di Matelda Giachi ![]() Genere: Miniserie Anno: 2022 Episodi: 6 Durata: 50 min circa Cast: Ewan McGregor, Hayden Christensen, Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Grant Feely, Rupert Friend, Moses Ingram, Sung Kang, Kumail Nanjiani, Vivien Lyra Blair, Jimmy Smits, Simone Kessel Produzione: Lucasfilm Distribuzione: Disney Plus (Italia) Paese: USA Ideatore: Joby Harold Obi – Wan Kenobi è stata propriamente definita come “la serie giusta nelle mani sbagliate”. In che modo è la serie giusta? Principalmente perché quello di Obi – Wan è uno dei personaggi più carismatici e interessanti delle due trilogie di Star Wars ma, in profondità, di lui sapevamo davvero poco e, soprattutto, quel lasso temporale che porta il personaggio ad evolversi dal sé giovane della trilogia prequel all’anziano saggio della trilogia originale, era totalmente inesplorato. Ed è proprio qui che la serie Disney ha scelto di collocarsi. E’ un tempo in cui il clima di terrore comincia a diventare intollerabile a molti, portando agli albori della famosa Ribellione. Ewan McGregor ha l’età giusta per vestire di nuovo i panni del Maestro Jedi in quella fase della sua vita. Il potenziale è quindi enorme. Cos’è quindi che non funziona? Certo non il protagonista, un eroe sconfitto e sofferente, ripiegato su se stesso, che deve cercare una nuova spinta vitale, ritrovarsi e connettersi nuovamente con la forza, eccellentemente ritratto dal suo interprete. Funzionano, in generale, la maggior parte dei personaggi, in primis una giovane Leia (un’adorabile Vivian Lyra Blair) già piena di carattere, cocciuta e ribelle proprio così come la abbiamo conosciuta nella sua versione adulta; ma anche figure minori come quella di Tala, interpretata da Indira Varma (Il Trono di Spade), membro di un movimento clandestino che aiuta a portare in salvo i Jedi superstiti infiltrandosi tra le schiere dell’Impero. Trovano, oseremmo dire finalmente, un meritato, dolce spazio anche le figure genitoriali adottive dei due piccoli Skywalker. Chi invece è vittima di una scrittura infelice è il villain della situazione (quello principe rimane Darth Vader, la cui presenza aleggia in un finto secondo piano), la Terza Sorella, interpretata dall’attrice Moses Ingram, ingiustamente finita nel mirino dei leoni da tastiera per via di un personaggio inconsistente che, più che cattivo, appare come un ossessivo compulsivo in preda ad un esaurimento nervoso, un problema di evidente (a quanto pare non per tutti) origine non recitativa. Ma il difetto principe di una serie che non riesce a decollare fino al quinto su sei episodi e che vede anzi in un episodio centrale come quarto, il suo punto più basso, è la superficialità. Questa si palesa nel montaggio largamente impreciso sia sul piano spaziale che temporale, con risultati ai limiti del ridicolo, quanto nei tattici ma incoerenti richiami nostalgici ai film, evidenti anche per i fan meno pignoli. Manca spesso la tensione che dovrebbe caratterizzare un clima di repressione e paura e i duelli e gli scontri armati a cui gli amanti di Star Wars sono affezionati sono solo un pallido ricordo. Questo almeno vale fino al quinto episodio, con il quale qualcosa sembra risvegliarsi, e non solo lo spirito combattivo di Obi – Wan Kenobi, per poi culminare in un ottimo sesto episodio che entusiasma e allo stesso tempo genera amarezza perché palesa il fatto che, si, una grande serie era possibile. Avendo a che fare con una prima parte gravemente insufficiente e con una finale molto buona, e quindi con un bel divario qualitativo, è anche difficile dare un giudizio complessivo. E’ certo poi che ci siamo tutti approcciati alla serie con aspettative enormi, con inevitabili conseguenze sull’obiettività. Resta il fatto che Obi – Wan Kenobi poteva e doveva essere di più e che la serie è stata messa in mani incapaci di gestirla. Peccato.
Voto: 5/6
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Giugno 2023
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