di Salvatore Amoroso Dovremo aspettare ancora qualche giorno (la notte del 4 marzo, per l’esattezza) per scoprire chi quest’anno si porterà a casa la statuetta degli Oscar più ambita, quella al miglior film. A differenza dell’anno scorso, dove La La Land si presentava da super favorito, anche se poi è stato superato, non senza polemiche, da Moonlight, quest’anno il toto scommesse è ancora in gran fermento e tra i vincitori più probabili ci sono sia La forma dell’acqua che Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, senza dimenticare Lady Bird, unico film diretto da una donna tra quelli candidati. Oltre a questi tre, in lizza ci sono altri sei film (tra cui anche il nostro Chiamami col tuo nome), per un totale di nove pellicole che non faranno dormire sonni tranquilli ai membri dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences, personalità per lo più statunitensi che si sono distinte per la loro carriera nel cinema, cui spetterà l’arduo compito delle votazioni agli Oscar. In attesa di trascorrere la notte insonne la redazione de IlTermopolio vi farà scoprire tutto quello che c’è da sapere sui nove candidati all’Oscar più ambito, quello per Best Pictures: The Shape of Water - La Forma dell’acqua Regia di Guillermo Del Toro con Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Octavia Spencer. Vincitore del Leone d’oro al Miglior Film alla settantaquattresima edizione del Festival del Cinema di Venezia, La forma dell’acqua conquistato ben 13 nomination (una in meno rispetto a La La Land e Titanic, che detengono il record). Oltre a miglior film, gareggerà per: miglior attrice (Selly Hawkins), miglior attore non protagonista (Richard Jenkins), miglior attrice non protagonista (Octavia Spencer), miglior regia (Guillermo del Toro), miglior fotografia (Dan Laustsen), miglior colonna sonora (Alexander Despota), miglior montaggio, miglior montaggio sonoro, miglior sonoro, miglior scenografia, migliori costumi. La Trama: 1962, piena guerra fredda. Elisa (Hawkins) è una ragazza muta che lavora come addetta alle pulizie di un laboratorio governativo, dove si svolgono strani esperimenti Top Secret. Un giorno, assieme a una collega (Spencer), scopre che nel laboratorio è nascosta una strana creatura, metà uomo e metà pesce. Spinta dalla curiosità e dalla solitudine, Elisa svilupperà con l’essere un rapporto d’amicizia e deciderà di tentare l’impossibile pur di trarlo in salvo. Dunkirk Regia di Christopher Nolan, con Tom Hardy, Cillian Murphy, Kenneth Branagh, Mark Rylance. Adorato dalla critica e apprezzato dagli spettatori (su Rotten Tomatoes ha un punteggio di gradimento del 93%) probabilmente non vincerà, ma Dunkirk è secondo molti il miglior film del 2017, capace di aver riportato il cinema alla sua qualità originaria: quella di essere un’esperienza immersiva e di aver sottolineato la sostanziale differenza tra il cinema e la televisione. È candidato a ben 8 premi Oscar: miglior film, miglior regista (Christopher Nolan), migliore fotografia (Hoyte Van Hoytema), miglior montaggio (Lee Smith), miglior scenografia, miglior colonna sonora (Hans Zimmer), miglior sonoro, miglior montaggio sonoro. La trama: nel maggio del 1940 l’esercita britannico è bloccato sulla spiaggia di Dunkerque: alle spalle l’esercito tedesco che avanza, davanti il mare. Ordinata da Churchill prende il via quella che passerà poi alla storia come Operazione Dinamo, cioè il tentativo (miracolosamente riuscito) di portare in salvo quanti più soldati possibili mobilitando un altissimo numero di imbarcazioni civili. Three Billboards Outside Ebbing, Missouri – Tre manifesti a Ebbing, Missouri Regia di Martin McDonagh, con Frances McDormand, Sam Rockwell, Woody Harrelson. Con 4 Golden Globes vinti (su 6 candidature), tra cui quello a miglior film drammatico, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri si presenta alla serata degli Oscar da super favorito, e con ben 7 nomination: miglior film, migliore attrice protagonista (Frances McDormand), 2 candidati come migliore attore non protagonista (Woody Harrelson e Sam Rockwell), miglior sceneggiatura originale (Martin McDonagh), miglior montaggio e migliore colonna sonora. La trama: una madre (McDormand) in cerca di giustizia decide di dichiarare guerra agli incompetenti poliziotti della sua città. Lo fa affittando gli spazi pubblicitari di tre cartelloni appena fuori Ebbing, in Missouri. Con tono retorico e polemico si rivolge direttamente al capo della polizia, lo stimato sceriffo Willoughby (Harrelson), che tra i suoi uomini conta il razzista omofono e xenofobo Dixon (Rockwell). Sarà lui a dare inizio a una guerra senza esclusione di colpi. The Darkest Hour – L’ora più buia Regia Di Joe Wright, con Gary Oldman, Lily James, Kristin Scott Thomas. A quanto pare è arrivata l’ora per Gary Oldman di portare a casa la tanto ambita statuetta dorata, impresa che non gli era riuscita nel 2012 quando era stato candidato per la sua interpretazione in La Talpa (quell’anno vinse Jean Dujardine / The Artist). Potessimo decretare noi il vincitore il suo nome sarebbe già inciso sull’Oscar, la sua interpretazione e trasformazione nei panni di Winston Churchill ha dello straordinario. Ma L’ora più buia è in gara anche per vincere (oltre che come miglior