A Londra c'è un grattacielo molto particolare: sulla sua cima infatti, si lanciano nel vuoto persone stufe della vita e per questo viene definito il grattacielo dei suicidi. Per un motivo o per un altro è qui che si incontrano quattro aspiranti suicidi che più diversi non si può: Maureen la donna di mezza età (Toni Colette) timida e nevrotica che viene ignorata dal mondo, Martin l’ex-conduttore e divo televisivo (Pierce Brosnan) in declino che ha perso lavoro e famiglia per una sbandata con una minorenne, Jess la figlia ribelle e sboccata (Imogen Poots) di un politico che cerca attenzioni e J.J un musicista (Aaron Paul) che per lavoro consegna pizze a domicilio, depresso e in crisi. Un gruppo variegato e più diverso che non si può! E diverse sono le ragioni che spingono ciascuno degli aspiranti suicidi a salire su in cima e buttarsi giù. Ma un po' per l'imbarazzo (suicidarsi davanti tre persone non è il massimo della privacy) e un po' per l'istinto di sopravvivenza, i quattro non si lanciano dal grattacielo. Anzi si conoscono meglio e firmano un patto: nessuno si suicida fino a San Valentino. Devono passare solo sei settimane, poi ognuno deciderà che direzione prendere nella vita.
È questa la pazza premessa di "Non buttiamoci giù", film tratto dall'omomimo libro Nick Hornby, scrittore inglese contemporaneo tra i più noti, sia nel panorama letterario che in quello cinematografico, autore di "About a boy", "Alta fedeltà", "An education". Il film tratta temi drammatici e anche macabri con tono molto leggero e un po' strambo (è difficile ridere in un film che tratta argomenti forti come una madre che deve accudire un figlio non autosufficiente, una ragazzina la cui sorella è scomparsa, un uomo che rivuole la sua popolarità ed un giovane in crisi esistenziale e depresso). Ma il film riesce nell'intento, mescolando questi ingredienti, anche se in maniera un po' instabile. Anche i personaggi non sono delineati alla perfezione, su cui tutti spicca in maniera prorompente la ribelle figlia del sindaco mollata dal fidanzato, interpreta dalla stella inglese in ascesa Imogen Poots, ma vi verrà naturale immedesimarvi in qualcuno di questi quattro simpatici svitati. A proposito della pazza Jess, una battuta cult del film è quella pronunciata da Chris Crichton (Sam Neill), padre di Jesse, il quale alla domanda di Martin “Con una figlia così, perché non si suicida lei?”, risponde tra il serio e il rassegnato: “Non ho tempo”.
Ottime le interpretazioni anche di Pierce Brosnan, Aaron Paul, Jesse Pinkman della serie Tv "Breaking Bad" e Toni Collette, perfetta nevrotica. Come il libro, il film è suddiviso in quattro capitoli nell’intento di presentare questi strani eroi, il motivo del gesto estremo e la loro rinascita. Durante le sei settimane i quattro aspiranti suicidi prendono in mano il loro destino, fanno amicizia tra loro, s'innamorano, consolidando così il proprio legame e il loro rapporto. Naturalmente non mancano i litigi, le bugie, le rotture ma nonostante ciò essi arriveranno uniti al 14 Febbraio pronti per vivere il futuro perché c'è speranza per tutti! È proprio questo il messaggio del film, bisogna sempre credere nella speranza. E anche l'unione fa la forza, perché i protagonisti non sono più soli e abbandonati ma hanno trovato nuovi amici su cui contare. Il regista Pascal Chaumeil ("Il truffacuori") crea un film piacevole, allegro, godibile, irriverente, una vera dark-comedy.
Immagini tratte da:
1) http://www.comingsoon.it/ 2) http://www.teamworld.it/ 3) http://www.acinidicinema.it/
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Marzo 2023
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