Un uomo, sopravvissuto a un naufragio, si ritrova da solo su una piccola isola deserta dove inizia una lotta per la sopravvivenza, come Robinson Crusoe. Trova da bere, da mangiare e anche un riparo ma è da solo e senza alcun aiuto, così progetta la sua fuga. Costruisce una zattera e tenta di superare la barriera del mare ma ogni volta la zattera viene distrutta da una grande creatura marina, una stupenda tartaruga rossa. L'animale scatenerà l'ira dell'uomo ma gli cambierà anche la vita.
La tartaruga rossa è un film d’animazione franco-belga, firmato da Studio Ghibli (tra i titoli più famosi troviamo Il mio vicino Totoro, Kiki – Consegne a Domicilio, Princess Mononoke e La Città incantata) unendo lo stile contemporaneo di Isao Takahata (ottantantuno anni), cofondatore dello Studio, e lo stile fantasioso del maestro Hayao Miyazaki che, alla veneranda età di settantasei anni, crea capolavori visionari e surreali. Il produttore de La tartaruga rossa è proprio Takahata e lo si nota dal contesto, molto più reale e meno fantastico, anche se la tartaruga ha delle connotazioni magiche. È un film di breve durata (80 minuti), poetico e silenzioso, adatto soprattutto agli adulti perché non ci sono dialoghi, nemmeno una parola, solo qualche verso ("Ehi") o suono, come l'infrangersi delle onde, la pioggia e i tuoni che echeggiano in cielo. Resterete certamente ammaliati dai disegni animati a mano, semplici e fini, realizzati con l'acquarello, il carboncino e la matita, che rispecchiano lo stile giapponese e le graphic novel, dall'ambientazione marina con i colori accessi del blu del mare, del verde della folta vegetazione e dell'oro della spiaggia. Ma vi colpiranno anche i colori sgargianti della tartaruga e i personaggi comprimari come i piccoli granchi, animaletti comici che osservano ciò che accade. É un film che si ispira alla filosofia orientale ed è intriso di significati: c'é l’amore, la famiglia, la morte, l'odio, la pace, la solitudine e il rapporto conflittuale tra uomo e natura, con la seconda che si ribella al primo. Alla fine il protagonista riuscirà a intraprendere un percorso interiore, maturerà e vivrà in armonia con la natura selvaggia, accettando il suo ruolo nel ciclo della vita.
Degna di nota la regia, diretta dall'olandese Michael Dudok de Wit, vincitore nel 2001 di un Oscar per Father and Daughter, considerato miglior cortometraggio d'animazione. La tartaruga rossa è una metafora della vita, un film che ha vinto il premio speciale Un Certain Regard al Festival di Cannes del 2016 e che è stato candidato come Miglior film d'animazione agli Oscar 2016. Il film uscirà nei cinema il 27, 28 e il 29 marzo, non perdetelo!
Foto tratte da:
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Maggio 2023
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