di Matelda Giachi
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Genere: Drammatico
Anno: 2020 Durata: 116 min Regia: Kornél Mundruczó Sceneggiatura: Kata Weber Cast: Shia LaBeouf, Sarah Snook, Vanessa Kirby, Molly Parker, Iliza Shlesinger, Ellen Burstyn, Benny Safdie, Jimmie Fails, Vanessa Smythe, Sean Tucker, Noel Burton, Domenic Di Rosa, Tyrone Benskin, Dusan Dukic Fotografia: Benjamin Loeb Montaggio: Dávid Jancsó Produzione: BRON Studios, Creative Wealth Media Finance, Little Lamb Distribuzione: Netflix Paese: Canada, Ungheria
Il 7 gennaio è stato finalmente rilasciato su Netflix uno dei film più acclamati durante l’ultima e particolarissima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Pieces of A Woman è la storia di Martha, una giovane donna che vive forse il più terribile dei dolori, la perdita di un figlio. Una tragedia che la disintegra in tanti pezzi che dovrà trovare la forza di rimettere insieme. Un film forte, intenso ed emotivamente impegnativo. Una storia più comune di quanto si vorrebbe pensare ma raramente raccontata e che il regista cerca di esplorare in maniera molto intima, a partire già da un incipit di durata inusuale; per quasi trenta minuti segue le varie fasi del parto attraverso un lungo piano sequenza. Una scelta di regia che sicuramente è destinata a scoraggiare una parte di pubblico meno propensa a impegnarsi e che però è anche necessaria ad una maggiore comprensione di quello che viene dopo. Sono minuti che riassumono il carico fisico ed emotivo che una donna investe nel mettere al mondo un figlio.
Vanessa Kirby è il fulcro assoluto del film e la sua interpretazione, del tutto eccezionale, soprattutto in luce del fatto che ancora non ha mai vissuto l’esperienza della maternità, le è già valsa la Coppa Volpi a Venezia, e voci di corridoio già sussurrano la parola Oscar. Il regista ungherese è delicatissimo nel seguire il dolore di Martha, la sua anima che annega, come suggeriscono i continui richiami visivi all’acqua; la donna è sprofondata in uno stato di rabbia e depressione, in una personale alienazione fatta di lunghi silenzi che la regia rispetta con religiosità. La sceneggiatura pone il suo personaggio talmente al centro, da lasciare incomplete le figure di contorno, che però sono comunque parte integrante del suo dramma, ed in particolar modo il compagno, interpretato da un rigorosissimo Shia LaBeouf. Un uomo travolto dal dolore, incapace di farvi fronte e soprattutto incapace di rapportarsi con quello della compagna e che però rischia di essere inquadrato come un semplice bastardo. Se Pieces of A Woman ha un difetto, è proprio quello di una scrittura imperfetta, che apre più parentesi di quante non riesca a chiuderne.
Il primo vero ruolo da protagonista per l’attrice conosciuta per la sua interpretazione della Principessa Margareth in The Crown; un ruolo importante come donna, messa a nudo sulle ripercussioni che la maternità ha sul corpo, sui disagi ad essa connessi, ben lontani dall’immagine angelicata che se ne fa solitamente al cinema. Un ruolo importante come attrice, la cui carriera, sembra essere ufficialmente lanciata da questa performance. Un film sicuramente pesante, non tanto per l’esecuzione quanto per il carico di dolore raccontato, ma che tuttavia non si limita a ripiegarsi sulla tragedia e della donna mostra la caduta ma anche la rinascita.
Voto: 7,5
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Marzo 2023
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