di Matelda Giachi
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Genere: Drammatico
Anno: 2019 Durata: 124 min Regia: Gabriela Cowperthwaite Sceneggiatura: Brad Ingelsby Cast: Casey Affleck, Dakota Johnson, Jason Segel, Gwendoline Christie, Cherry Jones, Ahna O'Reilly, Violet McGraw, Reed Diamond, Azita Ghanizada, Michael Papajohn, Ritchie Montgomery Fotografia: Joe Anderson Montaggio: Colin Patton Musiche: Rob Simonsen Produzione: Black Bear Pictures, STX International, Scott Free Productions Distribuzione: Prime Video Paese: USA
“Credevo stessi scrivendo di Nicole”
“Anche io”. Tratto dal pluripremiato saggio autobiografico di Matthew Teague, pubblicato su Esquire Magazine, L’Amico del Cuore racconta la storia di Dane (Jason Segel) e dell’amicizia che lo lega alla coppia formata da Matt (Casey Affleck) e Nicole (Dakota Johnson) tanto che, quando a lei viene diagnosticato un cancro allo stadio terminale, mette in pausa tutta la sua vita per essere di sostegno agli amici.
Il tema della malattia oncologica come soggetto per il cinema è ormai talmente frequente che, sempre più spesso, si parla di cancer movie, un genere che, a differenza di quelli canonici, come commedia, thriller, dramma, non si distingue per linguaggio o atmosfere ma per il tema trattato. Gabriela Cowperthwaite opta per un ritratto del dolore meno crudo e straziante a favore di uno sguardo delicato che porta a focalizzarsi sul vero fulcro della narrazione: L’amico del Cuore non è una storia di cancro, è una storia di amicizia. Il film si compone come un insieme disordinato di tasselli di puzzle, di salti avanti e indietro nel tempo, tanti momenti di vita apparentemente sconnessi dalla scena di apertura, una mamma e un babbo che rivelano alle figlie che presto lei li lascerà per sempre, mentre sul portico un uomo, che ancora non sappiamo chi sia, si ripiega su se stesso mentre ascolta l’eco dei pianti che arriva da dentro la casa. Ma la mancanza di connessione è solo apparente; tutti quei frammenti sono i momenti salienti, divisi temporalmente da un terribile spartiacque in “prima della diagnosi” e “dopo la diagnosi”, di un legame profondo. Quello che si compone alla fine è il ritratto perfettamente organico di un’amicizia che travalica i confini della più agrodolce relazione familiare. Un’amicizia salvifica sia per i coniugi Teague, che grazie al gesto di Dane riescono a non essere travolti dalla tragedia che stanno vivendo, che per Dane stesso che, nel trovare la forza di supportare gli amici, trova finalmente anche quella per prendere in mano la propria vita.
Delicata come la regia è anche l’interpretazione di Dakota Johnson e lo stesso si può dire di Casey Affleck, che affronta il ruolo come già aveva fatto in Manchester by The Sea, con una recitazione introspettiva, sommessa, fatta di silenzi e sguardi più che di parole. Solo Jason Segel ha qualche momento fuori binario rispetto all’atmosfera generale, ma i personaggi caratterizzati da una certa goffaggine sono sempre quelli più nelle sue corde ed è il portatore sullo schermo una infinita dolcezza. Certamente non un film indimenticabile; la fotografia è statica e a tratti monotona e la durata un po’ eccessiva ma, scavallati i primi minuti di totale distacco emotivo, la storia ti porta in fondo con sé e ti lascia andare con la voglia di abbracciare forte tutti gli amici più cari e un sorriso malinconico che è amore per la vita anche nei suoi momenti di buio.
Voto: 7
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Marzo 2023
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