Di Federica Gaspari ![]() Data di uscita: 27 marzo 2020 Genere: thriller, horror, fantascienza Anno: 2020 Regia: Leigh Whannell Attori: Elisabeth Moss, Oliver Jackson-Cohen, Storm Reid, Aldis Hodge, Harriet Dyer Sceneggiatura: Leigh Whannell Fotografia: Stefan Duscio Montaggio: Andy Canny Musiche: Benjamin Wallfisch Produzione: Blumhouse Productions, Goalpost Pictures, Nervous Tick Distribuzione: Universal Pictures Paese: Stati Uniti d’America, Australia Durata: 124 min Cinema chiusi e uscite in sala posticipate di diversi mesi spingono l’industria della settima arte a ripensare strategie di distribuzione in una situazione di emergenza senza precedenti. Universal Pictures, etichetta responsabile dei titoli in uscita più interessanti previsti per marzo e aprile, ha quindi scommesso sulle piattaforme di streaming, rilasciando in esclusiva per i cataloghi di Chili, Infinity e Rakuten TV alcune delle sue proposte per il grande schermo. L’uomo invisibile era uno dei film più attesi nelle sale dagli appassionati dopo una vivace accoglienza di pubblico e critica statunitense. Lo scorso 27 marzo la pellicola è stata distribuita ufficialmente in Italia in video on demand suscitando già accesi confronti tra gli spettatori grazie a una rivisitazione estremamente attuale dell’omonimo romanzo di fantascienza del 1881 di H. G. Wells. Le reinterpretazioni dei grandi classici, nonostante l’approccio moderno e intrigante, non sempre sanno centrare il loro obiettivo rispettando lo spirito originale. Questa versione, pur stravolgendo temi e dinamiche del materiale di partenza, riesce tuttavia a regalare uno dei thriller più interessanti degli ultimi tempi. L’esistenza di Cecile (Elisabeth Moss) è soffocata costantemente da una relazione tossica. Il fidanzato Adrian (Oliver Jackson-Cohen), un brillante ingegnere di successo, è infatti terribilmente violento. Nel corso di una serata come tante altre, la ragazza mette in atto un piano di fuga, riuscendo finalmente ad allontanarsi dall’aggressivo compagno trovando rifugio e protezione a casa di James (Aldis Hodge), un fidato amico d’infanzia. Pochi giorni dopo la fuga, Cecile scopre che Adrian si è suicidato lasciandole in eredità tutto il suo patrimonio. L’inattesa notizia, però, sarà seguita da una serie di strani e surreali eventi che sembrano seguire in modo sinistro la protagonista… Nel 2016 Universal rese noti i suoi ambiziosi piani per la creazione di un universo cinematografico legato ai suoi iconici mostri dei film horror dagli anni Cinquanta. Dopo il fallimento di critica e pubblico de La Mummia l’anno seguente, ogni possibile strategia legata allo sviluppo di un film con l’uomo invisibile in questo contesto è stata abbandonata. Il “Monsterverse” si è così rapidamente sbriciolato sotto il peso delle sue ambizioni, rinunciando a Johnny Depp, il nome di prestigio associato sin dal principio al nuovo adattamento dell’iconico romanzo di Wells. Questo fallimento sembrava inesorabilmente la fase conclusiva di un progetto di un adattamento che in realtà era in cantiere sin dal lontano 2006. L’ingresso in scena della Blumhouse, casa di produzione specializzata in titoli horror, ha tuttavia cambiato totalmente le regole del gioco assumendo il controllo creativo dell’adattamento. L’uomo invisibile si concretizza quindi come una storia stand-alone attraverso la regia e la sceneggiatura di Leigh Whannell, già artefice di quel raro e imperdibile esempio di fantascienza e thriller intitolato Upgrade. In netto contrasto con le prime versioni della sceneggiatura, il ruolo di protagonista viene affidato a Elisabeth Moss, ottima attrice che in passato ha dimostrato la sua vena drammatica sul piccolo schermo con Mad Men e The Handmaid’s Tale. Proprio lei e le tematiche insolitamente affrontate sono le scelte vincenti di questo adattamento fuori dagli schemi. La straordinaria protagonista – sempre credibile ed estremamente immersa nelle difficili atmosfere del film – è la narratrice di una storia di abusi, timori e angosce. Attraverso i suoi occhi il pubblico vive ogni difficoltà legata allo stalking e, in particolare, alle conseguenze di una fuga, con tutte le paure e ossessioni che ne derivano. Un compagno violento e soffocante diventa una minaccia silenziosa e, appunto, invisibile, interpretando e incarnando a livello psicologico lo spirito originariamente più triviale del personaggio immaginario creato da Wells. L’aspetto puramente fantascientifico diventa così un semplice supporto per un thriller con slanci da tesissimo horror psicologico che non lascia scampo allo spettatore nonostante qualche distensione nella parte centrale. L’ottima scrittura e gestione dei personaggi secondari e delle loro interazioni con la protagonista permettono inoltre di riflettere sulle vicissitudini di una donna vittima di violenza domestica che ha avuto il coraggio di scappare cercando di ricostruire una nuova vita. I dubbi, le incomprensioni e le presunte paranoie si materializzano attraverso gesti e sguardi, in un modo ancora più efficace di quanto già sperimentato da Steven Soderbergh con Unsane.
Con la giusta attenzione per i dettagli e i temi, il film gioca abilmente con la tradizione di un’icona del cinema soprannaturale riflettendo brillantemente su una problematica sociale non semplice da affrontare con la giusta lucidità. Immagini tratte da: www.mymovies.it
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Marzo 2023
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