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25/4/2021

Oscar 2021 – I vincitori secondo le statistiche

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Di Federica Gaspari
L’attesa ormai è agli sgoccioli e il pubblico di cinefili di tutto il mondo è nel vivo della vigilia di questi Oscar così atipici, senza precedenti e, forse, proprio per questo rivoluzionari. La cerimonia di quest’anno, a causa delle trasformazioni dell’industria della settima arte dovute alla pandemia ma non solo, segna un momento di svolta irreversibile e indispensabile per comprendere le prossime direzioni di Hollywood e di tutto il settore. Per questo motivo mai come quest’anno è interessante oltre che divertente provare a mettersi in gioco per indovinare i vincitori delle più ambite statuette della fabbrica dei sogni.
Previsioni, sentimenti serpeggianti nella società attuale, scelte politiche: i fattori che influenzano il voto delle migliaia di votanti dell’Academy sono infiniti e quindi impossibili da intrappolare in un’equazione perfetta in grado di svelare con sicurezza i vincitori. Alcune categorie sembrano già essere saldamente tra le mani di alcuni nomi ma cosa accadrebbe se i premi potessero essere previsti basandosi sulla sua storia? Dopotutto, se Hollywood è una leggenda che si autoalimenta, perché non provare a giocare con le statistiche immaginando un sistema deterministico con memoria del suo passato? Scopriamo insieme, allora, quali sarebbero i vincitori nelle principali categorie.
Migliore attore non protagonista
Ogni premio precursore indica chiaramente un vincitore quasi certo: Daniel Kaluuya per la sua energica interpretazione di Fred Hampton in Judas and the Black Messiah. Questo trionfo porterebbe l’attore britannico 32enne nell’Olimpo dei premiati più giovani in questa categoria al fianco di grandi nomi come Robert De Niro, Jack Lemmon e Benicio del Toro anche se non sfilerà il record a Timothy Hutton che ottenne la statuetta nel 1981 a soli vent’anni per Ordinary People. Nemmeno un’improbabile vittoria di Paul Raci per Sound of Metal riuscirebbe a segnare un nuovo record d’età ancora sugellato nella storia con l’Oscar del compianto Christopher Plummer. La storia di questi premi punta invece il dito verso Sacha Baron Cohen in Borat 2 che, a 50 anni, è il candidato più vicino alla media di 49 anche se segnerebbe un insolito riconoscimento per una commedia.
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Migliore attrice non protagonista
Osservando le statistiche demografiche di questa categoria relative al passato e a questa edizione, si osserva con curiosità una forte divergenza dalla tradizione. Innanzitutto, con le cinque candidate in competizione si assiste a uno dei più ampi spettri demografici e interpretativi di sempre. Inoltre, l’età media delle candidate, 51 anni, è nettamente superiore a quella delle passate cerimonie, 40 primavere, segno di una manifestazione e un’intera industria che inizia a dare valore ad artiste di diverse generazioni. Questa grande varietà di ruoli e sfumature di performance rende ancora più intrigante la sfida che, statisticamente, suggerisce la possibile vittoria di Olivia Colman per The Father. Attenzione, però, a Glenn Close che con il bistrattato Hillbilly Elegy porrebbe fine a una delle più lunghe serie di candidature senza premi: ben otto!
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Migliore attore protagonista
La prematura scomparsa di Chadwick Boseman lo scorso agosto sarà senza dubbio ricordata nel corso della notte degli Oscar. L’ottima interpretazione dell’attore in Ma Rainey’s Black Bottom potrebbe vedere una nuova assegnazione di una statuetta postuma a dodici anni da quella di Heath Ledger. L’unico contendente plausibile per il titolo è Anthony Hopkins con The Father che, a 84 anni, con un secondo riconoscimento diventerebbe l’attore più anziano di sempre a ottenere una statuetta. La media di 44 anni registrata in 92 edizioni, invece, confermerebbe in via deterministica una vittoria – per molti già scritta – di Boseman.
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Migliore attrice protagonista
In un’edizione in cui molte categorie importanti – basandosi esclusivamente sui premi precursori – sembrerebbero già definite con piccoli margini di errore, la categoria dedicata alle interpreti femminili al centro della scena si preannuncia più intrigante che mai. Alla vigilia della cerimonia di premiazione non vi è una chiara vincitrice e tutte le attrici in competizione hanno già messo le mani su almeno uno dei premi principali dell’award season. Difficile, quindi, districarsi tra una cinquina di prove attoriali davvero stupefacenti. Solo i numeri e le statistiche – oltre anche ai gusti e alle speranze personali – possono fornire un saldo (forse) appiglio. La media d’età di 36 anni delle passate detentrici del titolo corrisponde esattamente al profilo di Carey Mulligan, nome papabile grazie alla sua spumeggiante interpretazione in Promising Young Woman. Andrà davvero a finire così? I giochi sono davvero apertissimi.
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Miglior film
E per il premio principe della kermesse? Più di novant’anni di prestigiosi titoli in gara hanno visto susseguirsi generi, movimenti, correnti di pensiero e, anche, polemiche molto variegate. In tutti questi decenni, tuttavia, sembra che nessuno sia riuscito a trovare una vera e propria formula perfetta per realizzare un film a prova di Oscar anche se, ogni anno, alcuni titoli sembrano essere più in linea con un certo tipo di tradizione. Il palmares degli Academy Awards ricorda infatti che gli annuali appuntamenti con la notte delle star spesso vede l’assegnazione di statuette importanti a film di stampo drammatico, solitamente spiccatamente biografici e celebrativi della storia di Hollywood stessa. Nella rosa di nominati di questa edizione compare un titolo che corrisponde perfettamente a questo identikit a cui si aggiunge anche una durata totale paragonabile a quella media dei passati vincitori: Mank. Il film di David Fincher, però, riuscirà davvero ad avere la meglio sul favoritissimo della vigilia Nomadland?
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Fino a questo punto si è trattato solamente di statistiche e puro determinismo – o quasi! – ma questo non basterà o non avrà grande rilevanza davanti alla trepidante attesa che culminerà nella nottata italiana con l’inizio di una delle cerimonie degli Oscar che per la sua importanza e particolarità passerà senza dubbio alla storia. Chi vincerà davvero? Appuntamento all’una su TV8 per seguire in diretta la cerimonia scoprendo così le risposte a questo difficile quesito!

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