di Federica Gaspari La lunghissima notte della cerimonia di premiazione si è conclusa. All’alba di una nuova stagione televisiva chi sono i vincitori e i vinti? Tra un elegante red carpet di star televisive e non e qualche battuta sulla politica statunitense di troppo, la tradizionale cerimonia di premiazione degli annuali Emmy ha tenuto incollati al piccolo schermo milioni di spettatori di ogni nazionalità per quattro ore. Come vi avevamo assicurato questa ultima edizione da cifra tonda ha regalato non poche sorprese e anche qualche delusione. Le iconiche e ambite statuette dorate hanno segnato il destino dei grandi titoli in gara – senza dimenticare relative agguerritissime case di produzione – consolidandone lo status oppure ignorandone il ruolo essenziale. È stata una notte di vincitori inaspettati ma anche di fragorose cadute che hanno saputo attirare non poche critiche a livello internazionale. Su questo fronte, niente di nuovo sotto il sole hollywoodiano: l’aspetto più appassionante di questi eventi, tanto discussi quanto irrinunciabili, è la loro ambiguità, spesso causa di contraddizioni o di fortuite celebrazioni. Sorprese e delusioni I conduttori Michael Che e Colin Jost, senza infamia e senza lode, hanno curato l’intero svolgimento dell’evento senza particolari lampi di genio. Per una volta, i veri protagonisti sono stati gli show in gara nelle diverse categorie, da quelle riservate agli interpreti a quelle per il miglior titolo della stagione passando per regia e sceneggiatura. Nel mondo comedy, contro i pronostici ma non troppo, sin dalle prime assegnazioni, si è subito imposta la serie originale Amazon The Marvelous Mrs. Meisel, prodotto fuori dagli schemi che sin dalla sua prima stagione ha portato una ventata di aria fresca e ironica con un’eccezionale Rachel Brosnahan come protagonista. I cinque premi ottenuti in tutte le categorie principali sono un punto di svolta per il piccolo schermo che si arricchisce di importanti ruoli femminili. La competizione per la corona di miglior serie drama, invece, ha lasciato alle sue spalle diverse vittime, tra favoriti della vigilia e contendenti alla loro ultima chance. La vittoria è andata a Il trono di spade, con la sua esperienza in merito a battaglie all’ultimo sangue e con già due Emmy in vetrina. Questo trionfo, insperato dai fan e inatteso dal resto degli spettatori dopo una stagione per niente eclatante, lascia l’amaro in bocca in una serata che, fin a questa proclamazione, sembrava essere un determinato cambio di rotta. Grande sconfitto, quindi, è il campione uscente e rivale più pericoloso, The Handmaid’s Tale che ha saputo concretizzare solo una delle nove candidature. Questa bruciante disfatta ha cambiato i piani della serata anche per le categorie attoriali in cui gli altri validi show in gara hanno potuto conquistare il loro momento di gloria. Gli occhi sono diventati lucidi davanti ai sorprendenti ed emozionanti discorsi di ringraziamento di Claire Foy (migliore attrice protagonista in The Crown) e Thandie Newton (migliore attrice non protagonista in Westworld), due premi meritati e conquistati in gruppi difficilissimi. Infine, bellissimo e attesissimo – sono servite 6 stagioni per un riconoscimento – il premio per Matthew Rhys, grande protagonista di The Americans. Momenti top e flop Anche in questa edizione di alti e bassi non sono mancati momenti memorabili, sia in positivo che in negativo. Iconica, senza dubbio, la proposta di matrimonio formulata da Glenn Weiss, fresco vincitore di un Emmy alla miglior regia per la messa in onda dei passati Academy Award. Insomma, una scena da Oscar! Anche i premi per le mini-serie sono rimasti in linea con lo spirito contraddittorio ma accattivante della nottata. Se, prima, si è gioito della vittoria di Regina King per l’ottimo e potente Seven Seconds, poi si è rimasti basiti davanti alla pioggia di premi per il sopravvalutato American Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace. Le note negative arrivano, quindi, dai mancati riconoscimenti per interpreti e show di altissima qualità come lo strepitoso Benedict Cumberbatch di Patrick Melrose e il grande assente tra le candidature Twin Peaks 3. Il sipario si chiude e, come ogni grande show, la cerimonia continua a far parlare di sé. In ogni caso, ha centrato il suo obiettivo. L’appuntamento è per la prossima edizione senza scordare che, in questi lunghi mesi di attesa, non mancheranno altre prestigiose cerimonie, dai Golden Globe agli Oscar, per non parlare dei Grammy! Immagini tratte da: www.redcapes.it https://gadgets.ndtv.com www.theringer.com www.tv.com www.hollywoodreporter.com
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Marzo 2023
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