di Federica Gaspari ![]() Genere: animazione, azione, avventura, fantastico Anno: 2021 Regia: Don Hall, Carlos Lopez Estrada Doppiatori originali: Kelly Marie Tran, Awkwafina, Gemma Chan, Izaac Wang, Daniel Dae Kim, Sandra Oh, Benedict Wong Sceneggiatura: Qui Nguyen, Adele Lim Produzione: Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Pictures Paese: Stati Uniti Durata: 107 min A distanza di un anno dalla prima chiusura dei cinema a causa della pandemia coronavirus, il debutto di un film direttamente sui cataloghi delle piattaforme digitali non è più un’opzione o una strategia, bensì una – rassegnata – realtà per il panorama dell’intrattenimento. L’agguerrita scuderia Disney, a differenza di molte altre case di produzione, ha ormai abbracciato questa scelta, rafforzata dalla decisione di rilasciare anche il nuovissimo Raya e l’ultimo drago nel catalogo di Disney+, proprio come quanto accaduto in occasione dell’uscita di Mulan lo scorso agosto e Soul della Pixar lo scorso dicembre. Nel caso più recente, la casa di Topolino ha testato nuovamente la modalità di rilascio esclusiva, con un accesso VIP a partire dal 5 marzo che non è stato immune a critiche. Il polverone alzato dalle polemiche sembra aver in parte oscurato una necessaria genuina riflessione sul film che, almeno sulla carta, aveva senza dubbio molto da raccontare. Dopo due fortunate tappe in Messico con Coco e in Polinesia con Oceania, l’animazione firmata Disney si avventura con curiosità e fascino tra le grandi leggende e tradizioni del sud-est asiatico, raccontando la storia della giovane Raya (Kelly Marie Tran). La ragazza, determinata e combattiva, ha una missione: ritrovare tutte le gemme sacre che racchiudono tutto il potere e l’energia di Sisu, drago che per tradizione si è sacrificato come ultimo della sua specie per salvare l’umanità minacciata da invincibili spiriti malvagi. A cinque secoli da quel sacrificio, però, la minaccia torna a incombere e Raya ha il compito di riportare la pace nel regno di Kumandra, mettendo in gioco la sua vita e il suo destino. Disney continua ad allargare i suoi orizzonti cercando di rielaborare tradizioni e folklore, cercando di rivolgersi a un pubblico sempre più ampio e variegato. Sin dalle prime sequenze e dall’articolato prologo del film traspare la grande cura e attenzione rivolta dal team creativo alla delineazione di un immaginario ricco di storie, voci e frutto di un rispettoso intreccio di culture e leggende. L’animazione sofisticata e affascinante delle ambientazioni e la scelta di una gamma di colori evocativa sottolinea e sostiene proprio la ricerca di un’atmosfera elegante e allo stesso tempo sospesa nel tempo grazie a una perfetta combinazione di piccoli dettagli. Questa confezione estremamente studiata, tuttavia, nasconde solo in parte gli aspetti più deboli di questa produzione che, purtroppo, a visione conclusa non aggiunge nulla alla lunga storia dei classici Disney. Il character design di alcuni personaggi, infatti, non sempre si può dire perfettamente riuscito e, alcuni di essi, con i loro singoli archi narrativi non spiccano mai il volo divenendo dimenticabili macchiette costantemente in secondo piano. E la storia? In un film così accurato nella scelta delle ambientazioni e delle rievocazioni il peggior punto debole risulta proprio lo storytelling incapace di sorreggere il viaggio di una protagonista alla scoperta del significato di unione, coraggio e pace. Nessun passaggio della storia riesce davvero ad andare in profondità, a dare il giusto rilievo alle proprie intenzioni. L’irrefrenabile macchina creativa Disney regala così un altro titolo perfetto per le famiglie, godibile ma perfettamente dimenticabile proprio a causa di una meticolosissima ma asettica composizione di ingranaggi ipoteticamente perfetti.
Immagini tratte da: www.disneyplus.com
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Maggio 2023
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