Sicuramente Martin Scorsese non ha vissuto più turbolenze nella pubblicazione di un suo film come gli capitò nell'arco di un decennio, tra il 1977 e il 1988, per "L'ultima tentazione di Cristo". Il regista italo-americano raccontò di sentire "Dio vicino a sè durante la difficile realizzazione di questa pellicola,tratta dal romanzo "La tentazione di Cristo" dell'autore greco Nikos Kazantzakis che aveva ricevuto critiche talmente dure da non poter ricevere la normale sepoltura sul suolo della sua nazione. All'iniziale entusiasmo espresso dalla Paramount, che tuttavia mirava in fin dei conti a sfruttare soltanto il momento d'oro di Scorsese con i vari "Toro Scatenato" e "Taxi Driver", seguì un progressivo rifiuto e conclusiva cancellazione del progetto a seguito delle 500 lettere che ogni giorno arrivavano in redazione in protesta contro il carattere "blasfemo" e "pornografico" del film. Scorsese si vide bloccare la sua opera all'inizio degli anni 80 che in America registravano un gusto conservatore e da più di un ventennio non assistevano ad un nuovo capitolo della cinematografia "cristologica", cominciata alla fine del secolo precedente e gettonatissima negli Anni Sessanta. Fu il produttore della Universal Tom Pollock a rivalutare la sua proposta affascinato dall'analisi non convenzionale della figura del Messia che il regista aveva intenzione di rappresentare: "Gesù è cresciuto nel mondo. Non stava nel tempio. Non stava in chiesa. Stava in strada". Sulla scorta del testo di Kazantzakis e di un suo interesse naturale coltivato sin dall'infanzia, Scorsese squarcia il modello tradizionale di un Cristo completamente descritto quasi completamente per gli insegnamenti lasciati ai contemporanei e ai posteri e per le azioni compiute, dalla Notte di Betlemme alla Resurrezione. Il Gesù scorsesiano, volutamente interpretato da un attore biondo ed europeo (Willem Dafoe), non risorge nemmeno, ma in sintonia col romanzo viene sottoposto ad una significativa analisi della sua psicologia, ha una mente ed un cuore fondamentalmente colmi di paura, sentimento che pian piano si eleva a senso del dovere sia nell'essere uomo che figlio di Dio. La prima parte del film trasmette immediatamente la confusione totale in cui si ritrova a vivere il giovane Rabbi, figlio di Maria e Giuseppe, che passa il tempo a fabbricare croci per i Romani e per tale ragione ha ricevuto un'aperta condanna a morte dagli ebrei zeoliti affidata a Giuda, il cui ruolo è ricoperto da un perfetto Harvey Keitel. E altro aspetto sorprendente inaugurato già nella prima mezzora della pellicola consiste proprio in un legame strettissimo tra Gesù e Giuda, prima suo carnefice designato, poi suo discepolo prediletto, e ancora carnefice e discepolo nel finale, ma soprattutto migliore amico e suo "salvatore" nei momenti di timore peggiore. Altra chiave nella comprensione dell'originalità del soggetto di Scorsese che tenta una commistione tra Cristo terreno e divino sottolineandone tutti gli aspetti tra cui la carnalità e gli istinti sessuali e materiali, emerge nella figura della Maddalena, interpretata da Barbara Hershey grazie alla quale il regista conobbe il romanzo di Karanztakis. Senza filtri la Maddalena vive il suo ruolo di prostituta d'alto borgo ridotta in tale stato dall'amore che Gesù le rifiutò dopo essere cresciuti insieme fianco a fianco. Ma alla scoperta dell'evoluzione che il giovane vive dopo aver guardato dentro di sè e capito la sua vera identità, ne diviene adepta fedele seguendolo nelle sue peregrinazioni e assistendo ai miracoli (trasformazione dell'acqua in vino, riesumazione di Lazzaro tra gli altri) che lo porteranno ad essere incoronato "Maestro". Sulle note dell'avvincente colonna sonora composta dall'ex- frontman dei Genesis Peter Gabriel che fornisce un vivo intrecciarsi di sonorità rock con un ricco panorama di sonorità mediorientali, arabe ed indiane di world music, Scorsese costruisce una parte centrale con protagonista un Gesù tradizionale nel compimento della sua opera, per poi recuperare una dimensione misteriosa e crearne una visionaria di alto livello nella mezzora finale. Dopo l'incontro con un Ponzio Pilato più risoluto e duro del solito nelle fattezze di David Bowie, giunge la scena della crocifissione durante la quale il Cristo sembra esasperato dalle risate di odio rivolte a lui dalla folla e si ribella a Dio in preda al terrore della morte e al desiderio di voler avere un'esistenza normale da uomo. Da qui si innesta un sogno di vita magistralmente dipinto da Scorsese, che col suo tocco artistico crea un'apoteosi dei sensi.
Immagini tratte da: - The Last Temptation of Christ da Wikipedia, Fair Use; - Willem Dafoe, da ilgornaledigitale.it - L'Ultima Tentazione di Cristo da alekinoplu.pl
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Maggio 2023
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