Italia, 1327. Il frate francescano Guglielmo da Baskerville, seguito dal giovane novizio benedettino Adso da Melk, raggiunge un'isolata abbazia benedettina per partecipare ad una disputa sulla povertà tra i rappresentanti dell'Ordine francescano e del papato avignonese. All'arrivo nell'abbazia i due si trovano coinvolti in alcune morti misteriose legate all'impenetrabile biblioteca/labirinto del monastero. Per risolverle Guglielmo farà ricorso alle sue straordinarie doti investigative. In un'epoca invasa dai remake televisivi, anche un romanzo capolavoro come Il Nome della rosa scritto da Umberto Eco, è stato trasformato in una serie tv internazionale composta da 8 episodi da 50 minuti, divisi in 4 puntate, estendendo la trama ed inserendo nuovi personaggi, però la storia si sarebbe potuta benissimo riassumere solo in un paio di puntate perchè ai fini della trama non è indispensabile conoscere la vita precedente del novizio Adso e degli ex dolciniani Remigio e Salvatore. Infatti si allarga molto la storia dedicata ai Dolciniani che predicavano la pace e parità tra uomo e donna, un concetto inconcepibile per l'epoca (nel Medioevo le donne venivano considerate "oggetti" o streghe che dovevano essere bruciate nei roghi). Nella serie conosciamo meglio anche Fra Dolcino (Alessio Boni), la sua compagna Margherita Boninsegna (Greta Scarano) e Anna la figlia segreta di fra Dolcino e Margherita (sempre interpretata da Greta Scarano), eroina moderna come Giovanna d'Arco, che sfodera la spada per vendicare la morte dei genitori. Il protagonista indiscusso della serie, così come nel romanzo e nel celebre film con Sean Connery, rimane Guglielmo da Baskerville (un bravissimo John Turturro) uomo intelligente, colto e istruito e anche ironico (un personaggio ispirato a Sherlock Holmes di sir Arthur Conan Doyle) accompagnato sempre da Adso da Melk (Damian Hardung), novizio benedettino e voce narrante della storia (che richiama il suo assistente dottor Watson). Hanno anche un grande rilievo il perfido Bernardo Gui (Rupert Everett) e i monaci che animano il convento, su tutti l'inquietante Salvatore (Stefano Fresi) che parla una lingua mista incomprensibile e Remigio da Varagine (un eccellente Fabrizio Bentivoglio). Quindi "Il nome della rosa" grazie al mix di dramma, mistery (l'intricato labirinto della biblioteca e gli omicidi dei monaci), fantasy (le spaventose visioni di Adso), azione (le battaglie) e romanticismo (l'amore impossibile tra la ragazza Occitana e Adso), si conferma una novità nel panorama televisivo italiano, anche se non eguaglia il film con Sean Connery.
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Marzo 2023
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