di Federica Gaspari
Halloween e novembre, temperature che scendono, caminetti che si accendono e palinsesti televisivi che iniziano a popolarsi delle più attese serie della stagione. Il pubblico non disdegna la nutrita offerta – meglio se a tema dolcetto e scherzetto – e cerca di destreggiarsi al meglio tra i titoli di punta delle major dell’intrattenimento. Netflix quest’anno propone ben due avventure sul piccolo schermo. Il primo, Hill House, ha aperto le porte di una dimora stregata che per decenni ha tormentato ricordi e incubi della famiglia Crain. L’alternativa, invece, è Le terrificanti avventure di Sabrina che, sin dalle prime notizie sulla sua produzione, suggeriva un’avventura perfetta per la notte delle streghe. A 15 anni dall’epilogo di Sabrina, vita da strega, la strega più celebre della televisione torna protagonista di un’esclusiva serie in dieci episodi. La realizzazione di questo nuovo reboot è stato affidato allo showrunner Roberto Aguirre-Sacasa che, dopo il successo di Riverdale, ha il compito di trovare la formula magica giusta per dare nuova vita a un altro iconico personaggio Archie Comics. Si vola, quindi - senza alcuna scopa volante, purtroppo – nella misteriosa e oscura Greendale, un luogo in cui tradizioni, storia e incubi si intrecciano minacciando le vite di ogni ignaro abitante. L’orfana Sabrina Spellman (Kiernan Shipka) vive da sempre con le sue due eccentriche zie e lo scapestrato cugino che gestiscono un’impresa di pompe funebri. La ragazza frequenta la scuola locale, adora i classici del cinema horror e trascorre le sue giornate insieme agli amici di sempre e al suo tenero ragazzo Harvey (Ross Lynch). Sembrerebbe essere una semplice e innocua adolescente della provincia statunitense ma in realtà Sabrina è per metà una strega e, all’alba del suo sedicesimo compleanno, è costretta a scegliere tra la sua vita da mortale e un’esistenza al servizio delle tinte più oscure della magia. Il personaggio della strega adolescente, nato nel lontano 1962 dalla matita del fumettista Nell Scovell, subisce una nuova trasformazione fortemente dark in formato televisivo senza però perdere il suo spirito originale. Al centro della scena, infatti, rimane una figura femminile determinata e carismatica che deve fronteggiare una società ostile e disordinata che cerca di ostacolare i suoi sogni e le sue scelte. Sulla scia di quanto già realizzato con Riverdale, Aguirre-Sacasa regala un fascino moderno e inquietante tramite effetti visivi e non rendendo particolarmente appetibile lo show che però non convince pienamente. Sin dai primi minuti dell’episodio pilota, infatti, si fatica a entrare in sintonia con la storia. Puntata dopo puntata, la serie sembra avere difficoltà nel trovare un tono unitario in grado di rivolgersi a uno specifico pubblico: a tratti la narrazione assume toni leggeri e colorati tipici di un target adolescenziale per poi virare bruscamente verso sfumature più adulte di horror e thriller senza mai, però, andare in profondità in ogni tematica. Nemmeno la valida Kiernan Shipka, attesissima alla vigilia considerato il suo brillante passato in Mad Men, riesce a catalizzare l’attenzione oscurando totalmente un’evidente confusione creativa che fa da sfondo alla storia. Personaggi intriganti e molto eterogenei regalano momenti divertenti segnati talvolta da messaggi importanti che però risultano sconnessi fra loro. Il grande potenziale dello show si intravede ma, in questi primi dieci episodi, non viene sfruttato al meglio. Speriamo che nessuna maledizione comprometta la seconda stagione! Uno show che intrattiene con lo zuccherato fascino di un dolcetto ma che nel complesso inganna con un retrogusto amaro degno del peggiore scherzetto di casa Netflix! Immagini tratte da: www.geektyrant.com www.netflix.com www.imdb.com
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Marzo 2023
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