In Italia certe brutte abitudini non si perdono mai. Una di queste, ad esempio, consiste nel tradurre i titoli dei film stranieri in modo molto spesso sbagliato e anche dannoso alla pubblicità delle pellicole stesse. Capita infatti che si perda totalmente l'impatto attraente e significativo prodotto dal titolo in lingua originale, perchè la versione in italiano tende invece a ripiegare su una scelta più semplice e banale. E un caso emblematico lo presentiamo oggi con il Cult del 1981 "Ms.45" diretto dal regista italoamericano Abel Ferrara e conosciuto nel Belpaese come "L'Angelo della Vendetta".
Il titolo originale contiene effettivamente il sottotitolo "Angel of Vengeance" da cui è stata ripresa la dicitura italiana, ma esso rappresenta per l'appunto soltanto un'aggiunta al centrale "Ms.45", espressione composta dall'abbreviativo di Miss perchè tale è la protagonista Thana (interpretata dall'attrice americana Zoë Lund morta nel 1999 per overdose), e da 45, calibro della pistola che diventa nell'evoluzione della storia il suo strumento di identificazione e di azione. Come da tradizione durante la sua ancora attivissima carriera dietro la macchina da presa, il nativo del Bronx (e con nonno paterno originario di Sarno, nella provincia di Salerno) Ferrara ambienta il suo terzo lungometraggio in una New York sporca, violenta e periferica, in cui sui marciapiedi e nei vicoli nascosti dai cumuli di immondizia si commettono assassinii, spacci e stupri. Stupri. Due stupri nel giro di mezz'ora capitano all'inizio del film alla sventurata Thana, giovane muta dal volto acqua e sapone che fa la stiratrice e un giorno qualunque dopo essere uscita da lavoro è vittima prima di una violenza in un vicolo cieco da parte di un tizio col volto mascherato (qui c'è il cameo di Abel Ferrara) e poco dopo all'interno della sua abitazione ad opera di un ladro da lei colto sul fatto.
Se nel corso della prima violenza Thana non trova alcuna forza nè fisica nè mentale per tentare una reazione (lo shock della perdita della verginità la disarma), lo scontro in casa la vede in uno stato di sconvolgimento sempre profondo battersi contro il ladro e poi ammazzarlo con la sua stessa pistola, una Magnum n.45 che da quel momento trasforma la ragazza in un'altra persona. Si avvia qui, dopo l'episodio di rottura e rivelazione iniziali, la vera e propria trama del film sviluppata secondo i canoni del filone della cinematografia serie-B cosiddetto del "Rape and revenge", genere in voga negli anni 70-80 negli Stati Uniti che includeva altri celebri lavori come "L'ultima casa a sinistra" di Wes Craven e basato sulla trucida vendetta compiuta da personaggi buoni ed inoffensivi tramutati in killer spietati dopo aver subito tremende sevizie da parte di sadici violentatori.
Thana si ritrova in pochi secondi a convivere con un omicidio sul groppone e soprattutto un cadavere di cui doversi liberare ma che a causa della sua ovvia "spaesatezza" in una situazione tale finisce per tagliare a pezzi e conservare dentro casa prima di cominciare follemente a racchiudere in buste nere e buttarli nei cestini in giro per la città. Ma il rimorso che si impossessa fin da subito di lei provocandole visioni e turbandola sul lavoro, combinato a paura e disgusto nei confronti del maschio newyorchese solitamente volgare e maniaco lascia il posto dopo aver ucciso un ragazzo in piena strada all'esplosione di una furia sanguinaria e senza scrupoli nel suo animo. La dolce e confusa Thana viene uccisa e seppellita da un'assassina feroce e lucida, paladina della vendetta contro il genere maschile stupratore, quotidianamente affamata di nuovi uomini da far saltare in aria con la Magnum 45, fredda esecutrice che non lascia scampo neanche a individui dell'altro sesso che non si sono macchiati di crimini.
La clamorosa metamorfosi caratteriale che colpisce la protagonista parallelamente si riproduce sul suo aspetto esteriore, che mette in scena una dark lady affascinante dal trucco forte e dallo sguardo indecifrabile. L'escalation di cui si rende artefice in soli 84 minuti registra due scene che hanno contribuito ad eleggere ben presto questo b-movie a cult, accompagnato dalla regia fredda e senza sentimentalismi da parte di Ferrara oltrechè all'originale colona sonora firmata Joe Delia che svaria dalla musica classica al jazz battendo il piede sull'importanza dei silenzi e dei suoni provenienti dalle strade di New York. La prima scena osserva Thana rivolgere la pistola davanti allo specchio della sua camera da letto citando la famosa sequenza con Travis Bickle alias Robert De Niro in "Taxi Driver" (1976, di Martin Scorsese). Il secondo ciak ritrae durante una festa da ballo in maschera l'angelo della vendetta calato nei panni di una suora dal rossetto fiammeggiante e la pistola non meno fumante.
Immagini tratte da:
- Immagine 1 da En.Wikipedia https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/3/3b/Ms._45_Poster.jpg - Immagine 2 da trashcinemacollective.com - Immagine 3 da www.antoniogenna.it - Immagine 4 da www.bam.org
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Giugno 2023
Categorie |