film): migliore fotografia (Bruno Delbonnel), migliore scenografia, miglior trucco e migliori costumi, per un totale di 6 nomination. La trama: È il 1940 e Wiston Churchill è stato eletto primo ministro dopo le dimissioni di Neville Chamberlain. Appena insediato si troverà a davanti a una decisione destinata a cambiare per sempre la storia della Gran Bretagna: negoziare la pace con la Germania nazista di Hitler o continuare la guerra. Phantom Thread – Il Filo nascosto Regia di Paul Thomas Anderson, con Daniel Day‑Lewis, Vicky Krieps, Lesley Manville. Scritto e diretto da Paul Thomas Anderson, è candidato a 6 premi Oscar: miglior film, miglior regista, miglior attore (Danuel DayLewis), miglior attrice non protagonista (Lesley Manville), migliori costumi (Mark Bridges), migliore colonna sonora. La trama: Londra, anni Cinquanta. Reynolds Woodcock (Day-Lewis) dirige con sua sorella (Manville) la casa di moda Woodcock, icona di stile e bellezza adorata in tutto il mondo. Scapolo incallito gli equilibri che si era costruito a fatica verranno messo in crisi dalla giovane Alma (Krieps), ragazza forte e ambiziosa. Lady Bird Regia di Greta Gerwig, con Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Timothée Chalamet. Dopo le polemiche per la mancata candidatura a Greta Gerwig come miglior regista agli scorsi Golden Globes, Lady Bird si è rifatto con le candidature agli Oscar, che sono state 5: miglior film, miglior attrice protagonista (Saoirse Ronan), miglior attrice non protagonista (Laurie Metcalf), migliore regista (Greta Gerwig) e miglior sceneggiatura originale (sempre alla Gerwig). La trama: ambientato nel 2002, a solo un anno dall’attento alle torri gemelle, racconta l’ultimo anno di liceo di Christine McPherson, studentessa che ha scelto per se stessa il nomignolo di Lady Bird. Membro di una famiglia in crisi economica, costretta a vivere nella brutta periferia di Sacramento, Christine passa le giornate tra i corsi di teatro, la migliore amica Julie e i battibecchi con la mamma, con cui ha un rapporto molto complesso. Decisa a essere accettata nelle migliori università del paese la ragazza metterà tutta se stessa nel conseguimento di quell’obiettivo. Call me by your name - Chiamami col tuo nome Regia di Luca Guadagnino, con Timothée Chalamet, Armie Hammer, Michael Stuhlbarg. Era da 19 anni che un film italiano non concorreva con quelli statunitensi nella categoria più prestigiosa degli Oscar, quella a miglior film. A riuscire nell’impresa è stata però l’opera di Luca Guadagnino, in lizza anche per le statuette a miglior attore protagonista (Timothée Chalamet), migliore sceneggiatura non originale (James Ivory) e miglior canzone (Sufjan Stevens con la sua Mystery of Love). La trama: è l’estate del 1983 ed Elio (Chalamet) trascorre le vacanze nella villa di famiglia, tra musica letture e amici d’infanzia. La sua routine sarà però sconvolta dall’arrivo di Oliver (Hammer), studente americano che il padre di Elio, eminente professore, ospita per aiutarlo con la tesi di dottorato. Senza averlo previsto Elio si troverà a vivere una passione che gli cambierà la vita. Get Out! – Scappa! Regia di Jordan Peele, con Daniel Kaluuya, Allison Williams, Chaterine Keener. Altra grande sorpresa di questa edizione degli Oscar è stato l’horror satirico Get Out, scritto e diretto da Jordan Peele, alla sua prima prova da regista. Il film è stato candidato a quattro Oscar: miglior film, miglior attore (Daniel Kaluuya), miglior regista (Jordan Peele) e miglior sceneggiatura originale (sempre a Jordan Peele). La trama: per Chris (Kaluuya), fotografo afroamericano, è arrivato il momento di conoscere i genitori della compagna Rose (Allison Williams), ricca ragazza bianca. Arrivati alla tenuta di famiglia, dove trascorreranno il week-end, i familiari della giovane si dimostrano fin troppo gentili, che il colore della pelle sia un problema? Con il passare del tempo le stranezze e le perplessità aumentano fino a che Chris farà una scoperta che lo metterà in serio pericolo. The Post Regia di Steven Spielberg, con Tom Hanks, Meryl Streep, Sarah Paulson. Tra le polemiche che sono seguite alle candidature di quest’anno non possiamo non citare quella per The Post, il film ha infatti ricevuto nomination per miglior film e migliore attrice protagonista (Meryl Streep), lasciando quindi fuori dalla cinquina il regista Steven Spielberg, a detta di molti più meritevole di almeno un paio dei candidati (Greta Gerwig e Jordan Peele). La trama: Nel 1971 il Washington Post, allora un giornale locale che stava per quotarsi in borsa, decise di pubblicare una relazione top secret che rivelava le bugie relative alla guerra del Vietnam e raccontate agli americani da ben 5 Presidenti. La decisione di pubblicare, una rivendicazione del diritto di cronaca e della libertà d’informazione, mise a rischio non solo il giornale ma anche le personalità direttamente coinvolte nella vicenda, tra cui il direttore del giornale Ben Bradlee (Hanks) e l’editrice Katherine Graham (Steep), che dalla morte del marito s’era trovata a combattere in un ambiente fortemente sessista.
Foto tratte da: http://www.latimes.com/
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Maggio 2023
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