rapina, scelgono come proprio il nome di un capitale per nascondere le proprie identità. Sotto l’attenta guida del freddo e calcolatore ‘Professore’, questo variegato gruppo di rapinatori ha un solo obiettivo: svaligiare la Fabrica Nacional de Moneda y Timbre, la zecca di stato spagnola nonché uno dei luoghi più protetti del paese.
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​È bastata un’idea semplice quanto brillante per accendere la miccia di una narrazione esplosiva, sostenuta da un’estrema attenzione rivolta ai dettagli estetici e sonori. La sigla si avvia, quindi, sulle delicate note di My Life is Going On di Cecilia Krull e si focalizza sulle maschere che coprono i volti dei rapinatori richiamando i tratti eccentrici e surreali del genio di Dalì, oltre che i travestimenti presidenziali di Point Break. Il riferimento iniziale più vivace è però rappresentato dal rosso accesso delle tute dei protagonisti, una versione più comoda dei completi giacca e cravatta de Le Iene tarantiniane e colorate. I punti di contatto, nelle dinamiche corali d’apertura, con il cult del 1992 sono innumerevoli ma lo sviluppo è differente: il rosso è solo un assaggio delle personalità in gioco, multisfaccettate e animate da una rabbia e da un’energia incredibilmente vitali.
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La lunghezza della serie, che copre l’intera durata della rapina, potrebbe suggerire una situazione claustrofobica per lo spettatore che, invece, si trova subito a proprio agio grazie a un ritmo incalzante agevolato da flashback e incursioni nello schieramento della polizia. L’edificio della zecca rimane comunque il fulcro dell’azione che si arricchisce con svolte inaspettate e con l’instaurarsi al suo interno di sistemi di governo inaspettati che rispecchiano e portano alla luce le vere anime dei personaggi.
Difficile, quindi, appassionarsi a una sola figura: tutte sono ben scritte ed elaborate. Quando questo accade, per merito di un validissimo cast, il successo è garantito! Ironia tagliente e intrecci con problematiche economiche e sociali vanno in conclusione a confezionare perfettamente un prodotto destinato a rimanere a lungo negli occhi e nel cuore degli spettatori.
 
 
Immagini tratte da:
​

https://posterspy.com
www.ammazzacaffe.org
https://www.recensionedigitale.it
https://www.hallofseries.com

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