Arriva nelle sale italiane il toccante racconto scritto e diretto dallo statunitense Kenneth Lonergan e interpretato da un perfetto Casey Affleck.
Candidata a sei premi Oscar tra cui miglior attore, miglior regia e miglior film, arriva nelle sale italiane l’opera del “redivivo” Kenneth Lonergan: Manchester by the Sea. La pellicola racconta la storia dei fratelli Chandler, due nativi di questa piccola cittadina che fa parte della contea dell’Essex negli Stati Uniti. Lee, il fratello minore, ha lasciato la sua Manchester e si è trasferito a Boston, dove lavora come factotum. Non torna quasi mai a casa, ha pochi amici e non ha nessuna intenzione di farsene di nuovi. Un uomo freddo che conduce una vita normale, uno dei tanti invisibili del mondo che va avanti deciso per la sua strada. Un lutto in famiglia però lo costringe a tornare a casa, dove dovrà non solo occuparsi di tutta la burocrazia del caso, ma anche affrontare i fantasmi del suo passato e tutto il dolore della perdita.
A volte basta un Oscar per farti riapparire sui radar, potremmo sintetizzare in questo modo la storia di Kenneth Lonergan che ha diretto e scritto questa toccante pellicola e che era finito ai margini dell’industria cinematografica. Il cinema di Lonergan ce lo riassume Martin Scorsese, suo grande estimatore, che gli affidò persino la sceneggiatura di Gangs of New York , con queste parole: “Kenneth è capace di forgiare il cuore dei personaggi e il cuore delle situazioni”. Ed è proprio questo quello che fa il regista in Manchester by the Sea. Non ha nessuna intenzione di raccontarci una storia ma ci descrive la situazione emotiva di un uomo che ormai non ha la forza di chiedere più nulla alla vita. “Nessuno può capire in fondo quello che stai passando”, sono queste le parole che uno dei poliziotti rivolge a Lee durante una scena del film e dal suo sguardo vuoto lo spettatore inizia a capire perché il protagonista vive in maniera così fredda e distaccata. Lee è un uomo scontroso e senza filtri, se ne frega di piacere agli altri, vive in maniera meccanica ma non è sempre stato così. È un uomo costantemente in fuga, che scappa dal suo crudele passato e il ritorno a casa lo metterà a dura prova.
Dovrà rivivere quegli orribili ricordi e scontrarsi con tutto quello che ha deciso di abbandonare. Attraverso i ricordi e le emozioni del protagonista, lo spettatore riuscirà a capire quello che lo tormenta fino al punto di compatirlo. Il processo che ci porta a conoscere Lee è lungo ed estenuante. Il regista infatti decide di non seguire i consueti “tempi cinematografici” e si dedica allo studio totale del personaggio. Un’attitudine per l’analisi e la costruzione dei personaggi che deriva dalla sua infanzia: Lonergan è figlio di due psicanalisti e da qui possiamo capire la sua sconfinata bravura nel creare un legame quasi viscerale con le sue creature cinematografiche. Nonostante la scelta di soffermarsi molto sul lato emotivo del personaggio, bisogna dire che si finisce per amare il protagonista. Tra Lee e lo spettatore si instaura un forte legame, un’alchimia che fa dimenticare i tempi molto dilatati della narrazione, spesso colpevole di essere troppo attenta e poco concisa.
Il merito di questa perfetta empatia tra noi e Lee è di uno straordinario Casey Affleck: un attore in stato di grazia, maturo e concentrato, che ripaga il suo regista per la fiducia affidatagli con una performance stupenda. Affleck si cala perfettamente nei panni del suo personaggio e dimostra di essere il favorito per la corsa all’Oscar come migliore attore protagonista. Non lo avevamo mai visto in un ruolo così intenso e questo non può che essere la definitiva consacrazione per la sua carriera e per il suo talento, spesso troppo sottovalutato. Da segnalare anche un’ottima interpretazione di Michelle Williams nei panni di Randi Chandler, moglie di Lee, e di C.J. Wilson, che veste i panni dell’amico più caro dei fratelli, lo spassoso George. Una persona umile e sincera che incarna perfettamente lo spirito veritiero del film.
Manchester by the Sea non è certo un film facile da vedere: molto lungo e macchinoso, tuttavia, non appena lo spettatore entra in sintonia con l’idea del regista, non può fare altro che appassionarsi e lasciarsi trasportare dalle sue emozioni sincere. Lonergan non scende a compromessi, non cambia il suo modo di girare e ci regala un’opera da non perdere, schietta ed efficace che riesce a infonderci un grande coraggio nonostante il finale non sia il classico happy ending.
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Marzo 2023
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