di Matelda Giachi ![]() Paese: Stati Uniti Anno: 2018 Formato: Miniserie Tv Genere: Commedia, drammatico, fantascienza Puntate: 10 Regia: Cory Fukunaga Sceneggiatura: Patrick Sommerville Produzione: Anonymous Content, Paramount Television Cast: Emma Stone, Jonah Hill, Justin Theroux, Sonoya Mizuno; Gabriel Byrne, Sally Fields Torna la stagione delle serie tv e Maniac è la mini serie con cui Netflix apre i giochi. Diretta da Cory Fukunaga (il primo True Detective) e sceneggiata da Patrick Sommerville (The Leftovers), Maniac è basata su di un omonimo format norvegese del 2014 e conta dieci puntate di durata variabile tra i 25 e i 50 minuti. In un futuro un po’ involuto e dal gusto vintage, tappezzato da grossi e luminosi neon che ricordano “Blade Runner” e dove i computer tornano a essere grosse scatole e a occupare intere pareti, vivono Annie (Emma Stone) e Owen (Jonah Hill). Lei è fortemente depressa, lui schizofrenico; presentati in poche brevi inquadrature, in un primo momento non sappiamo nulla di loro. Solo due cose appaiono subito evidenti: una enorme sofferenza e un baratro di solitudine. I due, ormai passivi nei confronti dell’esistenza, decidono di prendere parte a una sperimentazione clinica su base volontaria che, se avrà successo, promette di curare, con tre pasticche, tutti i loro disturbi. Ideatore di questo rivoluzionario trattamento, l’eccentrico Dott. James Mantleroy (Justin Theroux), esso stesso oppresso da ingenti problemi irrisolti legati alla presenza ingombrante della celebre madre psichiatra, interpretata da un’eccezionale Sally Fields. Comincia la sperimentazione e quindi un viaggio nei meandri della mente umana e che, a causa di un’anomalia del sistema, diventa un susseguirsi di fantasie bizzarre attraverso le quali i due protagonisti devono affrontare i propri demoni interiori e che, cinematograficamente, si traduce nell’esplorazione di diversi generi, dal fantasy fino al noir. Due interpretazioni opposte ma complementari e grandiose. Emma Stone è istrionica: a ogni svolta narrativa la si vede cambiare sfumatura emotiva, passando dalla rabbia alla rassegnazione, fino quasi al cartoon. Più interiorizzata e introversa la performance di Jonah Hill, voluto come coprotagonista dalla stessa Stone, con la quale ha stretto una grande amicizia dai tempi di Superbad (2007) e che si è cimentato in uno studio drammatico di enorme spessore. La serie si pone il grande interrogativo dei nostri giorni, in cui, tra videogiochi e social network, è sempre più forte il mondo virtuale. Cosa è reale? Cosa conta davvero? Se ha un difetto, è quello di non dare una risposta, perdendosi nei risvolti spesso bizzarri della sua stessa narrazione. Eppure è una mancanza che non pesa sulla riuscita finale di un prodotto assurdamente divertente che ti invoglia a procedere da un episodio al successivo, spinto da una curiosità irrazionale, che non sa cosa aspettarsi, cosa esattamente voglia scoprire. I mondi interiori di Annie e Owen si sovrappongono e tra i due si sviluppa un legame, un’empatia, una complicità sconosciuta che all’inizio li spaventa e viene osteggiata ma che, alla fine dell’esperienza a cui si sono sottoposti, li lascerà, se non guariti, di certo non più soli. La serie, quindi, narra anche la storia di un sentimento che nasce dove tutto allontana, sviluppata con equilibrio e dolcezza. Maniac è una serie audace, innovativa, assolutamente e totalmente strana. Facendone la sua serie di punta per questo autunno, Netflix osa, come solo una potenza quale il sito di streaming è ormai diventato, può e deve fare. Osa ma avvalendosi di professionisti eccezionali, compresi i doppiatori italiani (Domitilla D’Amico, Simone Crisari, Chiara Salerno, Massimo Lodolo, Christian Iansante), il cui lavoro è stato ineccepibile. E il risultato vale l’investimento. Consigliato a chi ha una grande apertura mentale, a chi cerca qualcosa di diverso, a chi ama il cinema e la sua capacità esplorativa e intrattenitrice. Voto: 8,5/10 Immagini tratte da: www.cartoonmag.it www.avclub.it www.avclub.it www.mashable.com www.gingergeneration.it
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Maggio 2023
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