Non è un paese per giovani è l’ultimo film di Giovanni Veronesi che lo scorso marzo è tornato al cinema, dopo Una donna per amica (2014), con una pellicola che parla di giovani. Lo riguardiamo, in questa pausa estiva, complici le atmosfere e la freschezza delle immagini dell’azzurrissimo mare cubano del film ambientato a L’Avana.
L’Italia è il Paese in cui ogni anno 100.000 giovani lasciano il proprio Paese per cercare lavoro all’estero. Da questo dato allarmante e dalle testimonianze radiofoniche che Veronesi ha raccolto nell’omonima trasmissione radiofonica Non è un paese per giovani (in onda su Radio 2), il regista coglie lo spunto, sulla scia di Che ne sarà di noi (2004) e Italians (2009), per costruire la storia di Sandro e Luciano (F. Scicchitano e G. Anzaldo), due giovani camerieri romani che sognano di far fortuna a Cuba con un progetto che ruota intorno la distribuzione del wifi sull’isola.
Ad accompagnare nell’avventura cubana i due, Nora, giovane italiana dal toccante passato nascosto tra le pieghe della malinconica stranezza che l’attrice Sara Serraiocco, con tanto di cranio rasato, interpreta con disarmante dolcezza poetica.
Un microcosmo sicuro lasciato alle spalle e il mondo davanti: un itinerario formativo che condurrà Sandro e Luciano a incontrare l’umanità varia e molteplice, dall’eroe pescatore altruista e generoso, alla simpatia facilona di un siciliano a Cuba (interpretato da Nino Frassica), fino agli imprenditori senza scrupoli e corrotti. Ciascuno, nel bene o nel male, ha qualcosa da dire in un percorso in cui tra sogni, aspirazioni, fallimenti e rimpianti, Sandro e Luciano daranno voce, in modi diversi al proprio Io. Partire dallo stesso luogo non assicura infatti la stessa riuscita progettuale: Sandro seguirà la propria indole e comincerà a scrivere, Luciano farà emergere un’energia trasgressiva e nera che lo condurrà alla perdizione.
Una pellicola che forza, perlomeno a inizio film (con le testimonianze documentaristiche di giovani italiani all’estero), il mito troppo entusiastico del “Vai all’estero e farai fortuna”, salvo poi redimersi nella narrazione di differenti exploit di giovani partiti dallo stesso Paese ma con divergenti itinerari. Ciò che tocca è l’inserimento in una commedia che non ha troppe pretese, di un personaggio autodistruttivo, di cui percepiamo solo superficialmente il tormento da cui è mosso. Luciano, interpretato da G. Anzaldo, rappresenta quel lato oscuro che è presente forse in ciascuno di noi ma che esplode violentemente nel personaggio che interpreta, in forza disumana e autodistruttiva.
Un film dolceamaro, dal sapore poetico e delicato nel finale, che mostra le varie possibilità del diventare adulti, dal perdersi al ritrovarsi: poco importa che lo si diventi lontani o vicino casa. Immagini tratte da: http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2017/02/18/news/giovanni_veronesi_e_l_avana_dream_abbiamo_fatto_fuori_un_intera_generazione_-158617749/ https://www.comingsoon.it/film/non-e-un-paese-per-giovani/53175/scheda/ http://www.spettacolomania.it/non-e-un-paese-per-giovani-videoincontro-con-giovanni-veronesi-e-i-suoi-attori/ https://www.ucicinemas.it/film/2017/non-e-un-paese-per-giovani/
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Marzo 2023
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