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GENERE: Commedia, Azione
ANNO: 2017 REGIA: Sydney Sibilia ATTORI: Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti SCENEGGIATURA: Sydney Sibilia, Francesca Manieri, Luigi Di Capua FOTOGRAFIA: Vladan Radovic MONTAGGIO: Gianni Vezzosi MUSICHE: Michele Braga PRODUZIONE: Fandango, Groenlandia Film, Rai Cinema DISTRIBUZIONE: 01 Distribution PAESE: Italia DURATA: 118 minuti
È uscito da pochi mesi il sequel di Smetto quando voglio, che aggiunge al titolo originale la qualifica di Masterclass. Il prequel del 2014 diretto da Sydney Sibilia (che firma anche questo secondo capitolo) è stato un fulmine a ciel sereno nel panorama della commedia italiana: azione, gag esuberanti, temi politicamente scorretti, colori saturi e fotografia lisergica. Un concentrato di stravaganza ed energia in una porzione di mercato dominata da una sequela di storie sentimentali e romantiche senza guizzi e ritmo.
Questo sequel riprende la formula base dell’originale con gli stessi reagenti (stesso cast), cercando di amplificare i risultati ottenuti dall’esperimento: la banda dei ricercatori, “l'associazione a delinquere con il più alto tasso di cultura di sempre", si ricostituisce, dopo l’offerta da parte della polizia di uno sconto di pena a Pietro Zinni (Edoardo Leo), il capo della banda attualmente in carcere in attesa di giudizio, e il lavaggio della fedina penale per tutti i membri della banda.
Così, questa congrega sgangherata di accademici sbattuti fuori dalle università si riunisce nuovamente in gruppo d’azione, stavolta non per vendere smart drugs (le nuove droghe composte di molecole non ancora dichiarate illegali) bensì per debellarle, lavorando al servizio delle forze dell’ordine, in totale oscurità.
Sicuramente il cast e i personaggi stessi sono un punto di forza anche di questo secondo capitolo: tra gli attori principali c’è molta complicità e tutti sono perfettamente calati nella parte; da Andrea De Sanctis (Pietro Sermonti), antropologo culturale che assicura alla banda la facoltà camaleontica di mimetizzarsi negli ambienti sociali più disparati ad Alberto Petrelli (Stefano Fresi), “il chimico computazionale più accreditato del paese”, braccio destro di Zinni e mente della banda, con qualche piccolo problemi riguardo le sostanze analizzate…
Da una parte Sibilia pesca dalla tradizione nobile della commedia all’italiana (un riferimento esplicito è I soliti ignoti di Monicelli), dall’altra aggiorna il linguaggio filmico rileggendo le esperienze dei caper movies più cool degli ultimi anni, come la saga di Ocean’s.
Oltre alle numerose scene che strappano una risata (a volte dolceamara…) e alle ottime scene action, questo brand (possiamo chiamarlo così dato che uscirà fra non molto il terzo capitolo della saga) ha avuto il merito di prendere un tema reale e profondo (la fuga dei cervelli e il problema della mancanza di lavoro anche per persone iperqualificate) e trattarlo con uno stile rumoroso, eccessivo, molto sopra le righe e, finalmente, cinematograficamente efficace: veramente un’iniezione d’energia per la convalescente commedia italiana.
Immagini tratte da:
www.mymovies.com www.comingsoon.com
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Marzo 2023
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