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11/11/2018

Overlord: la recensione

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di Salvatore Amoroso
Overlord: la recensione dell'horror con gli zombie nazisti prodotto da J.J. Abrams.
Foto
Titolo: Overlord                                           
Paese di produzione: USA
Anno: 2018
Durata: 109 min.
Genere: orrore, fantascienza
Regia: Julius Avery
Sceneggiatura: Billy Ray, Mark. L. Smith
Produttore: J.J Abrams, Lindsey Weber
Distribuzione: 20th Century Fox
Fotografia: Laurie Rose, Fabian Wagner
Montaggio: Matt Evans
Musiche: Jed Kurzel
Cast: Jovan Adepo(Boyce), Wyatt Russel(Ford), Mathilde Ollivier(Chloe), John Magaro(Tibbet), Gianny Taufer(Paul), Pilou Asbaek(dott. Wafner).


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Siamo al D-Day, le truppe alleate stanno per sbarcare in Normadia e un gruppo di soldati viene paracadutato in Francia per fornire alle truppe supporto da terra. Loro principale incarico sarà minare il campanile di una chiesa su cui i nazisti hanno installato una potente antenna radio. Costretto dalla violenta reazione della contraerea a un atterraggio cruento, il plotone si sparpaglia sul territorio, viene subito decimato e i sopravvissuti trovano rifugio in un paesino vicino alla base dei Nazisti, dove incontrano un'impavida ragazza del luogo. Fin qui sembra quasi Il giorno più lungo, ma gli eroici anche se titubanti soldati scopriranno velocemente che nella base tedesca avviene ben altro, e che i segnali radio non sono l'interesse primario dei crucchi.
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Nei cupi sotterranei, vero gabinetto di un folle Dottor Caligari, un macellaio in camice bianco sta conducendo disumani esperimenti sugli inermi abitanti del luogo, materiale rastrellato ciclicamente a costo zero e senza alcuna conseguenza, con l'intenzione di creare una razza superiore da impiegare ovviamente in combattimento. E nei sotterranei, fra esperimenti falliti e sadici tentativi, ben altro è cresciuto, di ferocissimo e ingovernabile. Pochi cattivi nella storia sono stati tanto cattivi quanto i Nazisti, e orribili sono stati gli esperimenti inumani che molti dei loro dottori, nella realtà, hanno fatto subire a prigionieri innocenti. Se Inglourious Basterds era un trattamento pop di una storia di guerra, in Overlord il regista Julius Avery (Son of a Gun e alcuni corti) si diverte a calcare la mano in ben altra direzione. Merito anche della sceneggiatura originale di Billy Ray e Mark L. Smith, gente con un pedigree da serie A (per Ray abbiamo Breach, State of Play, Hunger Games, Captain Phillips, la serie L'ultimo Tycoon, per Smith i due Vacancy, Martyrs e Revenant).
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Avery inserisce in un film che nella sua prima parte sembra una vera storia di guerra, una componente puramente horror/splatter, raggiungendo apici di raccapriccio da mutilazione/tortura in alcune occasione angoscianti, sbattendo in faccia allo spettatore effetti gore davvero inquietanti. Ottima la scenografia del laboratorio degli orrori e impressionanti le "creazioni" del dottore. Non è la prima volta che l'orrore del nazismo ha ispirato trattamenti horror. Ricordiamo due fra gli esempi più riusciti, ossia Blood Creek, con un non ancora noto Michael Fassbender e Henry Cavill ante-Superman, e L'occhio nel triangolo di Ken Wiederhorn del 1975, con similitudini nella trama, mentre Dead Snow si apparenta per il gusto per lo splatter.
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A garanzia del livello del prodotto c'è la produzione di J.J. Abrams, che nei mesi precedenti l'uscita del film si è divertito a spiazzare stampa e fan con dichiarazioni che lasciavano spazio ad ogni illazione, fra cui che il film facesse parte dell'universo Cloverfield, cosa che non è. Il gruppetto dei protagonisti, una galleria di caratteri molto tipicizzati ma credibili, è affidato a un cast assai convinto. Ford, l'artificiere cinico e duro, è Wyatt Russell, figlio di Kurt e Goldie Hawn, visto di recente nella serie tv Lodge 49, dove interpretava un personaggio ben diverso, una specie di tenero Lebowski 2.0.

Immagini tratte da:

Locandina: MyMovies
Immagine1: ComingSoon.net
Immagine2: Slash Film
Immagine3: scariesThings.net
Immagine4: GQ Italia

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