Di Federica Gaspari ![]() Genere: commedia, drammatico Anno: 2019 Regia: Quentin Tarantino Attori: Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Emile Hirsch, Al Pacino, Dakota Fanning, Bruce Dern, Austin Butler Sceneggiatura: Quentin Tarantino Fotografia: Robert Richardson Montaggio: Fred Raskin Produzione: Heyday Films Paese: Stati Uniti Durata: 161 min Molte pellicole e altrettanti registi negli anni hanno cercato di catturare la vera essenza del cinema mostrandone dinamiche e retroscena. Da Kelly ai fratelli Coen passando per Hazanavicious e Chazelle, l’immaginario del grande schermo, con tutte le sue sfumature di genere - o quasi! -, in un appassionante gioco meta-cinematografico ha spesso raccontato e sognato se stesso. Alla mitologia del cinema che narra la propria leggenda si aggiunge un nuovo capitolo grazie all’ultima fatica del regista cinefilo per eccellenza: Quentin Tarantino. C’era una volta a… Hollywood, sin dalla diffusione delle prime immagini con Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, ha saputo giocare con la curiosità degli appassionati della settima arte. Dopo l’anteprima in concorso a Cannes, il film approda in esclusiva alla 72esima edizione del Locarno Film Festival in una speciale proiezione sotto le stelle del cinema all’aperto della Piazza Grande, fulcro della dinamica kermesse che ogni anno illumina il Lago Maggiore. IlTermopolio ha conosciuto in anteprima tutte le eclettiche personalità che animano questa pellicola, in uscita in Italia il 18 settembre. Al tramonto degli anni Sessanta, Hollywood continua ad essere la luccicante fabbrica di sogni che per decenni ha dominato l’industria dell’intrattenimento. Il grande schermo, tuttavia, non sembra sorridere facilmente a tutti, nemmeno ad un navigato attore televisivo come Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), interprete alla ricerca di un posto tra le grandi star. Insieme alla sua controfigura nonché migliore amico (Brad Pitt), Dalton cercherà tra ironia e fortuna la strada per il successo. La rovente estate del 1969, tuttavia, sembra avere piani ben più drammatici per il futuro di Hollywood. L’efferato omicidio dell’attrice Sharon Tate (Margot Robbie) cambierà per sempre l’illusione del grande schermo. In un confuso ma dinamico periodo per l’industria dell’intrattenimento, Quentin Tarantino sceglie quello che è considerato il momento più turbolento e drammatico nella storia del cinema come fulcro della sua narrazione. Con toni costantemente in un irriverente equilibrio tra commedia e dramma, l’acclamato cineasta di Knoxville omaggia riferimenti e schemi della sua arte, giocando abilmente con icone e leggende. La scelta di un racconto basato su eventi realmente accaduti non frena assolutamente la creatività del regista anche se, forse, in parte ne influenza lo stile. Per buona parte della durata, infatti, il film inaspettatamente non punta sui caratteri più marcati di Tarantino, scegliendo un’insolita ma non meno appassionata narrazione lineare dai ritmi poco concitati. La voce di Tarantino, tuttavia, è inconfondibile, soprattutto in un fantastico finale che cambia le regole del gioco e aggiunge anche un’inconsueta e inedita venatura malinconica alla storia. Grazie a questa sensazione che emerge con tutto il suo potenziale nell’epilogo, C’era una volta a… Hollywood imprime su pellicola tutte le contraddizioni coniugate in sogni e disillusioni di un’intera epoca memorabile non solo per il suo lato più scintillante. Certamente non sarebbe stato possibile senza un’accuratissima colonna sonora – altro marchio di fabbrica tarantiniano – e soprattutto un dream team di attori che incarna archetipi e stereotipi di un’era cinematografica portandoli su un altro livello. DiCaprio, perfetto nella sua gigioneggiante ossessione per il successo, diventa così l’attore incapace di reinventarsi ed entrare nella leggenda, in grado di conoscere solo la vera fama con un surreale e sfuggente incontro con Sharon Tate, una divina Margot Robbie capace di lasciare il segno nonostante le discusse battute centellinate che scolpiscono nel mito un personaggio e un astro nascente. L’ultimo lungometraggio di Quentin Tarantino nei suoi 161 minuti dell’ultima versione racchiude infiniti livelli e generi in grado di stuzzicare i più appassionati cinefili. La carta vincente di questo film, tuttavia, rimane il suo animo squisitamente dolce-amaro che, mantenendo intatta la cifra del regista, trova nuove sfumature e varietà. Sarà proprio questo a stupire soprattutto il pubblico che ha meno familiarità con il mondo acceso e travolgente di Tarantino. Immagini tratte da: www.locarnofestival.ch Foto scattata in occasione della 72esima edizione del Festival di Cannes
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Aprile 2021
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